Pensiero e Volontà - anno I - n. 22 - 15 novembre 1924

' PENSIERO.E VOLONTA Anno I. - N. 22. Casella postale n. 4:11 Roma, 15 Novembre 19~4: L'AMNISTIA Si parla p.i amnistia. Ne parlano i lavo~a,toiri, indignati e dolo– ra.ntii per il gran numero, che continuamente s'aocre:sce, d'inno_c~nti che g,emono nelle gH– lere o va,gano s.consolati peù'.' le t,erre _d 'e.s1L-.o, ~ innoiceinti anche se per ne,c,e.s-sit,àdi difasa oi pe,r umana re,a,zione contro la prrepote.nzdi ban ris-posto ,con la· vi0tleinz~ alla viiàLenza,. · L'Union,e . Sindacale Italiiiaina ha pr,es;:> l'inizia.tiva pe•r una agitazione _pro-amnistia,, a c.ua ·, spe•riamòi, voll'ra.nno aderir.e, tutte 1ei fo,r z;e prole.ta.rie e r•ivoh1zionairie d'Italia,; non perchè vj· sia nulla d.a,· speil'."a,re da que,sto gov1eil'no trè nulla da domaindargfi, ma pe,r t 1 eneire• viva nel popoilo la memcQlrÌia, delle. vit:time e fa.r sl che i _lavora.toirù. sò. tlehgano pronti ad impruTJ:~ la loro lifheìr'azione· appena se ne pr.eis.enta _!à. poosilbdJ.ità. E si parla pur-e,, a quanto dicono, di a1n- . nistia nei ·cwooiLigoverna,tivi, i qua.li a;vrébbero, tanto bisogno, di soffocare, procie.ssi gra,vemente co,mp.rom.ettenti, se s'i va, in foindo,, per i po;bi f aisrcjsti che -stia,nno in car0e:re e poc i molti chB anco['a si trorvano a piede, lilhe:ro,. Noi non crtediamo ohe, vi sa;rà a,mnistia. fir~ · chè rest,ocà al potere il govern0 fascista, 11 '1uaJ.e, è ridotto, ogni giorno di più, a non po– ter crnnt.are• eh~ sulla, forza 1 brntale e non pn 1• tre·bbe, più « -ll<?ff'maliz,za;re,. » la, s-itua~ione, • neanche ise .since,ramente lo wJesse,. Nolll crediamo, ,che il .GoiV-eil.'no fascista sia capace di un atto di g.iustiz.ia, di r-iparazioin3, che patreiblbe se.. mbr8Jre, g:ene,roso -e, sarelbbe in realta, da, pa,rt.e sUJa,una eilem 1 entare misura dj saggezza, e di prudenza. Iddio, di.oe il pro– .verhio popolare, fa irnpaiz 1 zire c-o~Otro clie,· v 1 1ol peirdooe., ed i .fascisti infatti sentendosi sul punto di cadere, han pe\l"duto il sen.so d:ei Joro ste,ssi inte[l'.'essi e: stra,ppano gli ultimi freni c,be. h trçt ,tte.ne ,v~.no sulla v3.a d10U 'aib~sspi in cui :-1 sono 'm,e.ssì. N è ~ediamo, o credia,mo, molto poco, che 11 governo possa osare una r~pliica aell 'amnistia MussoìLini-Oviglio un fa'V'O,re Ldei delinquenti « peT fini :i;w~iO!D.ali » : cosa che sare;blbe u11 <i. chiara confessione di complicità e potrebbe. ave;re, nell'oira che corre·, risulta.ti peiricolosi pe-r chi insultasse in taJ modo il s,entimento di giustizia popolare. Neissuna prdhahilità di an1nistia, dunque noi v.edìan10 prima che si sia detbellata la ~,a,n– da che ci 01pprhne. Nullanie.no è bene che si agiti la questione,• e si rinfooe,ino conti n.11il– mente al governo lei sue •responsabilit.à, ]e su,e vie;rgogne, i danni -ed i pat,imenti che ,cagi~)ina .. Vincendo la ripugnanza, che. sentiamo nell ·ir·. dirizz.a ~cci.al gorve,rno,- ,e la vtioo[amo.-solo per– chè parlando al .gorverno in realtà noin parli•i– mo ,a, 1 h11 ma ail plllbibil:i,co - noci.di :rtemmo: Uomini deil poitere, Voci. av-eite ricacciata l'Italia vieirso · la har• harie. Se vi resta traccia di carità di patria, ~e rr'– sta in voi un residuo di UiD;1anità,liJherate tut- . te le vitt,i.m.e deilla, guBll'.'racivile, liberatie tut-ti, i nostri ed i vostri. Ma TUTTI, diciamo, e non già tutti i vo:st-ri e -soltanto -qualcuno dd nostri. Dopo un'amnistia veTamen.te piiena ed inte-– ra, che li[berasse · tuJrti i eiaroerati e tutti 1 pro.fughi, noi vi· resteremmo nemici oome ora, e nenuci in.conciliabni vi resterebbero quanti an1anoi la liibieirtà ,e la giustizia. Ma la, lotta p<)tr-e1bbeassumere forse· andamento civile e - ces ,sa.re, dall 'es1s·e!I'-e quale è ora, una rniisch ~a, / s~va~g!g.ia_,e_-f~iroce, ,che me.tt, é i,n pe,ricolo t,u~b.a 1 1t-a.hcaC1v1lta. . · · Uomini del po,t,e,re·, Voi siete :folli se c;r:edeite da,vveiro di ave ·2 fermata, la - storia e di pot,e,re a lun.go tene,!·e l'Italia :inc.a.t,einata a.i vostri piedi. Veirrà giorno - e senrbra, vicino - in cui l 'ainniistia la deside:t1e.r.ete voi. , E noti, se d:a noi dipf;ndessie, ve. la daremmo suihito senz~. aspe.tt~ ;re ,ohe, ce la chied·e~te, p1eirchè nOti, quando :fossimo i più forli, verr rem.mo p1orvare ad ad4~•esti~aJ."le, i seJ.vaggi colle 'buone manie.re , .che ritep.iamo più eitì caci dèlla frus.t.a, e per,~hè. riom. volendo noi stessi alblbassarci a fai~e da carèe ,rie.ri o da - ' boja, non potr,e. .rnmo1de.sidera.re che altri tn · cesse, il degradante meistie,re. M.a non tutti so0'..10 come noi.·. -Vi ·è chi ha ÌP– passioni p'ù vtroìl.;e.nue, di noi, e. molti han s,,,f_ fertq e scxffrono neJ.le, pers01ne, negli _aff,ettì, nella dignità 'ben più d:ura.m8illt@di queililo r h2 a,bb!iamo sofferto nai. Essi si ricoirderanno. . . e -.;;-oci. . ra.cooglieirete quello, c,he aYe-be,seminato.

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