Pensiero e Volontà - anno I - n. 22 - 15 novembre 1924
PENSIERO E VOLONTA 17.-. , . avre;b,be~opotuto èssere ottimi insegnanti, cor" rispondenti commea-éiaJ.i, ~OC-. 'l'erminata la guerra, ecco annesse la com– patta -popolazli.one tedeséa deH'Alto Adige e _ la popolazione slava di gran parte. della \Te– neizia Giulia. ,In un primo tempo Le popola– zioni anne,sse furono lasciate in ab1bandàno. S,i lasc.iairorno perfino i nomi d-eH 'Im perial gn~ · v81rllo austriacJ01 alle -strade. e, aJle piaz;ze. La classe dirigeinte italiana si ,mostrò imprépa– ra.ta ai problemi 00il'.lne1ssi alla pa~, e quando · prese ad oc,oupar-sò. · deHe. minoiranze. alloge~e . ·fu.con spiri t-Q.di dominio1 e oon 0riteri ·stretta.– mente, politici. Col :fascismo, · particolarmente . violento nella Venezò.a, ·Giulià, fu a,pprofondi– ta l'ostilità tra gli alloge,ni e gli italiani. L'in- oondio del « B alkan », le spediztioni pur11tive·, gL a~salt1 ai giornali, e.cc ., con~ribruironÒ mal. ii~simo ad! esa,speTaire le popola,zioni allogenA, già tanto tuJ.'lbia,te da!Le: p~g,giorate -oondiz1oni economiche ed amministrati ve. · Con l'avV:ento del fascismo al poite["e,, ebbe inizio la :r,eazione, legale. · 'l'ipico il pa,zze~ decreto Genti~e, che ha aboJito le scuole @la– ve e tedeische., · e il d·oore,to éhe vie,ta pe,::fioo l'inseignafnento reJ:igioso in lingua, slava, pra- ticato nelle chies6. , Gli italrani hanno tanto loitta,to, sotto H r,e,– gime .aus,triac9, peir la OO[ls,ea:-vaz.ione della-- 10- ro lingua e delle loro scruoJe. Ed ora il gove:r no ... libeirat-C?•re p;retende considera.rre .lo slavo tm dialet,to :· il dialetto sloveno. Filologia dì nuovo conio! Gli italiani hanno ottenuto dal g_overno austriaco l'insegnamento italiano. yelf fino nelle Univ,ersità ed .oìt'a il gov,e,rno italia.- .., no nega agli slavi l'inse.gnam,e,nto slavo per- •. fino nena scuola primària. Questo mentre si difende l'integrità della nostra lingua a Mal-, ta ·e• in ·Tunjsia ! C. B._ LE rr:EORJE MORA·LfDI ARDIGO' -Le t.eo -rie n1orali dell' Ardigò sono S!Viluppa– te nella Morale dei ·positivù;ti, nella S ociolo– (lia (1879) e nella Scienza , della. Educazione (--i891), e·· in altri scritti più hr.evi, ma non me– uo notevoli, quali le Cinqit,e Note etico-socio– logiche (1887) ,e La· ragione scientifica del do– vere (1914). L~Etica è ·p,er l' Ardigò una· :formazione na– turale, e trova, quindi, la sua spiegazione nella ricostruzione genet'ica. Ma se è al di qua delle speculazioni astratte, formali· o trasce~– <lentali, è anche al di là dello stretto· ricono– scimento del :faitto in sè e per sè, èµe sarebbe semplice constatazione e descrizione. Eticità ~ formazione storica, processo ,educativo; 1na è anche principio assoluto. Po,iohè non v1 è· do-t– trina morale che poosa astrarre dal princi– pio-: infini~o, eterno, universale. Come la rè– latività· del formarsi e del variare si accor~. da con l'assolutezza del principio7 Questo è il problema che l!Ardigò si è posto nella J;J o– rale dei po 1 sitivisti, dove eg;li tratta deU~etì– cità ·come fa,tto iniziale e finafo, ,e nella Socio– logia, dove si ~tudia il p-rooesso f0rm~tivo, storico, delÌa. eticità. L' Ardigò. distingue l'ii,– finità del vario (divenire) e- l'e~rnità del per– sisten-te (essere),, e vede che il molteplice si a,rmonizza con l'uno. L'eticità è una · :forma– r.:ione naturale, ma il suo principio si som-· I merge nell'infinito ·dell'indistinto· psico-fisico. . Dalla ragione al sentimento, da quello· all'i– stinto .. lVIa, l'istinto non è indistinto assoluto- 1 quindi principio assoluto. Ecco !'.eticità nella. '3ua infinitezza temp~,rale. · -L'eticità, è infinita., perchè non si. p1to par– lare di un suo comin.cia1nento assoluto, e per– chè mentre i fa.tti morali div,eugono, tras:for- 1nandosi, la legge ~ora-1,e resta.· Il processo iniziale (vario) si armonizza col· fi~ale (uno), cioe l' ess,er,e è dato dal div,enir,e. Ogni tempo, ogni popolo, ogni. specie ha una .pro1-rnia morale. Ogni singola. fase · evo– lut~va dell'-eticità non si sviluppa uni:forme– rn.ente, conservando tutta la propria :µatura. Ciò che è finito, quindi particolare, rriuta; ma, il c01nplesso dello sviluppo ci dà l'unità del-. l'essere: lo sviluprlo -st~sso.· Ogni popolo ha, una prop1·ia ~101:a~e..Mà-· l'unitersalità dell~ mora!ità non è ·aa.ta da,l_l'unjformità dei niodi di concepirla ed attua_rl~, ·bensì dalla legge che ogni popolo ha una. propr.ia morale e che i principii mòrali hanno in lui ca.rattere ·di obbligatorietà: sono, cioè, cancèpìti c~me eter- ni e corn,e uni versa-li. · _ L' Ardigò sf è trovato di :fronte a tre pooi-' zioni : eteronomia trascendentale, autonomia tra8cenden:tale / ·empirica. .... La prima della morale teologica, dog~atica, metafisica, che fissando ·1a relazone Uomo-'..Dio , . deriva da questo rapporto il titolo di obbli~ .- • ì
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