Pensiero e Volontà - anno I - n. 17 - 1 settembre 1924
ranno liberamente Òrganizzati e la pròprietà sociale sarà la base e la ·garazìa degli svilup– pi individualì. -Senonchè (ed in ciò si inizia la ,conèezione idealista) questo ideale di giusti~ia e d'umanità non è, per J aures, predeterminato dal corso delle cose e dallo sviluppo meccanico dei rapporti eoono:rriìci e sociali; lo svilùppo delle società umane non è sottoposto a un· ri.:. gido e cieco de~,erminismo. L'ideale. deve inve– ce essere attuato con incessante sforzo dai la– vor.atori e da tutti quelli che credono nella òontà e possibilità della sua realizzazione. L'idealismo di J aurès è quindi un idealismo volontaristico. Non· solo una classe· ma tutta la umanità deve essere req.enta dal servaggio ca- .pitalistico; e a tale scopo preciso deve essere diretta la cosciente volontà umana. In conse– guenza fa, maggiore preocc~pazione di Jaures; è stata quella di infondère :fede e speranza nella possibilità del socialismo, di mostrare che la 1neta della lotta, socialista non era una• vudta ed astratta ideologia, bensì un vero ideale emergente dall'esperien_za storica e coerente-' mente inquadrato in una gener,ale visione idea:. listica del mondo e della vita. · Questa concezione del divenire- sociale J aurès la basava sulla storia e .sulla fi_loso:fia, .con– giunte e saldate in un logico .sistema .. Per il lato storico basti riferirsi alla Storia Socia– lista, c~ J aurès fa cominciare dal 1789, e per il lato filosofico bi.sogn_a risalire fino ad un su<? libro di quando era professore all'-università di Tolosa, intitolato DeUa realtà· del, mon[do. sensibile. Il Marchioli esamina le conclusioni a cui· conducono queste due opere, ma av– verte che il teaU,smo filosofico di J aurès .cosi ottimista, non ha nulla a che fare col reali– smo mecc~nico dei materialisti, coine il suo ~ ·· idealismo volontaristico è . ben diverso dal- . l'idealismo neo-egeliano e neo-fichtiano che oggi imperversa ·sùlle cattedre e nelle aule scolastiche. 0AMILLO BERNERI: L'esperime~to del Ca– techismo ( Oon-scientia, !Roma n. 31 del 2 agosto 1924). Anche senza plebiscito, nota l'A., si po– trebbe affermare che il primo anno di prova ,. mon offra elementi a favore di quel èonfessio– nalism0 rammodernato, che pone a braccetto, per forza, due modi antitetici di concepire ed attuare l'insegnamento rèligioso: ..quello del ·Gentile, di un utilitarismo 1 volterriano nei mo– tivi politici e. protestante a me~à nei criteri pratici, e quello cattolico~ ehe vorrebbe il cate- 2t chi,smo i!J.segnato dal ·sacerdote, e sogna il _giorno in_·.c:uJ il c3:ttolic1smo poss~ es~r . l~ base dell'unita dell'insegnamento · in. tutti i ' g:t'àdi ed ordil).i dell~ scuola pubblica. I , I cattolici sQnQpreoccupati del forte numero . di ,ins~gnan ti che ha-nno accettato di in tona-· , carsi, poichè sarino ·che non .è l'abito che· fa il monaco : che non è l'osservanza opportunif:3ta. delle dispo_sizioni mini,steriali che può sostitui– re l'impulso della fede e non è l'imparaticcio di un po' di Vangelo che può fare del maestro f . laico in ispiri:to un eauca;tore ortodosso. Si s~no visti maestrf ·. ~< liberi pensatori » e· \ . maestre di dubbia religiosità accorrere ai còrsi accelerati di religione di qualche prelato: folla, raòcogliticcia che andava alle lezioni religiose· come a quelle di canto e musica, per essere ... all'altezza dei tempi. · I cattolici hanno constatato come l'insegna– m.ento pedagogico dell'Istituto Magistrale non prepari maestri ~rtodossi, con i cenni storic,i: pos\tivisteggianti, con i commenti interpretati-. v1. e critici, con 'le libere disoussioni. Gli inse– gnanti di .filosofia e peda,gogia. sono in odore– di eresi,a, e deve preoccupare i cattolici scru,-· polosi il .vedere nei programmi, S. Tommaso àccanto al Mazzini, S. Agostino accanto al. ... Carducci. I cattolici vorrebbero, quindi, il catechismo, ed il prete cattolico. Il primo come program– ma minimo; chè il secondo salte,rà fuori subito dopo: a rivendicare il diritto della Chiesa cat– tolica a non patire intrusioni laiche in materia- ~ . . dogmatica. . Non sono soddisfatti neppure quegli 'acatto– lici e indifferenti'. che si son fatti ~ostenito;d dell'insegnamento religioso soltanto in .,,mag– gio ad una nuova pe 1 dagogia, relegata fino a ieri nei cenacoli, e nelle Università ed assurta, oggi· a ragione di Stato. Costoro accettano di– lumeggiare la ,figura di Cristo maestro e .mar– tire, 1na prova:n,o ripugnanza nel farsi ammae– str~tori di inginocchiamenti, litanie .e segni di– c1·oce,:ritenendo e~ 1~ pantomimà che 'nelle pri– me classi rapprese~ta s·e_condo . i progran1m1,. l' a b c delFistruzione religiosa, si risolva in un f0rmalismo di nessuna· efficacia educati va. .. Quasi tutti i mael?tri-,- poi, trovano gr-andr difficoltà nel' noll. far ·scò~firiare l'in"'egnarn~n– to . reilgioso nelle prime clàs.si in comnMmti a~trusi e narrazioni ina,datte·; nel conci~iare il t'( crede:r·e per capire » dell'ora di religione– col « capire per ~reder,e » .d~gli . altri .insegna~ menti; nel n9n urtar.e con quel.la che ritengQno giusta interpretazione delle verità religiose le-,
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