Pensiero e Volontà - anno I - n. 11 - 1 giugno 1924

)?ENSitE:RO E VOLONTA Gli scioperi é le 'agitazioni capitanate del Miglioli ~ssu~sero aspetti estremisti, ma · lo spirito del éondottiero era moderato. A propo-· sito dell'agitazione ultimai i1 J acini scrive (1 Popolari, pp. 69 e seg.): . . « ·· Sostanzialmente, la ag_itazione mirava a conservare ìntegra la proprietà, assìcurandole un congruo· reddito; a trasformare il condut– tore di fondi in direttore tècnic~ dell ! azienda e a dare ai contadini, riaffe~ionati alla terra, una larga partecipazion~ nella gestione e ne– gli utili <;!ellaazienda. agraria_; inoltré, -là dove fosse possibile,. a lottizzare il· grande possesso,. determinand~n9 il passaggio alla piccola pro- prietà ». . La lotta dì classe del Partito pop.olare è ben lontana dalla guerra di classe propugnata dai rivoluzionari! E ·è·osì è ·lontano il pacifismo popolare dall'internazionalismo. socialista.· Nell'ordine der· giorno sulla politica estera approV-ato dal Congresso di Torino del 1923, si afferma « che l'Italia debba avere nel Me:. diterraneo :quella posizione emimente. che la situazione geografica e -storica le assegnano » .e « che··possa esser~ presto· coronata di successo l'attuale 'p-olitica coloniale· tendente all'assetto -completo della Libia, clie tutte le nostre colonie :i>ossano·essere mèsse in valore »: - Dqn Sturzo protestò contr-o. l'abbandono de } · PAlbania e chi~mò .s~len'f?teed esemplare ri– pa.razione la spedizione ·punitiva di Corfù, .e 1~ critiche popolari alla politica estera sono politiche, benchè i popolari abbiano ·un pro- gramma tendenzialme'0tè internazionalista. Si capisce come il Partito Popolare, mÒde– rato ed eccletico. nel p_roprio programma e co– stituito di· elementi non completamente amal– gamati, non sia nettamente antifascista. Nel 1922 · Don Sturzo ~onstatava:' « Oggi vi è un gover·no: il capo mostra volòntà ferma; si sente uno che comanda; dopo circa due anni· che non si sentiva la parola voglio c'è . uno che vuole; l'Italia ha bisogno di chi co– mandi e dt -chi voglia » (I) .. I p·opolari che ve– devano nel bolscevismo la rovina dell'Italia, ayrebbero voluto salvare io Stato e. la borghesia con altri metodi, ma ·-non potevano a:vere per il fascismo, pur provando repugnanza p,er i suoi, sistemi di · lotta e tendenze di dominio, l'odio dei vinti. E ·poi il Governo fascista offriva il catechismo, i crocefissi, lè preghiere, la ·:p~rità dell'Università. Cattolica, l'Esa,me di Stato ed altre concessioni, e i pòpolari non potevàno che compiacersene, da buoni cattolici. Il Partito popolare è, oggi, all'opposizione. Respinge lo Stato etico come Stato panteista,_ · vede ancot forte la· Massoneria, prev'ede il ri– tornp ~Ilo Stato laico, non si fida del fascismo che può avere imprevidibili sbocchi di svilùp-· P.~~ vede in pericolo ,le cooperative e i sinda– cati minacciati dal conservatorume bottegaio· ·e ca.pita.lista e dalle velfeità monopolizzatrici del sindacalismo fascista. Anche' le -concessioni:' al su~ programma lo preoccupanò, perchè sono· coincidenze che ·diminuiscono la sua popolarità. E poi si capisce ~he il -fascismo non può du– rare e. si affretta a porre in rilievo le diver-· genze, sì da far di1nenticare la collaborazione. E·, difficile far profezie. Ma è . probabile che il Partito .popolare abbia a ·subire ·una crisi piì1 gr.ave che l'attuale, appena il fascismo– ~ntr~rà n-ella · sua fase discendente. O la bor– ghesia ed il governo si appoggier-anno al Par-· tito popolare per tentare! médiante esso, il sal– vataggio, o il Partitq popolare cercherà di fare opera di equilibrio rimanendo sul terreno .programm_atico. Nel prin10 '.caso gli sarà diffi– cile fare l'oper·a di salvataggio senza fascistiz– zarsi; nel seèondo caso si troverà di fronte il formidabìle ostacolo della concorrenza sociali– sta; forte di una_ eroica e chiara opposizione. Il · movimento sindacale popolare è . forte– mente· inceppato çlal pa·rtito. Basti questo esempio: a Gubbio sorse una sezione ·popolare ed un sindacato· contadini. Le· dµe istituzioni si. fiancheggiarono fino a quando il·. sindacato· non domandò ai pa.droni qualche lieve miglio– ramento. La sezione si' çlisinteressò della cosa, poichè ad essa_appartenevano varii padroni, e– la Camera del Lavoro, socialista, si impossessò ) della controversia, portando via i contadini al. Sindacato popolare (2). E' vero, però, che il Part-ito popolare ha possibilità' di vita anche senza la forza sindacale, ,poggiando su altri · strati sociali: prim_o la piccola borghesia ur-· bana. ed agraria. · · .Conclusione 1 Non c'è. Questo scritto non ha che uno scopo: attirare l'attenzione· dei ·compa– gni, sul Partito ·popolare-,· che è una delle mag– giori forze· .politiche. Ritorneremo sull'argo– mento, poichè 'è necessario calcolare tutte le· forze politiche e socialLche ·sono in gioco nella vita politica del paese, per inserirci in essa– con maggior chiarezza di- pensiero e con più · sicurezza di azione. · (1) L. Sturzo, Popolarismo ·.t;, fascismo, Go- · oettì, Torino, pag. 94. '- (2) F. Fanelli, Don- Sturbo -e il Partito po- polare, ur · Il Solco », Ottà di Castello, 1924, pp. 14-15. .

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