Pensiero e Volontà - anno I - n. 21 - 1 novembre 1924
PENSIERO E' VOLONTÀ 11- operai· addetti" alla laNorazione. a· macchina in ccnfronto di quelli che. adoperano .ma9chjne pamificatrici per 0tten_ére una stessa produ– zione di pane. E dal punto di vista_ dell' econo– mia sociale .il lavoro di questi ope 1 rai\ faticosv ed antigienico, è perf~ttamente identico · al– l'ozio dorato di un qualsiasi_ benestante che se ne viva trarÌquillamentc--delle sue re:pdite.' Accenniamo a questo punto, anche se all'in– telligente lettore sembrerà sup,erflua la nostra delucidaziolie, che non entriamo -Qflaad esamj– nare la assolutamente diversa posizione morale degli uni e degli a.Itri; la valutazione -morale ci porterebbe a delfo -notevoli differenziazionì : sono ora ~olo le posizi01ii dal .punto di vista dell' ecomomia della pr_oduzivne 0he-.ci interessa-– no e che c1 fanno trovàre le .iden.tità sonra af- . fexmate. Nella recensione del libro dello ·Sttobel La socializzazio'ne (I) O. B. fa notare ·con oppo~- ·tuno acume le osservazioni del Rathenau e dello ~iemens sulla pessima utilizzazione del carbone nei foco,lai degli apparecchi di riscaldamento, sia industriale che domestico. Noi definiamo quindi come « l~voro .r;ton utile .. »· tutto quello speso per la· produzio1?,e di questi apparecchi a così basso rendimeJ1to e che sono perma.nèn- ' . ti distruttori di ricchezza e di lavoro un1ano, e che ·in un solo anno fanno tanto danno -alla economia sociale q'1anto una guerra :mondiale. E su. questo problema della uti]izzazioné • dej combustibili ci riserviamo d~ ritornare in più opportuna -se.de , e così pure ci riserviamo di ~rattare in modo esauriente il problema del la– voro agricolo. . * ' * * Muov-endoci dalla considerazione del « lavo-· ro utile >> e non del solo cc lavoxo i> noi pos– siamo gl!lardare all'avvenire con ma.ggiore fi– ducia. Non è necessario aumentare la somma 1 della fatica umana per aumenta,::~ la proau– zione : è sufficiente meglio indirizzar Ia. ìfla e. questo il ·compito precipuo che noi crediamo dehl:HlAno assumersi gli anarchici p-erchè la rivo– luzione sia M1archica,. L'esempio negativo della rivoluzione russa ci q.eve essere di insegnamento. Nella Russia la rivoluzion scoppiata nel più tragico p~rio– do di una guer.ra distruggi trice ha rovinato completamente la produzione. E no~ riteniamo_ che il· tirannico. regime dei éomunisti autorita– ri sia a voita a volta Cl:l.(usa ed effetto di que- ( 1) Pe1fsie1·0e Volontà n. 17 .. . sta, di1ninuita produzione. O-erto esso non avr-ebbe potuto imporsi e trionfare s,e la -pro-· duzione, non fosse stata insuffici'8nte, e certa– m-ente il suo permanere impedisce· eh~ 1a pro-· duzione raggianga una tale-- efficienza da da:re un generale bene_sser~ di vita a tutta la pop?- . laziorie. ' Il razionamento dei vivieri e aelle altre_ cose necessarie alla vita é che· la rendono più. co– moda, sia in natura, Sia sotto forma di salario. (e con una razione inferiore .anche a quello che può essere il già non· brillant~ tenore1 di vita , della maggior parte 4ella popolazione)~ porta con sè ineluttabilmente la necessità .di tutta una ·organizzazione autoritaria basata sulla forza e sulla viòlenza. E' la dittatura non di l\n èlq,sse, ma di .una categoria di individui_ che par la ·a nome della classe stessa idealizzata, Q cti UJ;l. gruppo di ideali sociali, e c:tie -si _impone con la sua guardia- armata. D,el resto riteniamo utopia pensare· che· la grande maggioranza di una popolazione si .sot– . toponga, per puro spirito di altruismo, volon– tariamente ad un tein_ore di vita che non soddi- . ' sfi neanche alle necessità ele.mentari dell'esi- stenza, e che. presi?_o o_-tardi non sorga in mezzo a questa popolaziol'le un. gruppo ·di vio · 1enti che con promesse e con lusin_ghe o con _la forza, non riesca .ad in1porsi · ed a raccoglie-re anche Ù consens_o, od almeno possa liberamen– te agire in mezzo alla indifferenza de.Ila mas– ~Ùt disillusa e sfiduciata. Sorta così la dittatura in periodo di scarsa . ~ 15roduzione, ogni suo sforzo, anche sincero per migliorarne le sorti si urta contro là diffidenza e l'ostruzionismo più o meno larvato di tuttj coloro che sono stati esclusi dal potere, di tutti c.oloro che temono che la loro fatica, che il loro lavorQ 1 (che non sia di in1mediato tornaico;nto personale), più che gi0.vare al ben_es~ere·gene– rale non faccia che rafforzare la. dittatura e dare un maggiore -beness~re alla nuova classe · dirigente, ì:Hiv,ilegiàta pòliticamente almeno se nop. ancora economicam,ente. La _mentalità·. del contadino russo il quale, v·isto ·che il suo prÒ– dotto veniva requisito, non -lavorava più di ' '• qu_anto era necessarip pe1~ · pr_ovvede,re ,al suo ..sostenta.m,ento, è u~a ~entalità- assai _diffusa, sia pure con manifestazioni più o meno:' a.per-. ta, anehe in p·opc;>lazioni assai __ più progredite · ed in ogni -catA:}goria d_i ogni classe soèiale. · ln un reèentissimo congressò bolsc_evièo' i di– rigent-i del partito e dello Stato russo· davano come un trionfo dei loro metodi e del loro governo l' ~ve'lfe riportata la produzione a c1r- . . ' . ~ .. · ..:·< '
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