Pensiero e Volontà - anno I - n. 17 - 1 settembre 1924

14 PENSIERO E VOLONTA media 1000 barili di oomento pel' opéraio al– l'anno, mentre un'officina moderna ne produce 6000. Gli industriali n1irano a guadagnare il mas– simo possibile .e non a produrre il massimo ed 11 meglio possibili. L'economia libera porta ad un enorme spreco di materi~ pri111e e di .ener– gie. umane. Basti pensare che ci sono fabbri– che che producono centinaia di tipi di viti, temperini, posate, ecc., per vedere che la con– correnza porta alla neoessità di nuove forme di lavorazione, di nuovi strumenti, di nuove macchine e talvolta <li ·nuove materie prime. Sostituendo all'economia :individualista, che mira al prqfitto, l'economia sociale regolata sui bisogni, si otterrebbe una produzione ra~ zionale, e l'armonia fra produzione e consumo. Molti economisti, tecnici e naturalisti ve• dono grandi possibilità di aumento e perfezio– namento della produzìone. rreodoro Hertzka già nel 1886, esaminando la produttività delle grandi aziende, concludeva che con una econo– mia razionale sarebbe bastato il lavoro del 12,3 per cento della popolazione, atta al lavoro, del- 1' Austria per soddisfare i bisogni più ele- 1nentari dell'intera popolazione. Così l'inge• gnere Herman Beck dimostra come una orga• nizzazione socialista_ della produzione aumen terebbe il rendimento del lavoro. Egli crede che il sistema Taylor, raziona,lmente applica– to, porterebbe non soltanto alla specialzzazio I • ne, n1a anche al miglioramento e alla sempli ficazione del lavoro, eliminando ogni presta– zione inutile e inadeguata allo scopo. Anch~ il Neurath riconosce il valore del sist.ema Tay– lor, ma non crede che questo sistema sia con• ciliabile col regime dell'ecònon1ia lipera. Tutti i competenti in agricoltura sono con– cordi nel ·riconoscere che solo le grandi azien– de possono .valersi di tutti gli ausili meccanici e chimici e dei mezzi più razionali dj lavora– zione. Secondo il Ba,Uod la produttività. del lavoro agricolo tedesco potrebbe esf,ere qua– druplicata, con la- socìaJizzazione. * * * Da. J.la lettura del libro dello 1Strobel appare evidente su quali basi si può i1npostare il pro– blema, della socializz·azìone~ e qt~ali direttive do– vrebbe avere la relativa propag~ndar. Bisogna rivolgersi ai consumatori, c~rchia più vasta dei produttori, e mo~ tra.re loro co,.. mB la -forma individuale della produzione Ria o.ollegata con il caro-v:it_8,. · Bisogna mostra,r loro come l'economia libe- Bib ·o __ e ;. n:> • ra ~e ha creato città gigantesche, ampie r~ti :ferroviarie, flotte 1nercantili, officine gran– diose, ecc., porta ogni giorno a enormi spre– chi ·di materie prime e di energie umane. I truts che rialzano i prezzi, e limitano quantita– tivamente è qualitativamente la produzjone; la han ca, che crea crisi finanzial'.ie artificiali ; la grande industria che paga la sta1npa ,e sof– fia nel fuoco delle competizioni in'ternazio– nali, ecc., sono piaghe della v1.ta economica delle nazioni. Il si~ten1a c~pitalista oppone. os;t.acoli insormontabili alla generalizzazione dei progressi tecnici, al potenziamento ed ele– vazione del lavoro. L'economja, libera è anti– econom;ica. E lo vediamo anche- nel comn1ercio. Vediamo nelle città dieci, venti, cento negozi dello stesso genere in una sola strada,. Migliaia di . commessi, cassieri, dattilografi, contabili, ecc.; potrebbero l: tvora.re con maggior profitto, e si potrebbero utilizza.re 1neglio i locali oc~ cupati dai negozi e dagli uffici commercali, nei quali ultimi ·quintali di carta, migliaia di · macchine da scrivere, milioni ·,di lettere, circo– lari, francobolli servono per la c9ncorrenza. Un commerciante amburghese ha scritto un libro sullo spreco del commercio n~l quale di– mostra l'enorme scipìo• di lavoro .umano che si fa nell'attuale si.sterna di distribuzione delle merci. L',esercito dei direttori, ~orrispondenti, com-, messi vi1aggiatori, ecc., i cataloghi, i manife– ~ti, ·le rèc}ames sui giornali, t campionari, eco., tutto questo grava ,su tutti i consumatori. La s_ocializzazione si impone. La concorren– za c~pitalista sciupa ricchezze immense, e nei paesi economicamente molto sviluppat.i ,assume forme mostruose. Il trusts in America è lo Sta– te> nello Stato. Il :famoso Pit granario di Chi– cag0 è un ,colossale ministero della specula– zione capitalista. Ecco la descrizione che ne :fa, un giornalista : « Da tutti i punti del g~obo, giungono d'ora in ~ra notizie sulle piantagioni. Di una bri– ·nata nel J\,Ianitooa, di una bufera in lrlan.r 1 :". ,di una inondazione nel Perù, i membri del Pit leggono. i particolari sulle lavagne che tap– pezzano -la sala delle contrattazioni, molte or.e prima che i gìorna,li li diffondano. Gli speculatori urlano, infaticabili. delle cifre, fa– oendo gesti bizzarri con le braccia alzate. In fatti. mentre il grido rappresenta il prezzo, ciascun -dito sollevato rappresent:.. 5000 staia; la palma distesa indica una offerta di vendita, n1entre chi vuole comprare solleva il pugno

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