Pensiero e Volontà - anno I - n. 16 - 15 agosto 1924
PENSIERO E VOLON'rA 13 ner presente che se il consumo -del vino tende · a scendere in modo sensibile, la produzione vt- tìcola tende a salire in modo ancor pi~~1 sensi– bile. ~asta quindi un'annata di vendemmia - .abbondante per portare la viticultura in crisi, crisi .che, data l'estensione delle 'zone vi ticofo .(.sono ettari 4.257.000 di vigneti che coprono il suolo italiano e cioè poche migha.ia di et-– tari in meno del suolo destinato a.Ha c;oltura, . ' granaria che_ è ettari 4.600.000), colpisoo buona parte degli agricoltori. Questo squilibrio di produzione, come ab– biamo detto sopra, più che dalla volontà degli uomini d1pende dalla, natu.ra del suolo; ed in, fatti se si scorrono le medie regionali della produzione . granaria p-e,r etta,ro si trova. che · mentre neU' Alta ltalia (Piemonte, Lomba.rdia, Veneto ed Emilia) questa produzione oscilla da quintali 12 a 15 e nell'Italia Oen_trale (To– scana, Marche, Umbria e Lazio) oscilla da 8,5 a 9,5, si ~rrva nell' l tali a Meridionale con una media di quintali 8. per la Puglia e di quin– tali 6,5 pe·r la Oa-labria. Si vede dunque che scendendo da, N·ord a Sud e cioè passando dalle. terre buone alle terre arìae la produ- · _ zione scema. Nelle terre buone è possibile !a coltura intensiva, in quelle aride bisogna li– mitarsi alla coltura estensiva. Vi è chi sostiene che la sca'rsità della produ– zione granaria non è un male, giocchè si pos– sono produrre altre der1·ate espo'rtando le quali si ricava il denaro necessar;io p,er. l' ae- 4 quisto all'estero del grano ma.nca.nte. La tesi non sarebbe sbagliata qualora i prodotti fos– sero derrate di prima necessità e di grande C{)IIlsumo. 'Mo.Irti fa,g,ricoltoiri della Valle Pa– dana, ad esempio, trovando maggiore reddito nel' prato irriguo che nel campo di grano, dànno grande incremento alle colture pr.atensj ed alla -zootecnica pro,duoendo formaggi che esportano in tutto· il II?-Ondo. Ma quando s1 tratta di produrre del vino e cioè un genere che si consuma in abbondanza se le còndizioni economiche lo permettono e che si trascura se Je stesse condizioni sono limitate, un genere il di cui commercio all'estero, per molte ragioni, è ostacolato da impedim,enti di. ogni sorta, allora, la tesi è erra.ta. Perchè se l'estero potrà sempre far senza del nostro vino, noi - e cioè gli italiani·- non potremo mai far senza del suo grano. Oomutnque · dobbiamo 'tratta,re il ,Problema da] punto di vista della necessità rivoluzio– na,r1a e sicco~e la rivoluzione avrà ,bisogno del pane, dobbia,mo rispondere alle segue'lti clo-– mande: , I I L Oome potrà la rivoluzione assolvere la necessità d',alimentare tutto il popolo i i 2. Qualora per mancanza di mèzzi di tra.– sporto, di mezzi finanziari o per. conseguenza ___. di blocchi a,ffamatori, f os.se resa difficile od i~possibile Fimportazione del grano este,ro, ' come potranno gli insorti far fronte al pro– blema di alimentare se stessi e sfama-re le grandi città i (Ra scritto Kropotkine: Una delle principali difficoltà per ogni rivoluzione è il nutrire le grandi città. Esse ora, _sono centri di industri-e di verse, che lavorano, spe– cialmente p,ei ricchi o pel commercio di espor– tazione: e questi due rami si arresta.ino appena è dichiarata una crisi qualsiasi). Rispondiamo: Il principio libertario vuole · la libertà n~n solo. nel fine, ma anche nel me– todo; quindi niente requisizioni e niente mi– su,re coattive. D'altronde abbiamo già accen– nato più sopra che ai tempi dell'Antica Roma · le mJ·sure coattive decretate da Domiziano per far fronte alla, carestia non hanno dato alcun beneficio e, volend,o, potremmo anche dimo– strare ché le leggi straoitdinarie sulla produ– zione grana,ria applicate in Italia durante la recente guerra non sono arrivate ad aumen-– tare di gran che la p,roduzione. -Hanno tur– bato il regolare giro delle rotazioni agrarie, 1 senza airreca,re sensibili benefici. ln conseguenza di queste premesse il pro– blema~ deve risolversi oltre che nel campo pra– tico anche nel campo morafo. Si tratta come a priori di persuadere le mass-e che la rivolu– zione non possiede a!cuna bacchetta magica capace di far scàturire la manna dalle rupi, . \ e che la realtà è il sacrificio che . sarà tanto meno grave e tanto più br,eve· quanto più la ' volontà di tutti sapranno operare pel bene di tutti· e quan~o più ~arà profondo lo spirito di solidarietà. " La produzione granaria• in Italia potrà es– sere aumentata, è vero, rria questo aumento . ' \ non si otterr.à in tempo. breve. La. natura. se- gue il corso delle stagioni ed il terreno incolto· o malcolto, prima d1 'produrre o di produrr.o di più, chiede tempo, mezzi e .fatiche. Non si potranno conda.nnar,e de_gli uÒm,ini . a vivere' costantemente in zone malariche, e non si. po- trà, ,pretendere di seminar gr.ano in terreni paludosi senza _prima averli ,b~nificaJ,ì. Dis– sodare le terre incolte (non bisogna credere che in Italia le terre-. incolte siano . molto eetese: i prati na.turali della. Uampagn;i, Ro- • (
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=