Pensiero e Volontà - anno I - n. 16 - 15 agosto 1924
.. . I\ 'f / 6 ' . PENSIERO E VOLÒNTA I /. I. non g.ià pov,e.J.'IÌJ detriti umallli che abusano del– l'impunità assicurata doro dalla p~izìa. Forse run.iche la .parola fascista r-esite,rà' diefi– nitJiv.amente nel:la 1inigua nel s•enso di prep,o– tente senZia !s~rUJpolimoralii, 1come -in ,aJtro_ sen- · so vi è ~estata la parola gesuita. E1RRICO MALATIIDSTA. L'ANARCHIA. DEVEESSERE OPERADEGLIANARCHICI La risposta di t. f. intorno allo sviiuppo rivoluzionario (N~ 14 di questa rivista, pag. 5) pone implicitamente un problema vitale per il movimento libertario. I \ , ..Per non allargare ecoossivamente, in esten- . sìone, il dibattito cercherò di giungere al nodo della questione partendo dalle ste~ conside– razione svolte da l. f. II mio contraddittore giunge alla sensazìone ~i una sconfitta- pratica. de~ movimento ana~chico in Italia, constatan– do la diminuzione della libertà di propaganda sul terreno politico come rifl,esso della dimi– nuita efficier,iza delle organizza1Zioni proletarie. 'l'raJascio di giudicare se gli organismi, spe– cialmente (economici, del: prol,etariato, vera– mente efficienti, in regime di economia capi– talistica, possano a1I1Cheessere organi rivolu-· ·zionari, e mi limite-rò all'esame del la,to stret– tamente politico della qu_estione. t.. f. sente che oggi ·.non si può funzionare bene - che avevamo' dèlle libertà che oggi no0- ci sono più per~sse. . Ma quelle libertà erano l'effetto di una forza c:11eoggi abbiamo perduto o erano dipendenti da cause esterne di ambiente politico? Aveva- , mo una maggiore possibilità di comunicazione ' > e di riunione per nootr~ virtù -di preparazio- ne, . organizzazione, ~ intelligenza audace di iniziative o per grazio·sa concessione delle cir– costanze'! , Be la nostra libertà proveniv_a da noi esiste-· rebbe anco-r oggi, perchè' la struttura ·stéssa della produzione m9-de!l'na e le form,e entro le quali si stabiliscono i rapporti economici, rèn– dono impossibile ogni forma di forzata e_lau– sura e sopr-~tutto rendono impossibile a. qua– lunque governo 'l'impedire Ì contatti tra i .la– voratori. Per certo non negp •che lo sposta .. ' fl , mento del terren0 di lotta ha mutato oorte ' I forme di contatto tra i rivoluzionari e le masse, mi questo spos:ta~,ento dQvrebbe perturbare ( r noi meno di tutti gli altri in quanto abbiamo · sempre diffidato delle illusioni democratiche e ammesso che l'estrema ragione era, purtroppo, in un ' cozzo di f o-rze. , Ma, dice l. f., il p~ssaggio dalle forme de- mocratiche alla forma ditt~toriale è pur sem– pre stato un innegabile peggioramento della situazione. Sarebbe necessario che l. f. precisasse in rap– porto a quale conoetto, a parte gli effetti pra– tici, giudica la situazione peggiorata. Se l. f, -ammetteva una- specie di evoluzionismo delle ' forme politiche democratiche ,verso forme 1i– bertarie, per oerto si potrebbe par.lare di peg– gioramento e di ritorno all'indietro. Ma, rn,– servando obbiettivamente i fatti, non si può giungere a un tal giudizio, ed anzi sostitu.endo all'idea che le forme democratiche do':essero sempre più democratizzarsi l'idea che le forme !egalitarie e quelle dittatoriali sono mezzi equi- , valenti per il pr,edominio delle classi dirigenti, si può giungere a conclusioni opposte. .Inoltre a pr,escindere da premessé ipotetiche possiamo domandarci·: ammesso che nelle· for- . , • I me democratiche av,essimo avuto una effettiva maggior libertà, non vi erano nell'ambiente stesso i contrappesi a quella libertà? A quale prezzo pagavamo la comodità e fa.cihta di riu- ·nione ,e di propaganda? L'illusione democra– .tica, largamente diffusa per la mancanza di esperienza nelle mansse ci confinava ai• :qiargini della vita politic~, la ~eoossità di una pr~pa– razi~ne seriam,~nte rivoluziona.ria era . poco sentita (ricordare l'a,ccusa di:qua!antotfilsmo),. un lavoro fattivo era pressochè impossibile per la mancanza stessa del materiale urna.no con– vinto della necessità di (una forte azion,e ·riv0"' luzionaria risolutiva. Qua.ndo l. f~ ammette che « gli anarchici non hanno aspettato il fa- . J scisn10 per persuadersi che in ultima analisi la . \ . libe;razio_ne. del proletariato è un probl,em.a di ,, :torza )>, ma riconosce che non si è potuto tra- clurr~ questa/ nostra convinzione in ,una eon– vir{zione genèrale; accusa· di insufficienza gli ~narchici od incolpa le difficoltà di quell'am– biente democratico ne! qual.e si è svolta la loro attività 1 Perchè la nostra è stata -la- v9oe pre- dicant~ nel deserto 1 1 .Non dico di giu'ngere al.t''0stremo opposto di credere che il fascismo, sia stato un bene, e rigetto - il tanto peggio. tanto meglio, ma 'noP vedo un mutamento nella situazione, còsì pro– fondo da p~ rla.re ·di seonfitta, e ciò sen~a· alcun ottimismo. Dalla mia valutazione esulava in I I f • ~erità ~gni,. causale o finalità ottimista· o pes- I
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