Pensiero e Volontà - anno I - n. 19 - 1 ottobre 1924

.. . ' • • PENSIERO E VOLOtNTA ,.. • dittatura, che fa ogni ,siorz<:, per diventare eterna. Ma tutto il-resta che potev~·,esservi di meno peggio in S ta,tt, e Rivoluzione Lénìn lo ha rinnegato negli sorittì suc~s~ì;i, ed il go– verno bolsoovico in pratica lo ha annullato.· Tutte 1~ garanzie di libertà,. d'indipendooz:a., di autonomi&,, è.i federalismo che parvero ri"' trovarsi nella Costi tu-zione ,sono r,esta:te sulla carta. -Ciò che v'è in Russia è il gove-rno asso~ luto . di poche persone, .che assomman0 in sè il pQtere dittatoriale militare e burocratico, di~ nanzi a cui lo stesso Partito comunista domi– nante sta diventando una forza subordinata e fittizia. E tutto queiS,to in str.etta applicazione e sviluppo degli insegnam-enti di Lenin. Il qua.– le, a.fferra.to nell'ingranaggio· dei fatti e de-1- la logica, nel 1918 .av-eva già portato ·alle ul– tiine conseguenze i principi autoritari affer– n1a-ti l'anrio prima. Ormai a.pe1rtament&, con– tro ogni aspira.zione libertaria. Lenin affer, mava_ la necessità dello Stato, cioè della coer– cizione, dell'uso del potere dittatoriale di. s0.,– gol~ persone ed anche individuale, della più i1- limitata e rigida unità di volere,_ della ~u– bordinazione del 'volere d:i migliaui di perso– ne al volere. di 11,.n solo, dell' 'assoluta sottomis– sione delle masse ne] lavoro ·a.Ila volontà uni- 1 ca. _dei dirigenti, ecc. (Vedi: ;L,enin, L'opera d·i ricostruzione dei Sovieti). A queste ahe-rrazio– ni' asF3olutiste e lif)ertioide ·Mar~ non c'era 1nai arrivato; e non mi. pare quindi di aver esagerato, quando ~c'.rivevo che noh solo Le– nin non s'it}ra avvi~inato a Bakunin, ma che aveva peggiorato Marx, andando più. a de– stra di que.sti, in senso pit1 statale, più accen~ trato-re, p_ii,1 auto,rita,rio. . Come questi criteri siano stati applicati in Russia, daJ i918 in poi, nel campo poÌitioo ed in quello economico usque ad e/ fusionem san– giiinis Sando;mirski deve s,a,.peir lo; e def resto ciò esula dalla questione speciale· .che andia- 1,._ mo t,rattando. * * -~ Ciò che ·in Sta.to e Rivoluzione, ed in genere · nella dottrina «as.tratta» dei bolsoevichi, sern– bra dar soddisfazione agli anarchici;. olt,re a,lla fraseologia este·riore, sono le orìtiche al– lo Stato borghese, il carattere insu_rrezionale della dil:ltruzione di qµesto e l'affermazione come scopo ultimo della « eliminazione dello Stato, cioè di cigni pote<re organizzato e si~ atematico, · di ogni violentamento de'gli uomi- ni in generale» (Lenin, op. cit. pag. 92). Ma questa non è una novità che· ,per coloro ve- , nuti al socialismo-: ·or ora iJiuali non ricorda– vano il comunism-o autoritltrio tedesco e n1ar– xista de} 1870; per' coloro che ·per ~ocialismo · ' intendevano ·solo il· complesso d'idee della so-– cialdemocrazia della 2a Internazionale sorta nel 1880, che concludevano con la conquista eletto-rale e legale dei p:ubblici poteri .. Tutto ciò che sembra avvicinare Lenin ·a Bakunin c',era già nella dottrina di Ma,rx ed Engels fin dal 1870, come Lenin stesso di– mostra,. poichè per tutta la parte del suo .li– bro in cui au~pioa alla scomparsa dello Sta– to e al rovesciamento rivoluzionario dei go- , . verni . capitalistici, lo :fa quasi sempre ,con parol,e ,e lunghe oitazioo.i dei due autori del «Manife~.to Comunista» .. E' norto, del resto., che nel primo periqdo- della, 1 a Internazionale l\!Iarx sia pure per acco;rgimento polemico, ac– cettò per u,n istante, anche la parola «an~r– chia» come espressione d,e,ll'ideale di <<tutèi ì soci a.lis.t,i » ( 1). Ma non~ era allora qui il ·punto del dissen– so v,ero tra ·Marx e Bakunin (ne conviene an• che Lenin), come non è oggi qui il dissenso fra comunisti. autoritari·· e comunisti anarchi– ci. La previsione che in un avvenir,e i:tn.p,reci- · · .sàbile la lotta di classe condurrà alla · scom– parsa dello Stato, 0: com,e ·diceva Blanqui che l'anarchia è l' avi 1 enire dell'umanità, o oome afferma.va il repubblicano itaiiàn~ Bovio che verso l'wnarc-hia va .Za storia, ~ono di quelle ammissioni che costano poco e su cui è facile avere il consenso d_i tutti, a pa.tto che non si metta mano alla faccenda fin da ora. Ciò che - di vide i partiti è, natur.almente, anche lo sco– po ultimo, ma più a,ncora, di qu.esto li divide la politica immediata, il ·metodo di lotta, la via per cui si arriva a1lo scopo. Orbene -il dissenso che v'era tra Marx e Ba- .. . . . . kunin nel 1870 sulle vie e i metodi non ha fat– to che allargMsi con lo sviluppo del m·ovimen~ to socialista · e,d anar-Ghico, · e· l'esperimento dittatoriale russo lo· ha distanziato anche di più.• E' _com_e i ·due la.ti di un angolo che, .a· venfo comune il punto di partenza, non fan– no che divergere s·empre di più man mano , I che si allungano. · (1) Questa frase è sta-ta ri:f.er_ita mille volte-: « Tutti i socialisti per ·a,narchia Ìn:tend~no· questo: conseguito ché· sia .lo scopo· del mo'7'i- · ment0 prole.tari o, cioè l' abÒÌìzione delle classi; il potere dello Stat~ sparisce, ecc. .( Opere di Marx, Engels e Lastialle, vol. II, parte 5, p~ .... · g1ne 13). I, ,

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