Pensiero e Volontà - anno I - n. 17 - 1 settembre 1924
, 1 ' PENSIERO E VOUONTA \ 13 • pero offrigli vie ampie ~ diritte, sulle qual~ marciare sicuri .'ve•rso ~te evidenti .. -Oscil– lante tra la catastrofica conoozione dell'accen– tramento del capitale e -dello immiserimento delle ma.ss~ , con conseguente cozzo rivoluziona– ri?, e le necessità di uria lotta di classe che to.- . glieva sangue 1al corpo della borghesia, quel sangue che avrebbe dovuto farla sèoppiare, ·la . socialdemocrazia inclinò ver~o il parlamentari– smo addormentatorè di ènergie -rivoluziona– rie, il cooperativismo utilitarista, il sindaca– lismo corporativista e.d imbelle. L'ibrido con– nubio del rivoluzionarismo apocalittico .e del gra_dualismo determinista che era in Marx si perpetuò nella socialdemocrazia. ·na1 primo derivò la trascuratezza verso ,i problemi della economia di transizione, dal secondo il rifor– mismo. Il socialismo .deve uscire dall'infantilismo ri.:. voluzionario, che ·vede posizipni ·nette là1 ·dove sono problemi complessi, é · da quello riformi~ sta,· che non capisce la funzi9ne storica dei . prograIIU?i ma:ssimi e degli imperativi spiri-– tuali. E devè convincersi della neoossità. di ab– pinare, nella propaganda, il fascino d1el mito con l'evidenza della necessità, in una .armonica conciliazione di valori ideali e di interessi ud– litari. Mi pare che a preparare questa propaganda lontana tanto dall'utopismo vago quanto. dal realismo piatto, -contribuisca il .libro dello– Strobel La socializzazione (l)} molte pagine del quaJe non. possiamo 'acoéttare, ma .dal quale p0ssiam 0 attingere mo_lti dati atti ad alimen– tare una prop~ganda densa di esempi chiari e precisi, quale è neoossaria in quest'ora di di– sorientamento. Lo Strobel ci inforn1a· sulle questioni. dibat• tute in Germania a proposito dellà socializ– zazione, problema impostosi come una neéessità nazionale. Leggiamo che il Rathe-nau sosteneva che il consumo del carbone potrehbé in Germa– ni a; ridursi alla metà, pur di elevare. la tecni– ca industriale all' a.ltezza oggi possibile. Per ta- · le tecnica mancano perfino gli inizi, e Rathe– nau, in u~ suo discorso; dichiara: « Un in- dustriale che adoperi oggi una macchina a vapore di cento cav~lli, consumando 12 kg. di carbone per ogni cavallo-forza è veramente un deli:nqJuente econom1co. Se una persona (1)- E. Strobel, La socializzazione. B~cca, To– rino, 1923. L. 12. gettasse un pezzo di pane, dalla finestra, tutti · ,,ne sareòbero sdegnati; ma un uomo che con– suma .sotto la sua caldaia il lavoro di 10 o 12 tedeschi, solta.rito perchè non gli fa comodo di acquistar~ una macchina nuova, .si chiama in– dus·triale, e fino a 'poco tempo fa gli si dava anche il titolo di consigiiere commerciale ». ·Un altro perito grande industriale, von Siemens, completava le affermazioni del Rathenau di– chiarando: « Sian10 tutti d'·accordo nello am-· metter·e che al giorno di _oggi si faccia· uno sciuplo e!)-Orme nell'utilizzazione del carbone·. I/id~ale sarebbe di giungere al punto da po– ter proibire per\ legge di bruciare il carbone, ordinandone. la scomposizione nei· suoi ele– menti in mo.do da utilizzarlo fino al n1assimo ·». Lo Strobcl nota che il Siemens. si· .preoccupi . principalmente dello scipìo .di carbon~, · men– tre si tratta ancor più di uno sciupìo di forze umane. « Centinaia di migliaia di operai ven– gono inutilmente occr(pati nelle mìniere e nel– l'industria carbonifera, per colpa della incom– pleta utilizzazione del carbone, mentre potreb– b~ro lavorare per altre produzioni, con' le quali si aumenterebbe il reddito ;inazionale ed il consumo dèlle, n1ass~ )),_ ·Ma.' -di questo non· ;::i preoccupano gli industria.Ii tedeschi. Se il ·bi- 13:n~io delle ferrovie pru_ssiane ha raggiunto un deficit di due mìliardi questo fu dovuto allo artificiale ri.rica!o dell'acciaio e del fe,rro. Prima d~lla g~erra i sindacati industr:iali · tedeschi avevano eliminata ogni. concorrenza. Durante la guerra sfrutta.rono la ~eooss1tà del 'paese, imponendo pr~zzi di .usura per centi– naia e centinaia dì milioni. La crisi economi– ca della Germa111ia fu, e lo dimoatrano i dati statistici,. _ç1,ggravata moltissimo dalle sfrena– te speculazioni delle grandi industrie ,e del mondo finanzia:rio. , Esempio classico delle, industrie· monoJ?oliz– zate è quello dell'industria del cemento in Ger– mania. I primi sindac~ti industriali so.rsero in Ge~mania 25 anni fa, assegnando ~d 9gni of– ficina un determinato _ contingente di prodù- · zione · e limitando la . produzione con conse-= guente ria_lzo .dei .prezzi.' · Le fabbriche _sorte al di. fuori di quei sinda– cati venivano comb~tt~te con ogni mezzo., e i sindacati impedivano loro anche la produzione ' ' di nuovi tipi di ooinento à- b-asso costo, pa- gando agli alti fo7:ni vistose indennità, (in un cas,o 80 mila marchi .all'anno) purohè si· obbE~ gassero à non produrre cemento di ba~so costo. Questo spiegf il basso svilu_p,po tecnico della industria cementizia. tedesca, che produce in • ..,,_
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