Pensiero e Volontà - anno I - n. 21 - 1 novembre 1924
PENSLE,RO E VOLONTA· .. 5 L'organizzazione d-ei !servizi pubblici sarà forse la più facile, in quanto basterà, in· at– tesa di modificazioni da fare di comune a~ cordo in seguito sulla guida dell'esperienza, il continuare il lavoro c_osì c01n'è o.ggi. La scomparsa dalla scena de,\ padrone, privato '? statale,. non può che sempli,fìcare il servi– zio, quando l'ingranaggo tecnico e ammini– strativo sia liberato di tante BBcresoonze bu– rocratiche ~ parassitarie di nessuna. utilità pratica, e necessarie ,oggi solo per mantenere il predominio padronale o governativo. Le organizzazioni sindaicali attualmente esistenti potranno essere, almeno finchè non siasi tro– vato di meglio, lo_ strum-ento di oollegazione interna e di rapporti co;n · l'esterno p·et ri– fornimento di materia1i, il regolatore per la divisione del lavoro, per la :fissazione degli ora,ri, per rendere 0 il serv1z10 sempre più _uti- le al pubblico, ecc. · Dovrà rientrare certamente nei novero dej servizi p1:1,bblici, henchè oggi sia affidato al giuoco délla privata concorrenza, il riforni– mento dei generi di prima necessità, special– mente pel nutrimento e l'alloggio. E' l'orga:– '-tiÌzzazione· più urgente, di cui .aovrebbero di più fin da ora preoccuparsi i rivoluzionari che non intendono rimettersene cie'Ca-mente àd un ipotetico Stato accetratore. Quasi certo uno Stato_ organizzerebbe così bene le cose, da la– sciar morire di fame « liberamente » gran · parte della popolazione, speci~ quella di cu1 esso non avrà bisogno per :reggersi. Oltre le corporazioni di mestiere (mugnai, pastai, for– nai, panettieri, ecc.), a ciò sopratutto potreb– bero sovraintendere le organizzazioni d'altra specie, del tipo di e.erte· leghe di consumato-· ri e di inquilini; società di mutuo soccorso; comitati loca.li rionali, di villagio, comunali, distrettuali; ed infine quei « sovie,ti » muni– cipali, regiQIIlali e interregionali di cui si ebbe il :fiorire in Russia nei primi momenti della Rivoluzione~ e prima che quelle libere\ formazioni popolari diventassero o fossero trasfo;rm-ate in ruote passive de,ll'a~entrato in– granaggio statale bolscevico. · Infine bisogna tener presente che :µon tut– to ciò ohe oggi fa parte dell' organiz.zazione ho:rgµese della produzione e del consumq è da scartarsi. Noi <lobbia.mo trarre tutto il vantaggio che è possibile ari.che dalle eeperien– ze f at~ _dalla cl~se nemica. Certe organizza– zioni di carattere scientifico, tecnico, cultura– le, artistico, ecè. pessono anche sussistere ed essere utilizzate, benchè oggi .abbiano spirito e indirizzo d~l tutto borghesi. Ad 'assesta,men- to- avyenuto, per esempio, si ri.fonneranno ~on scopi di utilità pubblica, oltre che ·per ragio– ni scientifiche e prOlfessionali, gli ordini. _o collegi dì. me.dici,· farmacisti, ingegneri, ar'" chitetti, ·ecc._ Altre istituzioni è iniziative di origine e natura ca.pitalistica, come gli enti e magazzini di rifornim,ento, che oggi sono imprese private di speculazione, potranno es– sere trasformate, assimilate ,ed inciorporate nella organizzazione ge.ner ale della vita r:i;o-, luzionarià e post-rivoluzionaria.· Io ho a,cc-enriato un po' disordinatamente a · tanti elementi l!tili e utilizzabili per -la. pro– s-ecuzione della produzione e l'-organizzaz1one del lavoro libero, per farne comprendere la possibilità. Mà certo non li ho detti tutti; e bisognerebbe svolg,ere assai più ampiamente l'argomento, stabilire i ra,i)porti frç1. i vari tipi d'organizzazione, dare ·all'esposizione un ordine logico, elaborare dei progetti piì1 con– creti. E' un compito cui anche lo studioso può contribuire, naturalmente; ma sono sopra– tutto gli interessa.ti. i lavoratori, che dovreb– bero preoc?-Ùparsene nell,e sedi più o,pportune· delle associazioni di mestiere - ciascun raa.no per la parte in cui è più competente . . _Per esempio, l' organiz.zazione dei ~erro-vieri potrebbe proporsi questo problema da risol– vere: « come proseguire durante ~ dopo la. rivoluzione il servizio ferroviariò, in modo da rispondere alle necessità pubbliche, nell' as– senza di ogni interv-ento ·statale o pa,drona.Ie e d'ogni forma· di sfrutta.mento ». E così le altre organiz.zazioni di lavoratori ... Nelle discussioni fra gli autoritari ed r li– bertari· del socialismo talvolta è stata affron– tata la questione se l'org,auizzazione della pro– duzione e del lavoro debba essere accentrata su vasta scala, in n1odo che il processo ne sia sottoposto ad· _un 1 unica dìrezione, oppure che essa sia lasciata a.Ila libera iniziativa dei sin– goli aggruppamenti <li produttori e lavora- , . tori, a seconda delle località, de,l mestie,re, del serviziq. 1 ecc. . E' naturale che. gli autoritari abbiano più simpatia pel primo sistè~a, in quanto l' a.ècen:– tramento delle funzio,rii · di:r:ettive · della pro– duzione può e~er un ut.ÌJe strumento di go– verno. lia io credo che la ragione ,principale, \ ' . , per cui i. socia.listi sono partigiani del, siste- ma accentratore, va.da ricercato nella ·loro' mentalità· marxista, rn quanto. il marx}smo ~i ~sa quasi esclu.sivamente nelle esperienze de] sistema industriale qual'era verso la metà de] ,. . secolo XIX, -- l'epoca· del ca,rbon fossile, sistema che - I ichiedeva l'accentramento per 1~ -· I ,
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