Pensiero e Volontà - anno I - n. 21 - 1 novembre 1924

6 PENSIERO E VOLONTA maggiore utilizzazione ~na deUe ·macchine i;\ta della mano" d'o,pera. · Le nece~it-à cÌ' acoentramento del sistema in! dustrìale sono ancora molto f,orti, di certo.; ma non pi1.ì come un tempo. L'uso érescente dell'elettricità, per cui perfino il lavoro i~– dìvidliale e a domicilio può combinarsi con il massimo di quantità e perfezi,one della pro– duzione di alcu:ni prodotti, e così la sostitu- zione dei motori a scop,pio, della benzina, ecc. alle grosc;e èaldaie a, vapore e al carbon fossi– le nei trasporti, permettono certo una orga– nizzazione più agile, più disce.ntrata; e piit ancora ne potran p,ermettere quando oossah· sero gJ i impacci 8Jl diffondersi dei nuovi si– st,emi oggì opposti dagli interessi ca,pitalistici stabiliti. ,. Lo .sviluppo di questi nuovi sistemi di pro-· duzione tenderà quindi a.d. appagare le ~ten– denze autonomiste e federaliste degli anarchi– ci, i quali nel loro geloso amore .di libertà · diffidano d'ogni accentramento; che potrebbe tramutarsi pit1 · facilmente in potere coerciti– vo. Il marxismo e più ancora il lenini~n10 spingono Le lor-o preferenze acoentratrici fino a;ll'esclusivismo, al higottis;rno, ad una vera e " . , propria manìa. Quando Lenin in un congress0 dei -Soviet a Mosca, verso la metà del 1918, parlava della necessità di sul;)ordinare con la r,iù stretta disciplina la vo-lontà delle rnigliaia al volere. di pochi, od anche di un solo, egli si riferiva so,pratutto alla disciplina q-pe-raj n, _ nella produzione - _disciplina coercitiva che poi egli tras-portò in piratica anche nel suo si– ste,ma politico, accentuandone sempre più il carattere .dittatoriale. ·' .A questo bigottiS;IDo deH'ac-oontramen~o ad ogni costo ed -in ogni caso bisogt1a nah1ralmen-' te resistere co1n tùtté. f.e forze, non solo - per . spirito· tli libertà e d'autonomia~ ma ancl?:~ nell'interesse della produzione, la quale ver– rebbe soffocata e.- inaridita sotto unç1, simile cappa di -piombo. Ed in: Russia se ne sa qual– che eosa. Ma sarebbe èrrore ca~dere nel bigot– tismo op-posto del discenti;amento e dell'auto– nomia ad ,ogni ·costo ed in ogni càso, che sa– r,ebbe anch'esso di grave danno: Non.,.v'è up.a . ( unicità di sistema, ,a tal proposito. Ogni Pa- 1no di produzione, ogni gene1~e 'di lavoro,_ -ogni servizio ·pubblico, ha· ·le sue es.jgenze; ~d ac-, canto ·a- processi di pT~duzione lascianti 1~ più- ampia autonomia jo credo che potranJ.?-o, e dovramnq coesistere ti'pi di produzione._ a ·ca– rattere_ ·accentrato, per· 1a loro. necessità· d'una .direzione unica e d'una più. str-etta disciplina . ~ ~ per la combinazione degli sforzi -è la divisione del lavoro. Anche ·per il- lavoro s'ulle basi del più am– pio dis·centrMnento, ·del resto, una disciplina occòrrerà sempre. Per· ci_ò la questione impor– tante non è tanro, quella del maggiore o mino– .re accentramento nel proQe\Sso produttivo, quanto quella - dal punto di vista anarchico - che in ~utti i. casi la disciplina d0l lavoro. non sia coePcitiva, imposta per forza, ma ,vo– lont'aria, frutto del liber.o consenso e. della persuasione dei lavoratori tutti. · Noi siamo ~omunisti,' vale a dire d' opinio– ne che il laiVoro in comune sia, a parità di oondii;ioni, più redditizio; ma no;n preten_dia,-– mo oon ciò nè· che questa sia una ve·rità as– soluta· per tutti i tipi di lavoro, nè che per lavoro « in comune » s'intenda il lavoro ac– casermato, nè che il sistema comunista debba essere imposto anche a chi non lo vµole. Ai dissidenti, gruppi o_d individui, deve essere lasciata, nei limiti delle possibilità, la mag– giore libertà di esperimentazio-ne; ed es,si han diritto, come 1 i comunisti, alle mater'ie prime che la natura, mette a disposizione di tutti. · . _1 L'anarchico ind 1 ividua.lisa francese Armand reclamH-va testè, in un articolo del suo gior– nale En · Dehors (1), « il diritto delle asso– ciazioni individualiste o de.Ile individualità ad, esistere parallelamente alle organizzazion1 con1uniste, in una società comunista-anarchi– ca, senza che quelle abbjano a te;mere, dai ,comunisti liberta:r:i, un tntervento qualunq~e nel funzionamento interno dei loro gruppi o nella loro evoluzione pers-onale in quanto in– dividui ». Io, che sono profondamente avver– so a quasi tutto ciò che l' ~rmand -dice nel resto cti quel ,suo: articoFo, su questa questione speciale. ·s-ono perfettamente .d'accordo con -lui. Le, mrnor~nze o gli individui dissidenti hw diritto di organiz.zare il loro lavoro a proprio ~odo, - sempre s'intende éhe ciò non si tra– cfuca in attentato alla libertà. altrui, in un.· in_tervento dannoso delle minoranze nelle fac– cende della maggior·anza. . - . .,_ Sul terreno del la.voro, de-Ila produzione) dei servizi pubblici d'utilità comune; il co.– mune intere5se persuaderà (come del resto su . ' (1) Rip·rodotto in italiano in Fede1. di Roma del 12 ottobr~ u .. s·. Richiamo . l'atteliz:iioDe di. Malatesta su quell. 'artieo.lo, che mi pare· dimo– stri a:p_cora una vQlta come• ci sia un.a vera e propria,. inconciliabilità spirituale tra gli anarc}i~ci,. socia.listi e gli ind.u'Stria:li . .• '.

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