Pensiero e Volontà - anno I - n. 19 - 1 ottobre 1924

PENSIERO E VOLONTA - 19 ' potesi c·oprir_e con -un troppo comodo· passa- p_orto da giudizi precisi e recisi. Tanto pjù du– ri quando rr1utilazioni e medaglie hanno servi– to largamente di -mercato in questo regime dì ipocrisi_a e di tri_onfante retorica. La guerra ·ùori ha creato un pensiero o un credo politico, non· ha creato certo intelligenze o competenze. E' stata pe;rò per u_na mino,ran– za di ,el,etti collaudo e riv,ela.zione di personali– tà; gel~a espe-ri,e,nza personale; nobiltà che ob- bliga soltanto a maggiori doveri, a costosi e– sempi; e che sola consente di offendersi del co111merci_o che si contrabbanda. sotto i simboli. Perciò non possiamo_ tollerare che di. fronte ·a Gobetti, esempio ammirevole di_ fedeltà al posto di combat_timento che· egli da anni ha eletto in prima li_nea, i traf:f_icanti si_erigano · a fieri rivendicatori della morale offesa. ~u'IGI BERTONI: Ideale e necessità (Le Ré– veil, Ginevra, n. 048 · del 30.agosto f924). L' A polemizza· con Andrea Girard, un vec– chio anarchico parigino convertitosi al· bol– soovitimo, il quale si_ diverte a sermoneggiar re i suoi a~tichi compagni_ rimasti fedeJ,i alle proprie idee. . \ Andrea Girard, che pel passato ha criticato tanto la social-dern.ocrazia, ignora o dimenti– ca che il partito bolscevico si è -sern.pre chia– mato « social-democratico » ed ha avuto sem– pre ·un programma simile agli altri gruppi o– monimi. Lenin ha a~pettato ~d'aver conquista– to il poter,e per dirsi· comunista e giustificare la dittatura co-1 famoso manifesto di Marx ed Eng.els. - , Gli anarchici hanno_ oorto approvato Lenin nella sua critica a _K erensky; ma lo hanno poi biasimato di essersi messo a gov,ernare con .gli stessi sistemi e. pe°ggi? che prima rimprovera– Va al suo predeoesisore. E; vero che le neces– sità di Gov~rno (non però quelle rivoluziona– rie) erano le stesse pe,r l'uno e per l'altro; ma ciò dimostra ancor meglio che l'esercizio del potere· ha delle esigenze antisocialiste, e che chi conq~fata il potere ·non può non fare ciò che prima trovava condannabile. Il Girard, nota Bertoni, non fa una grànde scoperta quan.dò dice che. non basta incrociare le },raccia per fare la rivoluzione, ma che ci vt1ole la lott.a àrmata; gli anarchici lo han sempre detto in passato, · anche _contrp coloro che oggì. si dioono bolsoevichi, nè hanno mai negato o nascoa,to nella loro propaganda che la rivoluzione è un'opera giga:ratesca, che esi– ge fatica, e saorifici, solleva pr-09lemi e diffi– coltà innume•ri e presenta terribili situazioni. E c;he per ciò l F.orse i dittatori o le ditta- - t"ure sono c·ap,aci, od h~nno la p'iù piccola pos– sibilità, di _affrontar-:e tàli situazioni, risol– v,erne i problemi ,e compierne le faticp.e 1 N ep- ~ pure per sognQ._ -Il regime dittatoriale russo' l:::> di.mo.stra, poichè in esso ,i:;i praticano pro– prio quel collaborazionismo e quel riformis~o CQntro cui i bolscevichi tuonano, quando sono praticàti fuori della Russia. . . Dopo aver. conquistato « il potere, tutto il potere _» ·i bolscevichi debbono confessare di non e_ssere riusciti a fare gran cosa, · che la lorq dittatura non ha mai tentato ·sul serio il c01nunismo, e che le misure pres•e e interpetratè come comuniste non erano s'tate che quel << co– munismo di guerra » cui tutti gli Staiti_-han ri– ocrs-o. Se il comunismo non è vol.uto e attuato anarchicam,ente <:lalle masse, ,esso è di 'iinpossi– bile attuazione per via governativa. Infatti il comunis~~ statale è stato _respinto dai contadi– _in · russi, e viceversa la éfittat1fra ha impedi– to di ·speri1ne-ntare liberamente ogni altra for- ma di c_~operazione economioa. . Non si tra,tta (éome crede Girard) di rim: pr-òv,erar.e al.la Rusisia la sua lentezza rivoluzio– naria .. La Russia n-on 'c'~ntra. Il popolo russo non è responsabile degli errori del piccolo nu– mero dei suoi dittatori, come non lo era dì qu,elli dello ézarisn10~ La critica· anarchica si 1 ri_vol:ge esclu.sivamente al governo ru·si~o, per- ·chè ha sab~ttato il m0ivìmento rivoluzionario per_ r,estare al potere ed aum,entar lo. NB gli si rimprovera la lentezza o la s-o-stà,.ma bensì la soppressione perfino .di quelle libertà, ·cosi magre permesse dai governi' borghesi; i quali, nell'organizzar la reazione_, si giustificano pro– prio con l'invocare l'esempio della reàzione del primo « gove·rno- proleta:r10 »: _ Oggi le prigionj russe son piene non ,di bor– g~esi, ma di op,erai e contadi,ni, di sociilisti e dj anarchici (e 0 d anche di comunisti dissidenti), con1pr,esi quelli che stant,o furono perseguitat~ sotto il vecchio r,egime. -·Ed il primo accordo internazionale: della Russia bolsévica è. stato proprio concluso· col ì_~scismo, per una eviden- -te affinità dì mentalità. e cli mezfi. Invocare una <~ neoessità »· cooì intesa che è· ' . ' ' ln, necessità di ogni tirannia col}.t'~oogni idea di libertà, significa rinnegare tutti gli .eroi, e martiri delle rìvotuzioni pa.ssate, · rinnegar~ tutta la stori~ ri vol uz::.l>,nar ia· attraverso i. se– coli. E'- triste constatare che· quest8! teoria del « male _necessario » trovi dei ·nuovi adepti pro-·. prio fra coloro che un tempo l'avevano ·--rigetta- ta oon orrore! CATILINA. .· , t- ' . ,

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