Pensiero e Volontà - anno I - n. 18 - 15 settembre 1924
18 PENSIERO E V0LONTA loso cullarsi in un eccessivo ottimismo. Anzi- . tutto., non ba-sterà il tocco maigioo della rivolu– zione a far metteré in ope,ra :tutte le 1nacchinie · ed i perfezion'anrnnti tecnici e n1cccn.nici idea– .ti fiq qui dall1 ingegno umano. Tutto ciò non può uscire all'improvviso dal nulla, ha biso– gno che si creino condizioni nuove, che si for- . mino in nun1ero suffici,ente gli opera.i tecnici .necessari, che la. produzione ne sia a.vvia.ta su vasta sci-1.Ia; e quindi per un periodo di te1npo più o meno fungo. bisognerà contare .·sui mezzi .attuali o poco più. , Nè bisogna trascurar.e di n1ettere sull'altr-o piatto della bilancia l'a,rresto o diininttzione della produzione nei pri1ni istanti della rivo– luzione, le inevitabili distruzioni e sciu'pii, ecc.> che si dovran cercar,e di evitare più ch'è. pos– sibile, ma che nonostante non si pot!•a,nno mai evitare del tutto. Occ.orrerà quindi ripararvi .con una ra,ddoppiata volontà .di lavoro· e di · sacrificio. 1 Poi, rnan 1nano che verrà l'assestamento si procederà ad organizzare la produzione con. sempre ·maggio-r~ risparmio ed utilizzazione .delle energie umane e di quelle meccap.iche. Ma anche allora è pr,ev,edibile che aJla accre– sciuta potenza di produzione farà riscoO:tro il sorgere, e lo sviluppa.rsi di bisogni nuovi, for– s~anco un aumento di popolazione. Se è vero .che sarà assai più grarnde il nun1ero degli uo– mini-lavoratori, che si daranno ai lavori utili, è anche vero che ciascun uomo tenderà, giusta– mente, a diminuire la sua quantita di lavoro ·manuale, per dedicaire una parte del sùo te1n– ·po al lavoro intellet 'tua.lè , che in uria ~·ocietà bene organizzata dev,e alternarsi col primo. . ' Perchè ognuno possa godere .di questo van- taggio di lavorare manualn1ente ed intellet– tualmente, ·e di riposarsi quanto .è necessario, bi.sogna che tutti lavorino quel tanto ché è in– .dispensabile, si assumano i ca.richi ed i disagi eventuali secondo norme prm;ta,bilite di equità e divisione del lavoro, stabiliscano d'acoordo e ' ) liberamente una disciplina della oondott;i, e vo- ]ontarian1ente ·1a osservino,· mantenendo fede a,gli impegni presi. Grave errore sarebbe e fonte· di ma,li per 1' avvenire· se, pel desiderio di guadagna.re un maggior numero di proseliti alla propria cau- sa si continuasse ·nell'abitudine di descrivere , . - la meta delle nostre battaglie, la ~ocietà nuo- va cui agognamo e che dobbiamo spiritualmen– te. preparare fin da oggi, come un -con1ocfògia- cigli.o d'imbellì, in cui la vitapossa trascorrere senza lotte, senza contrasti e senza fatica. Lungi da tuto ciò, doblùaino dire alto e fòr– te ai lavoratori ed a tutti coloro che vogliono associars.i a noi nel combattimento per una rniglior,e giustizia ed una più vasta. libertà, che n~lla nuova, società _più umana e più civile maggiori saranno i ·doveri-· e più gravi e serie per tutti e per ciascuno le responsabilità della vita. No l lavorare non sarà la stessa cosa che divertirsi o far della ginnastica, corne sosten– gono ce-rti poeti sognanti il paradiso terrestre, ma sarà non di rado fatica ed anche sacrificio. Il lavoro, organizzato sopra una ba.se di giu– stizia e d'uguaglianza, significherà sempre, n1algrado tutti i perfezionamento meccanici e di organizzazione, uno sforz-o muscolare e cere– brale; e tanto maggiore sarà stato questo sfor– zo, maggior-e sa,rà la ,sodisfazione del shlccesso. La vita umana sarà bensì liberata, da tantf residui d'animalità, da molte lotte è so.ffe– renze di natura inferiore provenienti dall'in– giusta organizzazione sociale; sarà guarita. da tanti rnali e miserie' originate solo dall' opp.res– sione statale e di I clrusse. Sarà così ·possibile una vita s-ociale e psichic.a s-µperior,e all'odierI_?.a. Ma la lotta si trasformerà, non scon1pa,rirà; i contrasti sa.ranno m,eno feroci, meno materia.h, n1a non meno acuti. Ed il dolore, questa 1nòlla del progresso dell'un1anità, 1neno brutale ma più. profondo ~ tor111entoso, continuerà a,d es– sere }',eterno agitatore e purificatore delle anime. Allora - come del resto avviene anche oggi per gli uomini superiori _e più evoluti - ogni conquista ed ogni successo avranno un valore non solo e non tanto pei frutti materiali di benessere che se ne ricaveranno, quanto e so-r pra,tutto per lo sforzo, il ~~ischio ed if dolore che saranno costati all'uomo,. il quale libera- 1nente e volonta,ria1nente li . avrà affrontati e soffertt '·e dall'averli s'"p,erati e ;inti trarrà la sua gioia, 1nigliore. Il pine condito di sudore - non più il servo sudore degli schia,vi, dei vassalli e dei sala– riati, bensì il nobile sudore deU'uon10 libero che fatica. volontariamente pel maggior bene comune sarà allora davvero il più .saporito, .simbolo signifioativo e· fedele della vera gioia di vivere. LUIGI FABBRI. Un uomo che lavori volenti.eri e non trovi lavoro, ecco il pvù doloroso spettacolo che l' in– gius,tizia delta s'orte ci mostri oggi giorno sotto la cappa del cielo. UAHLYLE. ' '
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