Pensiero e Volontà - anno I - n. 22 - 15 novembre 1924

• ~ PtENiSllEiRO E VOLONTA - 11 ag.ricoltura, si semina e si coltiva µ1.ale:, ·nelle :ZOn,e progredite dea. fittavoli. ,e della mezza– drià dorve il contadino è plù borghese che p--o– letari.oi , s.i trascura il grano pe,,r ·1e altre ,r:·;'.. iure· maggiormente redditizie. Così la vite ~ s~ dai oohli alla pianura . est,e.nèfuindo i suOii _ ;pampini anche laddove' altissime ra.gion1 l' 1 11ece.ssith sociale impònervano di lasc· are il campo di ,grano. E a_ forza di piantai-. vìtai.', gli agrìooltori .itali~i · h_anno ridotto ·-l'Italia :n un·'immensa cantina.· .. Crisi granaria per cL·~– iì.cienza, di prodotto; crisi vin1co1a peir eccaa m di prod.u:z.iiODJe. E sopra la •crisi, l'ag.e.nte ·del– le imposte, msoraipiile, :fia pi01V 1 eQ'iele cartelle dei pagamenti. Imposte e poi· ancora ~mpo– ste ! imposta fondiaria, sovràimposta com _1n.q,: le, sovrarimp.ota -provinéiaJ.e, r,eddito agrario, · tassa· sul he-stiairne, tassa ,-di famiglia ed. al– tre. a.ne.ora pe1~chè lo .Stato ha H bi1anci0.e non si ·pareg;gia rp.ai . · P,sl'lehè l' aigriooltu:ra . italiana è · ridotta in queste condizioni? Forse pe,r imprevidenza? per _jncapacità? per ignoiranz,a? No, è l' eHet · to di una causa: l 'oo:-dinamento ,e l '•e 1 0onomia ~a,pitalist 1 a. Il principio di propriet,à privata clre, dà aJ. .proprieitario il diritto di disportte a piacim-ento della sua proprietà anche a danno sociaJe ... E non c'è una proprietà pii.1 deJi– cata cLella propriei~à. te(rrie,ra pe,rchè è ,l~ula · terra che l'U,{)[Ilo trae l'alimento indispe-n:~'1·· 'bi.le per viV'ere; ,e non .c.',è· fatto più arìti-uml– no della speculazione sugli alimenti dii grian- - dJe consumò, petreh,~ è spooulaziione· che pro– ,rooa miseria', dolori, deaadénz.a. fi.si0a e m•y– ra!e dell 'uom6 ei deHa società. .. * * *· M.ent.re la cnSJ si svo~ge, la vita oomm1n~ ed ogni-giorno ,che passa port•a una nuova spi - aa, neJ. ·,cuoil'ledelle famiglie operaie -e dei c.eti n1.edi. iLa borghe 1 s:ia non avv,elt"te 'la Cil'isi .e on-– t,inua la sua vita -di lusso e di spe,rp-~o. Le_ industrie ·voluttuarie sono sempl'è in pientt ,ef– firn enz,a e 1a vita notturna delle grandi · oitticl oontinUJa il 1suo, ritmo veirtiginoso. Anzi, Ei può dille ohe 'la borghesia -4.a trovato :oe]).ei - erisi nuovie, fonti di luoco. Anche i contadi:11 - parLiiamo dei conta~hl •« ben.e,st9.f0-ti » e cfo13 ti,taroli e :rp.,e 1 z 1 z.adri - non sentono oocessi– varnente il peoo della crisi. LO sentono i l)LO– eoli affittuari. i hroocianti. e .gu avveintizi; ma, cootoro sono i cirenei deJ1.'agriooltu.:ra, i 8el'vi incorporf\iti peT fo!l"z.a nei sindacati, li.:-i · siou.e.ti , -s:fin.tttatì con paghe, di fame, senza }ayaro sicuro: Ma, chi possiooe la terra, e eioè iil eaatadino proprietario, si irova sempre j11 0ondizjone di potersi difendeir.e e di atten;:i.are il danno della spooulazione, che, si ri veiisa é.€;.lll. pr:e sui oonsumatori. Ieri ·_ diciamo ie~j p0r dire quattro o 0-.i.11-_ ~ que anni or sono -,- si è tenta.~o col rnez.zo di una fo~te organiz,za.zdonJe, di cooperative- e di azie.ncle, oon.somiaJ..i, dii eJiiminaire una de;:e ci'ause del diisagio: l'inteirmeiliario chei spe0u-. I a; ma bottegai ,e, specula-tori si diiesero 3r 1nand9 -il fas,ciismo che, distrusse le coo,pera– tive- qualificat0, « piovre dello Stato ». Oggi . i vittoriosi vogliono rifa,rsi delle paure passai~ te ,e·dle1 denaro -speso. I ,co:nsumato~i prote~tano; indHè,s1 contro la ~pootùazdone si rivoi~go,no aJ.lo, Stato r-ooh,•– mando un int•eù'."Vento ... Ma lo Sta~o non S'-t nhi ac.conte.nta.re, . Le-gato a.gli speculatori ( ci. ai g:roissi ag;rari, non può urtarsi cOti loro ;n he!ressi; nel ,contempo, pea.~ragi01D.1di den1a-– gogia; non può abbandonare i consuma to 1 ri. I << _com·pe:t-enti » di Roma studiano, ma T'.ul– i'a :fanno. Velt"arnente lo. Stato è 1n ben altre faociende, affaccendato1 in ,q:uee:ti .'tempi; altri proble.mi lo ·assillano. C'-è il Iieigime da,_ ;.~.1- va,re. . E aJlo1Da?. Noli non albTI:lamo nulla dçi., oon.– sigliare allo Stato e tanto meno, allo ~ta:i;o fascista. Co[lstatiamo la crisi, la studiamo· nd. suoli aspetti ,e la me,ttiamo a nudo, alla vi– sta di tutti:. c.oil suo ()!N';end/o1 volto. Ne. oer– 'chian1.o le ca.use per dimostTRre che le r::l · gioni · ·del nostro anarchismo hanno pll"ofonde racli:ci nei fatti, e per dimostrare che l'ordi - na_m.ento oapitalista della società è sempre furue.st- o. .La crisi del grano, che sfocia nell'inasprir– si ·deJ .caro viv.eri, non ,è che un ,eipisodio rl,•;,~– l'imm-ensa crisi eiooillocrni,ea ohe trà,-v0ilge la Nazione, crisi che mina il r~g.ime e che irri– de 911a stolta retorica dell 'e,poc.a. Il-, Gove-·rflO che dorveva essere deUe. competenze, ìn r.-'.al-. tà dimoistr.a di esseire. un GQJVe;rn.odi pe.3s ani letterati. Ma 1~ oris.i d?e.l gramo non ci intei"e•ssa ~cl. tanto OOille ele,mento ·dr oritic.a e -di· dernoli z1ione deJl 'ordinamento è -~Ìl' €Con orni a (•.a pi· balista; c_i intere.ss.a :m.èbe coope· ~emento di dileisa rivoilooionaria. Pere.hè la crisi· ;non è oontingeinte, ma immanente e perchè 1·a r,~. voluzione proletari{:), non avrà·· -his-01gno_ solt:~.n– to di armi, ma anche di p-ane. Da qu:esto punto cli vi.sta la studierem? jn un prossimo articolo~ · CA·RLO M10LA8CHI. .· ' J

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