Pensiero e Volontà - anno I - n. 18 - 15 settembre 1924

• ... PENSIERO E VOLONTA 15 . conversazione tra Radek e Lenin a p-roposito di Bakunin. Carlo Radek faceva nel 1922 qualche doman– da sui possibili risultati degli avvenimenti di Germania. Lenin rispose: « Leggete_ Bakunin e troverete. la rispos.ta. a tutte qu-este doman– de ». E notando la n1eraviglia di Ra.dek ag- - giunse: « Poichè. Bakunin era. i1 più grandé i·ivoluzionario, ed il solo verament-e p1·ol'etari& di tutte le epoche». Siccome Radek non sa- • I peva r~e1nmeno se si trovavano a Mosca clei libri di Bakunin s'informò pres~o Qopner (il quale era a.llora anarchico, n1a entrò pc;n nel P. C.). Gopn~r s'indirizzò a Rubincik, capo delle edizioni di « Golos Truda » (o-ra. esilia.to in ,Siberia) e questi mandò -a Radek i cinque vohuni di Bakunin. Radek pagò il prezzo di questi libri al magazzino· degli anarchici « Go– los Truda ». - . H. S. ll nostro collaboratore. Litigi Fabbri, che è l'autore della. nota' bibliografica c11,i si rife– risce e con cui polcm/1.·zza H. Sandom,vrskt, re- 7Jlicherà a q1u·sti nel prossim-o nti-mero. , II~- PROBLEMA DEL L·AVOHO LIBERO Uno, di problemi più se-ri, che si presentano quando si pensa alla organizzazione pra,tica di una società senza governi coercitivi e senza pa– droni, è quello del lavoro volontario in rap- ·porto alle necessità della vita sociale. :Nella società attua.le basata sulla lotta e sul– la concorrenza, , il lavoro è nella maggior parte. dei casi una servitù, per molti addirittura (specie pel làvoro manua~e)' un segno di inf€– riorità. La maggioranza Ia.vora perchè vi è co– stretta dal bisogno e dal rica-tto della. fa.me, o vi è sp1nta dalla pronieS'sa o dalla speranza di un premio, di un migliora1nento, di poter usci– r.3 da.lla classe degli sfruttati per entrate in quella dei privilegiati. . Che cosa sostituirà la· spinta del bisogno e il d~siderio del guadagno, in una società che a-s~ sicuri a tutti almeno la soddisfazione dei più elementari bisogni, in cui 16 spe,ttro della mi– seria e della faine non sia più- un pungolo per alcuno, in cui la re1nunerazione individuale sia sostituita dalla. distribuzione dei' prodotti a -se– conda dei bisogni, indipendentemente dal l~,vo– ro coimpiuto 7 Fin qui gli scrittori anarchici, iùeno qualche eccezione, hanno creduto di eliminare queste obiezioni con delle risÌ:)Oste assiomaticl:e otti- 1niste, le quali. veramente tagliavan la testa al toro - ma ad un esame attento si rivelavano conie opinioni .as~ai discutibili, pre,visioni nien– te af,;fatto sicure e speranze che presupponevano risolti una quantità di aJtri problerni l'uno più grave deH'altr 0 e tuttora insoluti. Le opinioni, le· previs1op,i e le speranze sulla risoluzione -dell'ardua questione non erano e non sono, a dir vero, errate; tutte anzi hanno un fondan1ento di verità è di ragionevolezza ·ot indiscutibile. l\1a esse sono vere e ragionevoli soltaìnto in parte, oppure lo sono solo _secondo la logica astratta ed in rapporto a progressi sociali e 1norali futuri ane-ora troppo lontani.. N·on tutto ciò che si può logicament_e dimo– strare col ragionamento è pratican1ente attua– bi le'. La nostra ntente comprende benissimo, per esen1pio, come la materia sia infinitamente di- , visibile ; non v'è particella, per n1inima che sia, che non possa nella nostra mente essere per .. lo meno divisa in due parti. In pratica, però, qualsiasi materia è divisibile solo ·fino ad un certo punto, oltre il quale ogni divisione o è mate{·ialtnente impossibile o equivale alla di– struzjone -dell'oggetto che si vuol.e suddividere .. E' fa.cile con1prendere che l'uon10 ozioso sa,rà solo µn rarissimo fenon1eno patologico trascu-· rabile. in una _società cornposta di uomini che· abbiano raggiunto tale un grado d_i coscienza, the ciascuno sappia il suo ùovere e lo compia; solo in forza di questa sua. intima cognizione. 1\1:a ognuno comprende che se è augurabile e· rna,gari spera,bile che l'un1anità raggiung~ un giorno un co-sì -elevato punto del suo' pr;ogresso, si tratta di un progr.esso d·a cui siamo oggi· troppo lontani per p.oterne fare la base pratica d'un qualsi•asi · progetto di riorganizzazione, imrne'diata· della società: . * . * * Quando adunque ci· propori:i:a1.110di mutare- dalle iondamerita l'attuale assetto -sociale~ dob– bìamb contare per la istaurazione. della soèietà 1 nuova sugli uomini quali sono oggi, con_le loro– virti1 ma anche ·coi loro gra,ndi_ difetti e. le loro- infinite deficienze, di cui solo una piccola par– te' pb'tranno essere subito rip~rate daÌla in--

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