Pensiero e Volontà - anno I - n. 21 - 1 novembre 1924

• I " .,. 16 PENSIERO E VOLONTA ' . E per meglio intendersi ricorderemo ahm ni esempi _-scelti tra i semplici. . , 'f1itti sanno che •Cosa è :fornello, a gaz. Un ap:parecchio in ghisa, f~rro e otton~, ·dove il gaz illùminante condotto da a.ppos1to t:ubo, ~iene a ·bruciare unito ad una quantità opportuna d'aria, producendo così una c1e,rt:1 qua~tità di calore ·che viene utilizzata per le più svari'ate necessità dom,esticlìe, in modo speciale cottura. di cibi, riscaldare acqua, ecc. Si chia1na r,endimento termico del fornello il rapporto tra la qu·antità di calorie che effetti- . vam-ente vengono utilizzati e quelle contenute nel gaz che ·viene bruciato. Avendosi ·così pa,.. recch1 fornelli· diversi, bruciando in ognuno di essi una stessa quantitiJ, d'i gaz, per riscaldare una identica quantità di acqua, avrà rendi– mento termicò maggiore quel fornello la cui . aèqùa avrà raggiuntò una più alta temperatu– ra. Il fornello quindi che da il miglior ren- . dimento termico è il migliore, il più economico quello che consente per un ·eguale effetto utile un minore consumo di gaz cioè di ricchezza, di lavoro umano. Di fornelli a gaz in c<;>mmerciov~ ne s-ono di centinaia di tipi diversi; in questi ultimi tre· , qua.rti di secol_o inventori e costruttori hanno lavorato a modifica-re, anche con minimi cam– biamenti di iorma esterna questi apparecèhi, sia cercando di perfezionarli per aume:µta,rne il rendimento e renderli di uso più fàcile é co– modo, sia solamente per buttare sul mercato un appareccJ;iio un po' diverso da quelli esi,stenti ed ottenerne con la rèclaine u~ maggiore smercio. I risultati- ottenuti ·nel campo q.el rendimento _termìco sono veran1ente notevoli, da un rendi– mento del 25 Per cento si. va fino ad un rendi– ~ento del 70 per cento ·ed in condizion.i spe– ciali Si ottengC>no risultati anco,ra migliori. Ma questo _noi·notiamo, che si continua a co- · struire e v~ndere in gra;ndissima quantità i più svaria..ti tipi tra quelli con basso rendimento . ' che dànn.o perciò uno sp,reco enorme di combu- stibile. N è si può dir,e eh~ vi sia~o forti diffe– r~~ze anche nel prezzo_ di ·vendita di questi ap– ~ar,ecchi,_ così che il ·maggior costo dell' appa- . recchio più perfezionato e più economico sia tale che il risparmio di gaz che eeso consente hon .comp.ensi la maggiore . spesa d'acquisto, in modo che al bilancio economico dell'ut~te - risulti più conven_iente l'appa.recchio che. costa ~eno pur consuman.do di:' più. I preizzi sono su. per giù eguali ed· in certi tipi anzi costano ·:rieno i pi 11 perfezionati. I • Portiaino ora i_n cifre il nostro ragionanien-. to. In Italia, .dove pure l'industria del gaz , . Il.On è molto sviluppata, possiamo. çonsiderare . che il consumo annuo di gaz bruciato in for– nelli per uso- domestioo raggi unga certa.men te 1 trecento milio:ni di metri cubici annui. Il rendi- ' mento termico medio dei fornelli non è certo superiore al 50 per cento. Servendosi di . tipi di fornelli da rendime,rito t_ermic~· di al~~no il 70 per cento gli attuali consumatori. rispa,r~ mierebhero almèn~ 60 'milioni di metri .cubi.ci annui che al- prezzo attuale me-dio di cir~a 80 centésimi rapprèsentano una rninore spesa an– nua di circa 50 milioni. ..Possiamo anche dire .che con le attuali spese compl~ssive lo officine di produzione potrebbero fo.rnire il gaz ad al– tre due famiglie p,er ogni cinque di quelle che attualmente se ne, servono. ' ' . · Noi chiam~am-o quindi- lavoro <( non ·utile ·», ed in questo caso veramente dannoso, tutto il lavoro che detti fornelli richiedono. pe.r la lo!o 'produzione. .. T Lavoro di operai e di tecnici per- lo scavo ·del. minerale di fer;ro e del ca,rbone, lavoro di ~fu– sione pe·r fare la ghisa ed ·il f,erro, lavoro: çli fucinatura., t~rn1tura, meçq~nica peir costr.u.i_:r:e l' appar,ecchio, lavp-ro per tra1sportarlo, ee:~~· Tutta una somma di lavoro ,.e di impiego '·éM.' .ricchezza sociale che si riso•lve nella c·ostruzio– ne di un apparecchio eh'~ è ·c~usa oontit1ua di uno spreco enorme di altro lavoro e di altra . ' ricchezza sociale. E noi dobbiamo consid~rare questo lavoro, se non tutto, però in una· parte corrispond~nte alla p,ercentua1e di Ìninor,e ren- ·, dimento. termioo, del tutto -simile agli ·effet- .. ti dell'economia sociale, a, quello -speso p~r Ìa. costruzione di -un ·apparecchio di morte e dl; ·-struzio;°-e, un cannone, una nave _da guerra,· , ecc., eçc. . ' 'j Dal punto di vista soci aie l'opera che com~ ·piono gli operai addetti' alla costruzione ·dj questi apparecchi inutili e dannosi è altret- · tanto nefasta· di quella che' p~ò compiere um, 1 ~ commerciante qualunque il quale lascia volorr– ta,ria-mente ,,,marcire una partita di frutta e Vér:t:; dura per mantene,re gli· alti p.:rezzi sul mercavo ed a.ccrescere il ·suo profitto. , Accenniamo brevemente aa Nn altro esen1i'.li,0; In Italia su· circa 35,000 panetterie non ve ,'b.~ t sono f?rse mille che 8'pbi_ano la, !8.lvorazione ,~ ' macchina, la .quale, sen~a pur insistere swlJa question~ dell'igiene,· è assai più ·eoonoi:mica, ri-:,. .chiede una mino'.re-"quantitit ·c;Jila:voro. Orà n~c~: considériamo ·« lavo;rb inutil~ »' tutta quella_. maggior p~rt_e di lavorp ctli soRo ob~liga-ti gli ..

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