Pensiero e Volontà - anno I - n. 19 - 1 ottobre 1924
14 PENSIERO E VOLONTA . i .. .. .,. pri1110:cent-ro italiano d'attività ind:ustriale ed intelle,ttuale, non è rternn1eno il centro ferro- . ~·ario che è a Bologna. E mentre Roma è limi– tata ad ess,ere il solo· centro politico, della na– zione, 3 Jtre città, s-enza alcun aiuto del.lo; Sta:to~ si sviluppano n;1,pidan1,ente al punt9 di diven– ta.re ·metropoli. Questo :fenomeno di rapido svi– luppo si manifesta specialmente a· Milano. che venne già battezzata col titolo di Capitale 1\i1o– rale. E' la realtà della r-egione che isi afferma contro l'artifìcio dell'accentram-ento nella Ca– pitale, e nel oa,so spooifioo di Milano è la Re– gione Cisalpina che dimostra di pot.er vivere a sè, senza bisogno della tu tela di un gove,rno oentrale. · Unità per la difesa contro i nemici esterni e contro le· avversità della natura~ ma autonomia nell'amministl'a,zione e nella poli– tica interna. • Non si deve confondere la regionP etnograr fica come è intesa nelle dottrine fede-raliste colla provincia a.1nministrativa o colla regione _geografica con_ cui, attualm,ente, è Tipartìto i1 suolo della nazione italiana. La regione nel senso federalista, va intesa crn.n.eunione di. in- te.r,essi e come aggruppanie11-to di popolazione deri_vato dalla coinunanza degli usi, delle tra– dizioni, del dialetto e delle aiverse attività industriali, cormnercial_i ed agricol,e; aggrup– pamento naturale e sponta,neo, dunque, e non ripartizione a,rtificioisa del suolo della nazione in provincie amministrative subordina.te a,l controUo statale. L'autonomia è la condizìone prima de-Ila vita rregionale :, autonon1ia,, della r.e-gioné nella nazione. e dei com~ni nella regio– ne; ·su questa autonomia., i federalisti che agi– tarono le loro idee nel Risorgimento, sapevano di po-ter costruire l'ordi_na~,ento. della Ubertà- o polìtil:!a. Ad unità nazionale compiuta si è cercato di attenuare le disparità fra· ·Nord e Sud amal– gamando le diverse regioni .nell'eguaglianza d€lle l,eggi non solo politiche, ma anche econo– mi.che-. ~ fli m~ndò al N orrd un esercito di fun– zionari reclutati nelle regioni del Sud e si mandarono al Sud i reggimenti dèi soldati arruolati nellè regioni del' Nord. L'incrocio non ha ancora risolto nulla': la_ realtà regio– nal,e resta sempre ·e si :manifesta nella vita politica attraverso piccoli e grandi fat~i. La idea federalista, soffocata durante il Risorgi– rnento dall'idea unitaria, oggi _rivive nei Par– tito 8-'ardo d' Azio°:e, nel Partito Lucano, nei gruppi giovanili del Partito Repubblicano Italiano~ ed ·in seno a,Ùo ste,sso Partito Repub– blican va ma,nif,estandosi ·e faoen"dosi strada una, corrente di sinistra che tende a trascinare l'indirizzo politico del · partito verso concetti di decentramento e d'autonomia ,-regionljl,le. Su– pera,re 'Ma,zzini, per tornare alle origini pure dell'idea federalista repubblicana, (2): \ Il valore sociale dell'iden. federalista (par– lia1no sempre dell'idea f~deralista agitata nel Ri.sorgimento) se non arriva- alla forza, del socialismo, rappresenta Però un buQn passo innanzi compiuto sul lungo earrimino d~ll'e– mancipazione operaia. Bisogna tener presente eh~ nel breve p.eriodo in cui l'idea fede•raiista - ebbe qualche fugare succe::;so, il socialis1no ,era ancora allo stato embrionale. Il l\1anife~to dei Comunisti venne lanciato nél 1848 e pure in qu,ell'anno si ebbero- in Europa i primi tenta tivi insn rrezionali· :1 tendenza socialista. L'idea socia,le _di Cado· Cattaneo no:r;i è molto ampia: si :ferma al diritto di éompar.tecipa– zione popolare al gov,erno, al diritto delle classi lavora,trici d'aver buona rimunera,zione per le loro fa.ti che, alla necessita di stabilire una legge penale rispondente a sentimenti dì .umanità e di pietà verso il delinquente e non a sentimenti di vendetta,. Suffragio univer~– sale, dunque, e cornpatec-ipazione del quarto stato al potere. « · J l 24 feb_braio 1848 - scrisse Carlo Catta– neo - fu il prim,o giorno di un'era nuova. P e1' la prima volta si vide. in Fran.cia .wn ope– ra.io chiamato a sedere fra i go11Jernanti / ìl · m·iglioramento del destino. degli operai fu po·– stc fra i doveri deUa società e dello Stato ». , E altrove scrisse : « Niente di più sto'lto del r 1 foco che trova troppo b1.1,ona la rr1,1vnestra del contadino. Il cont~din-o miserabile. isterilisce la terra e spianta il possidente ». Con1e si vede si tratta di· idee &,ssai lirnitate,. idee demoora– tiche e che Qggi non avrebbero più alcun va– lor;e d'audacia. 0-iusèppe Ferrari, inveee, ~pa.zi_ò p,er oriz– zonti assai più vasti. Si deve pérò tener pre– sente che Gius~ppe Ferrari visse lungamente a Parigi dove, come c-onseguenza d'una più am– pia libertà di stampa e d'una maggiÒ,r evolu– zione popolare, le idoo sq~iali erano più avan– zate che non in Italia. InoltrejGiuseppe Fe,r~ rari .era stretto da forte amicizia con, Prou– dhon, uno _dei classi,ci deU'a:r;iarchismo, e que– sta amicizia può aveir avuto grande influenza sul pensiero del filosofo repubblicano. Anche Proudhon era federalista, n.1a,d'un federalismo nega,tore dello Stato e vaiorizzartor-e dell' As- "'
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