Pensiero e Volontà - anno I - n. 16 - 15 agosto 1924
14 PENSIEJ;tO E VOLONTA 'I .. mana, ad esempio, dànno una forte produzione di lana e - di formaggio) smal&,,rizzare le r,.;one malariche, bonificare i terreni paludosi non I ' sarà opera d1 settimane o di mesi, ma di anni, anc1'e se ~i metteranno in azione .volontà te– nacì e grandi mezzi, ma anche come saori:fìcio di vite umane ... Ed agli affamati non si potrà dire di aspettare a sfamarsi quandù . i lavpri · di bonifica e- di dissodamento saranno ultimati. ln u.n primo tempo si 'dovrà trar profitto di tutto= 0gni cereale - grano, granoturco, sega.le , riso, legumi, ·ca-stagne•, ed anche Jla,- , ' tate - deve essere pane, ed ogni consumatpre dovrà economizzare il più che sarà possibile sul consumo. .Per ottenere ciò sarà necessario un'intensa · operi di educazione, di p,ropa– gamda e di esempio. ,Bisognerà far to~nare alla terra gra,rr;_parte • I di ~loro che l' abandonarono per recarsi in città a' l_avorare come operai, bisognerà con– vincere· i lavo-ratori a_ddetti aHe indust,rie pa- 1 rassitarie e di lusso -della necessità di camb-iar I mestiere! la rivoluzione non avrà mai bisogno di gingilli, ma avrà sempr-e urgente necessità di macchine, 'di n1ezzi di trasporto, di pfl,ne. · Pel lusso si penserà poi. ' · Bisognerà che . i nostri migliori apostoli si 1 confondano colle. masse contadine per convin– . oerle ad in'.tensificare al massimo 1a produ– zione,. a .non lasciare un palmo di teri·eno in– seminato, a trascurare le colture dei g·eneri che non sono di prima necessità a favore. delle der- • I rate alimentari di grande consumo, a lavorare il terreno con quei criteri di modernità che dànno forte rendimento. lnsegna,re ai conta- , . dini dell'Italia Meridionale i · precetti .. della « dry f arniing » e cioè i metodi moderni e sùen– tifici di coltivazione delle terre ar1de; fornire 1 ai contadini rriacchin:e e concimi chimici nella , 1 misura più larga- possibile (anche la fornitura ·dei concimi chimici, · 1 purtroppo, presenterà qualche difficolt~); insegnare 'ai viticultori del-· l'Alta .I.. talia corri,e si può trar profitto ~J.egli t , interfilari seminandovi cereali di basso fusto; • I · insistere - e questo. sarà difficile ad ottenersi_ essendo il con-parlino .attaccato- alla vite' con tena,.cia incredibile - perchè i vigneti specia– lizzati di pianura delf' j\.lta e Media Italia .vengano estirpati per far ~osto a campi di o(>reali. Ed ·ogni sforzo deve essere teso a· strin– gere yir,.coli di comunanza ~ di solidarietà fra lavoratori urbani e lavoratori rurali. Pérchè -i contadini lavoreranno con lena e cederanno spontane·amente i ·prodotti del loro lavoro ·solo quando avranno la èertezza di non essere D~ < . ..., l ,/ truffati nè traditi e quando avranno compreso .'che la vita dell'industria e quella dell'agri"' coltura sono strettamente legate e si confon– dono nel bene universale __ Quello che sarà necessario e possibile di fare bisognerà farlo subito perchè ogni giorno per– duto rappresenterà un danno certo e i dan~i economici, in un movimento rivoluzionario, possono riuscire fatali. * * * Abbiamo accetinato ad una delle difficoltà economiche della rivoluzione, e siamo persuasì , di non aver detto delle « grandi cose ». In realtà non c'è nulla di complicato nei pro– blemi di vit~ pratica che sono problemi posi– tivi e non tras~ndentali, problemi che, adope– rando un'espressione che può sembrar banale, s,i toccano con mano e· si· risolvano più sul terreno pratico che su quello teorico. Avremmo potuto dire qualcosa_ di più se questa rivista. .. invece di essere un?, rassegna di studi sociali, fosse una rivista di tecnica agraria. Ma sti– miamo inutile, per or a, diffonderci nello., spie– gare i benefici della neocoltura e gli effetti p'ratici dei concimi chimici combjnati' ·con cri– t,er'io razionale. Due cose Cl preme far rilevare= la .prima ~' ·la necessità di abituare i lavoratori a cons:i- , f derare la realtà della vita economica con giu- sto criterio, a rio!Il farsi illusioni e di conse .. _gu_enza spronar li a studiare e ad imparare se~pre più per essere in grado di gestire 1~. produzione e la divisione deì prodotti con co– gnizione .e capacità. Il. la,voratore, secondo i! . nostro concetto ·.libertario, non deve essere la. macchina che produce sotto la guida del su11e– riore, ma deve essere tecnico lui stesso. Il con– cetto del lavoratore-m·a,cchina è il concetto fa– scista· della ge.rarchia, conootto schiavista, au– toritario, umiliante. Il ìavo:ratore-macchina: nqn è · un uomo, ma una bestia da soma ; il J.avoratore·-m·acchi:r:a rappresenta la pena del lavoro e non la gioia del lavoro; pérchè '}a, gioia del lavoro è nella· produzione consape– vole e cioè nella produzione creata dalle· forze unite dei muscoli e dell'inteJligeinza. .La seconda è la necessità di pensare al con– tadino. Insistiamo su ciò perchè siamo con- • ,vinti che senza l'adesione di forti masse còn– ta.din~, la rivoluzione, sociale non potrà rag– giungere obiettivi molto avanzati .. Il contadino è il produttore ttpico, il lavoratore che ha in sttÒ noteTe il pane di tutti. Conq~istare. ii con– tadino· alla causa rivoluzionaria· vuol dire da-- V
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