Pensiero e Volontà - anno I - n. 12 - 15 giugno 1924
·- . ' 2 J;>E_NS~EtHO E \Ti0LONTA In 'Parlamento si ripete la stessa cosa. Guai se i deputati d'opposizione facessero il gesto di dimettersi in massa e lasciassero ·sola la maggioranza ! l'opposizione ci deve essere ma ... non deve fare opposizione. E si badi .eh~ anche, se questo scopo il 9 overno l'ottenesse, non starebbe meglio. Appena i cani e i gatti ' selvatici' capissero che non ci fosse più timore dellr opposizione, tornerebbero ad arrotare - le unghie e i denti e a dilaniarsi con voluttà. L'opposizione ci vuole, ed è una necessità : di vita pel regime, se non altro per la sua funzione di ma:rtinioca, senza della quale il carro rotolerebbe Jìno in fondo al più presto. Ciò capiscono benissimo governo ed opposizio– ne;, ma fa,nno 1 come se ,non lo capissero. L'op– posizione provvederebbe ass~i meglio alle ,,,sorti . che dice d'aver care~ uscendo dç1,lcarro e la– sciando che questo vada a sua posta per la I èhina; ma inve_ce ci resta !~òpra non sì sa. cop.· quale illu_sione. Il governo potrebbe benissimo lasciar chiacchierare l'opposizione, limitandosi a sfruttarla come fren'o nei mòmenti difficili; . \ eppure non la. può sopportare e le fa mettere '- , H bavaglio dalla 1 sua maggioranza o tollera, eh' è lo stesso, che questa glielo metta di fatto. Vi sono poi gli elementi di punta estnema, che vorrebber,o davvero _._la soppressione della opposizione, non solo di quella par lamentare : · soppressa la libertà ~i stampa,. e gli avversari a domicilio co?,tto o sull~ forca. Il che sarebbe pqco piac~vole pe1i noi, s~hiene vecchi~ che non si piegherebbero _più manco a volerlo; ma il giorno dopo ·sarebbe meno piacevole ancora ·pei dominatori, i quali 'avrebbero due abissi aperti sui loro passi invece di uno. Da un I I lato lo scatènarsi degli appetiti e degli odii in- testini· non più frenati dall'opposizione•; e dal– l'altro l'aumento dell'odio popolare tanto più \ . . insidioso quanto più coperto: dalla dissimula- ,zione e dal silenzio. Eppoi con la violenza e la forca si sa come s~ comincia, ma si ~a anche 'come si finisce.· Ci si sbJr~~za, dei vec~hi ·ne~ici aperti e dichia– rati, che. non si · piegano;. ma non si distin– guon più gli amici veri da. quelli che· si fin- '. gono · tali: Sopratutto non si conoscono ·più· i nemici nuo'vi, quelli che. la situazione va crean– do ogni giorno. In-tantq l'abisso chiama l'aibis– ,so; i colpi che abbatterono il· pri~o giorno ,i nemici, abbattono, l'indomani i rivali, poi gli / am-1c1.~. , _ E l'opposizione· risorge. a_ll'improvviso dalle sue ceneri, implacabile, il giorno in cui si è i1·rimeCÌiabilmente indeboliti dal vuoto ,che la viol~n~a aveva fatto dinto1·no. Si finisce così., quando meno si crede, sulla stessa forca cui si era ricorso per salut~. · 'Non vogliamo fare i tr~,gici. La forca che si \ . . , ., . minaccia può darsi che sia per es~ere PlU 1;pel'- bolica che reale. Di forche ve ne ~~:oo di molte sorta del ret,to, e non sempre quella aperta– m.ente issata sopra un !_)atibolo è la più effi– cac·e ,10 temibile. Ma qualunque essa sia·, comun– que la violenza si eserciti, que$t~ è sempre. _per Sl).a natura,_ destinata a divorare alla fine sè- .stessa, a scava.re cioè la fossa sotto i piedi di chi la esercita. La civiltà. fa un passo indie- ' . tro, l'oppressione si consolida, questo_ è vero, -, ma quelli che han ·cominciato il triste giuoco ne pagan lo scotto. " Ed è' proprio que~to c,ui non voglion essere costretti coloro che oggi be– neficiano della situazione anormale· e parados- sale della vita politica italiana. - Ohe cosa in fondo si grida tutti i gior~i ', all'opposizjone parlamentare con le buone e con le cattive, - p.iù con le cattive che con le· buone 7 « Arrendetevi, riconoscete che avète. torto, piegate i ginocchi. Fingete' di fare la opposizione, per la forma, per çhi guarda da. I • fuori, ma con garbo e . menando il can p~r l'aia ... Se vi adatterete a fare la parte in com– m,edia con tutta la con~apevolezza da com~e– dianti, 1 eine. Ma se prendete ~la cosa sul serio,. non basteranno più le urla: verrà il resto,.,Ia seconda ondata, il manganello, il bagno penale,. la pena di morte e chi più ha più ne ·me~t-a'! ». I '.Ognuno capisce eh~ se anche si trovassero nell'opposizione tutte schiene a. cerniera per, . cedere, ;tutte marionette ,confezionate su mi-, sura quali occorrerebbero per una funzione cos} ridicola, la cosa _non sarebbe pre~a sul seriò ·da. nessuno. L'opposizione si annul~erebbe il gioir– no stesso in cui si piegasse, ed in tutta per- dita:: sarebbe il suo suicidio. Il qual~· p~i n~n arrecherebbe alc~n utile neppure alle istitu– zioni,, cui · 1' opposizione giova solo in· quanto 1 essa, agisce come tale e com~ tale è. ritenuta da~ p~bblico. Dopo l'illusione di pochi. giorni, il .f arlamento perderebbe ogni' p_restigio comé se le opposizioni non vi fossero mn.i entrate o ne ~OBE!ero del' tutto uscite. · , · Il partito dominante ha· indubbiamente mol– ti· nemid, in più di quelli c1?,etali si dicni~– l'ano apertamente; ma ne ·ha un.b-in sè. stesso' · che, nella su~ cecità ed incontentabilità, :non è ad alcun altro secondo nelP opera di corrosione · e sgretolamento 'dal' di dentro. È' un po' come l'Austria dopo ,la sua vittoria clamorosa a Ca- . poretto·.: mii~ta1·meJ\~e f~rte ·al campo, specie s~lle priJP.e linee, ma. ~inata e se~p:re più de- ...
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