Pensiero e Volontà - anno I - n. 13 - 1 luglio 1924

I 10 PENSI.ERO E VO'l..ONTA .gime che degli altri partiti.· E non potevamo evitare gli inconvenienti e gli equivooi del fat– to che allora eravamo l'unico partito rivolu– zìonario ed insurrezonale, il che spingeva in mezzo .a noi elernenti che erano meno anarchici . ' . di· quel ch6 credevano essi stessi. Ma la guerra e le rivoluzioni· del dopo~guer– ra; ha,n posto sul tappeto, al P'rimo posto, molti problemi· che prima sembravano accademici e non urgenti. Molte speranze e fidueie sono st~- te distrutte. Certi inconvenienti ed equixocì, trascurabili ·ieri, ogg1 si debbono eliminare perchè diventati pericolosi. Le fucilazioni so- · cial-democratiche di N oske e quelle comuniste– dittatoriali di Lenin ci han. mostrato più ur- · gente la necessità d'un intervento attivo e non / .soltanto distruttivo degli anarchici nella rivo– luzione per impedirle di sboccare nella contro-· rivoluzione: la necessità c/oè di un programma· di organizzazione sociale anarchica da attuare con la !'ivoluzione - da tutti, o da;~la maggio~ · . ranza, o dalla minoranza,· liberamente - per non essere costretti dal bisogno di vivere e · dalla. nostra impreparazione a subire i pro- grammi autoritari altrui. . rano le 1dee basilari dell'anarchia; resta. il metodo di lotta intransigente, libertario o ri· voluzionario; restar la critica agli istituti bor– ghesi e statali ed a tu~ti i -partiti autoritari, resta la voJontà di organizzare la nostra vita collettiva senza governi e senza padroni; resta il fo_ndame~to morale ed umano ~el nostro apostolato; resta la noatra concezione liberta– ria della rivoluz.i~n~. Vogliamo semplicemente ' continu·are a sviluppare tutto ciò, :r,erchè oltre ad essere un mezzo di critica e di 1otta contro · la, soçietà attuale ed un ideale d'avvenire, sia anche un p:r;ogrannna che possa rispòndere alle esigenze pratiche ricostrutti'-ve ·in seno alla ri– voluzione e nell'immediat() domani. Il che non sposta affatto, .como crede To– gnetti~ i vecchi termini del problema, ma li lasci~ tali e quali; e solo ve ne agg_iunge altri ·che completano. e rafforzano i primi_ Non ne– ghiamÒ p.unto la' bontà e utilità del cammino· fatto fin qui;· ma· vogliamo continuare a cam~ minare. E, poichè la meta potrebbe a:nch'ess·e- · re vicina e ·presentarcisi al primo svolto di ~trada, pensiamo più .di prima, di quando ba– stava camminare senza tante ,preoccupazioni, a quello che potremo e dovremo fare. · ' - Tognettì s@ne ·meraviglia; o per lo meno sembra scwncertato Per l'aver noi posto s~l tappéto dJlla discussione questo problema del– le realizzazioni ana,rchiche immediate rivolu- . ~ ... ... zionarie e, post-rivoluzionarie, perchè egli a- Si tI?atta eziandio di una necessità· di pro– ·paganda, che si farebbé sentire. anche se di rivoluzione vera e propria noll' fosse il caso _di par lare per un pezzo, perchè oggi la ·gente non sì contenta più di soluzioni generiche, di affermazioni teoriche non allacciate a proble– mi p1·atici. Essa vuol ·sapere per. quali vie pas ..· ser~mo, che cosa faremo e come fàremo nelle varie possibili circostanze prevedibili. Se noi s·apremo_ rispondere a queste legitt'ime esigen– ze, non· con un « si vedrà poi » ; se sa·preII:1,O non imporre ma proporre alla liber~ accètta– zione delle masse popolari un. programma pra- ·.vrebbe preferito si discute.sse éc sul da farsi in questo nuovo periodo pre-rivoluzipnario o me– glio· pre-insurrezionale ». Ma l'una· cosa ·non · esclude n 1 è d·anneggia l'altra; anzi l'una è con-• ' , . . tico; l'idea ari'archica diventerà nel periodo storico ,cui· oi affacciamo la parola' 'd,.ordine del progre·sso sociale · e· del m~;iment-o 'prole- . tari o, la più forte aspirazione di· tlftti gli as– setati di libertà e .dì giustizia. tinua~ione e conseguen~a dell'altra. Deli' argo- mento che più interessa Tognetti ci occupiàme> anche noi, in questa o_in altre pubblicazioni, o pròse·guiremo ad occuparcene, - ma, -ripeto, l'un argomento non deve ·-nè PùÒ e.s.~lader l'altro. · 1 .• Ma, ci chiede Tognetti, cotesto programma dovrà essere per ogn~ . nazfone 1 ~er ogni re,. * * *, gione 1 per ogni città 1 Qai toeca a noi di me- Come bgni vecchio e bùo:ri combattente· che 1·avigliarci... É'· ovvio ..che il progra:rnma pra– ricorda con orgoglio il suo -passato e lo· amh, tièo rifletterà le circostanze pratiche, di fatto, Fernando Tognetti par ché .tema che il nostro ,0Ol'Re l' organizza~ione del lavoro in. comune o glorioso pas.sato abbia ad: essere messo in· di- individuale;· Ja distribuzione dei prodotti e lo scussione e ne resti dìminuito. , scambio. di qu6'sti e clelle materie p1dme; -i' ser- ~ • ··Niente di tutto· questo.' Non è 'in. discus~ione · ·vizi pubbiici e la gestione e conservazione delle quel che sì è fatto, m-a~qu,el. eh~ ·si. deve ·fa~e. · ricchezze espropriate; i rapporti fra città e E noi guardiamo a quest(? da. fare in seguito campagna, fra p:rov.incie, regioni e nazioni, la ' no:p.' come ad una .negazione o contraddizione, ·dì:Eesa sociale ~ del territorio; le relazioni fra, ma come ad una continu.azione del ~avoro pas- ·maggiora,nie e mino:ranz.e, ecc. ècc. sa_to, sulle medesime djrett,ve. Rest~no qual'e- - Quand.o a~.renio visto qu.ali sol:uzion·

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