Pensiero e Volontà - anno I - n. 16 - 15 agosto 1924

"· -8 . PENSIERO E VOLONTA ' I • .. cito- un evoluzionismo fatalistico delle forme politiche che dovrebbe essere precisato, sia tee– ricamente sia pratìcam.ente. ln attes-a di conoscerne _le r.~gioni non ri- " tengo inutile. esam.inare qualche l~to partico– l'armente fertile di conseguenze pericÒlosé, di questo modo di vedere: 1. 11 porre il movimentò anarchico conse:. guente a date ·condizioni storiche ci vincola, per· principio, a quei moti, a quelle azioni ed a quei gruppi politici che lavorano o~ osten- , . tano cii lavorare· nella· direzione teorizzata' ~ limita quìndi il numero delle vie possibili e l_a · libertà di scelta; · 2. E' difficile stabilire ove finisce il com– pito storico dei. nostri ipotetici progenitor-.. politici e dove comincia il compito pa.rticolar– mente anarchico. ·La nostra facilità a· non ri– solvere _molti probl,emi ~ssenziali, col lasciarnt la soluzione agli altri, o col rimandarla ad un lontano avvenire- è straordinariamente f3,– vorita da questa difficoltà di demarcazione; 3. 11 fatalismo nell'av-vento dell'anarchi:1 e, può far apparire che ta successione· rivoluzio– naria si mantenga sempre aperta. ··.,N elio scrivere il mio precedente articolo a– vevo specialmente in animo il primo di questi pericoh. Le discussioni. in èors~, sui compiti del mo– vimento anarchico, sono una reazione in atto cÒntro il secondo di essi. Aggiungiamo qualche parola per illustrare il terzo. · Un moto rivoluzionario veramente sociale, quando ·scoppia e vince, sistema e risolve nu– merosi contrasti ~ determina soluzioni che· possono. essere anche secolari .. Non tutte le ri– vo!uzioni sonò come quellà fascista. Vi possono 'essere movimenti .socia!i, anche non anarchici, ma così profondi che rendono impossibìle una seconda r,ivoluzione. E ciò- è. tanto più vero quanto 'più vi hanno partecj– pato le masse, che .possono sentìre la rivolu– zione fa:tta ç,ome la loro rivoluzione. J Un mo– vimento profondo -e (l'-adicale,' ma non risoluti– vo secondo le nostre concezioni, ad es. 1a fon– d;zione di uno stat9 non ca~italista, è bensì · vero che cova in sè i germi della formazione. e conseguente lotta, delle classi, ma mentre -i mutamenti economici, l'esaurim.ento del. se'nso , di ribellione· e l'adattamento s0:no fatti imme– diati, . i S~Qi effetti storici di contrasti. e le çont 1 raddizioni di classe. che sono gli unici che in quelle condizioni ci resi;,erebbero da utiliz– zare sono 'lenti a maturare ..Dobhiamo 1 pertanto ' . I I risolvere da noi ìI primo moto rivoluzionario sociale che scoppierà in 1 talia; d-a noi, cioè con metodo nostro, partendo dalla situazione pre– sente, e senza bisogno di alcun regime inter– mediario. * * ;f: Precisato così il mio punto d~ vista, non ho difficoltà ad ammettere che i fatti che hanno dato ad l. f. il senso della sconfitta sono real– mente gravi e dolorosi, e molti giudizi d.el mio cortese contraddittore sono .da me pienamente condivisi. Ma la conclusione generale, delle mie e delle sue osserv_azioni, mi sembra debba esse– re il riconoscimento délla equivalenza del1e forme politiche borghesi rispetto all' anar- · chismo. Equivalenza che non implica identità di ef– fetti pratici sul movimento proletario. Il· re– gime liberale ci presénta vantaggi e svantaggi che sono diversi ed in parte opposti da quelh ·del regime dittatoriale. Oiò impone div_ersità. di ,metodo e di azione anarchica, ma non pre– f~renza per uno dei regimi avversarii. E se an– che fosse vero che è necessaria un'evoluzione dalle forme presenti all'anarchia, il cont:noll~ e la direzione di questa trasformazione devono 1 essere fatti fin d' ~ra dagli a.narchici. Noi, possiamo utilizzare ai nostri fini le azio · ni -e reazioni dell' a-mbiente e degli altri rag– gruppamenti politici, ma è vano credere o spe– rare che le co;ndizioni ana<rchiche possano esser,e -pos't~ positivamente da chi non è anarchico, ma è quasi sempre contr~rj~o, . per un lat0 o 1 pe1· l'altro, magari opposto_, all' ana:r:chia. .. L'anarchia ·non può essere opera che degli -– anarchici. ARITMOS. .L'impiegaito delle niinierre che af;fronta i gas venefici pe.r strappare atta morte un minatore; il gu(]Jl'dacoste·che, con pericolo delta proprria vita, sal'v-a i passeggeri di -una nave che af fon– da · il medico deÌl' ufficio san~tario- che sradica , . uno spave111tosQmorbo . vncipiente i l'ingegnere eh.è sa ridivrre ii pericol1, · del lavoro industria– le i '' uomo che sa creare mezz-i che rendano più faci'le, più umana l'esisternza... questi sono,. o. mio modo ·di vedere, i rn·vrwipii a· cui si ispiro. t' er0is~o che verrà. vieglio considerato nel temr po avvenire. - {. WILSON . ._

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