Pensiero e Volontà - anno I - n. 11 - 1 giugno 1924

. ' ... l • . ' \ . ' 12 PENSIERO E VOLONTA . . La valorizzazione dell'individuo come ente I . reale, fatta con chiara cosciè;nza antistatale, è quindi oltre che· una reazione alle tendenze mortificatrici. dello Stato,· anche la ,base ne– çessaria pe:r un organaménto sociale che voglia ùtilizzare i :Q.sp ~cial modo e sviluppare •i po– teri creativi e produttivi, sempre di carattere individuale. La concezione anarchìca · dell'individuo si presenta quindi lontr1na sia dall'idea ast:r;atta dell'individualismo puro e dell'individuali– smo borghese, sempre .d:i carattere atomistico e discontinuo, sia dalla concezione dello Stato che annulla del tutto l'individuo; l'anarchi– smo· pone una realtà individuale che non può tro_vare al di :fuor.i della realtà social~ le con– dizibnì possibili del suo svil~ppo. Tutto abbiamo dalla società e: solo in essa po'ssiamo muoverci, vivere e ·compiere un fe– condo lavor?. La società deve quindi pr_esentare a tutti gli ìndividui le condizioni ,id9nee per il prùprio sviluppo. Ma la Società, ·come l'Uma– n'.ità, la Storia ~d ogni altra mitica c6struzione è inesistente ..fuori d<tgli · uomini,· e per avere un seµso questi vocaboli devono significare· uomini che si sentano partecipi della vita co~ mune, o che abbiano · la passione di creare o produrre, o che coltivino l'amore per gli altri. uomini. Pertanto il. dire che l'individuo deve trovare ·1econdi~ioni del proprio sviiuppo, con- . cret~mente significa. che glì u~mini che, ~lro.e– no spiritualmente, hanno·,conquistato un grado di _ libertà, hanno· il dovere di liberare gli altri uomini. Coloro che rinunziano a questo lavoro rinunziano in .primo luogo, ·per~ l'avvenire, .ai prop·ri diritti ed alla propria libertà. ,_ MoHi uomini fanno il mal~ credendo di ·bene eperare con, la mente annebbiata· da un fanta.., 5ma 'fallace, e sono ip buona fede, ma nessun ,uomo è più 1nalvagio di clii non fa il bene che conosce. L'azione sociale non è uri diritto che gli uo– .mini possano esetcitare oppure no, ma un do- vere da 'compiere. . I , .J\ttraverso al prìµcipio libert~rio noi ritro- viamo quindi in noi stessi l'imperativo della attività sociale. Bènchè' il princip10 abbia im– portan,za fondamentale nel determinare l'orien- • ' .I' • ' tamento (\el nostro spirito e la forma mentale diato, generale e comune, nella sua pienezz'a · umana si presei:1.ta come -µniversalè. Pitittosto, noi estendiamo 1~ .taccia di uto– pismo agli svariati dialettici e stòricisti per– chè constatiamo il loro sforzo costante di in- . quadrare gli svil:uppi storie.i e ,sociali nei loro schemi astratti, nè·,. in vero, vediamo quale ef– fettivo "guadagno si sia fatto sostituendo la Storia all'Umanità e i1 gioco dialettico al me-. ' todo induttivo o deduttivo. PeT noi in gene– rale è utopistico ogni sforzo di. costringere la attività creativa in un sistema; mentre questo può aver· per oggetto solamente dei. prodotti, come è antiproduttiva una regqlazione rigida- · mente statale della produzione. Prima di ·procedere alla· trattazione dei pro– blemi economici e 'politici, fare;mo ancora una osservazione sulla libertà, e con ciò chiuderemo questo breve esordio. · La. libertà, come valore ·che, sulla base del nostro· princ,ipio, ci sentian10 di attuare, non è quindi un termine neg~tivo o passivo rpa po– sitivo ed attivo. Libertà non è il non· oppr~mere ma bensì il liberare e libe_rare non è solo il· non lasciare opprimere ma bensì l' assu1nere, ··eon responsa– bilità, un'&zione ·che ponga le condizioni prati"~ · che per· lo ~vilu:pp_o aut.onomo di ogni indi- viduo. Sul terreno della libertà negativa e passiva, cioè del non comandare e del non essert!I co– n1andati, non è possibile affrontare ,i p 7 oblemi della produzione e della politica. . Per noi, creare il mondo <!ei liberi significa porre e màntenere le conaiz_ioni economiche é politiche per una vita libera~ e se il finè. ulti·– mo deve restare immacolato nella sua intransi– gente .purezza, come fuoco che resiste ad oglili vento contrario, l' azion,e pratica si devé risol– vere nello· studio metodico e nell"arte accorta . . di trasformare i rapporti s09iali onde il no~tro principio diventi una realtà. · . Real~à ch8 noi .si cc;>struisèe da, sè, rµa che dobbiamo c,ost:r~ire. P. . ' . ' coi quali ·ci presentiamo. alla vita s·o01ale e po~ Vedrete ancora delZe grandi reazioni: tutfo parrà 1.1,n' altra volta aist1·utto di ci~ che adesso abbianio conqui~tato e di/ endiamo~ Ma non bi– sogna disperare. JLa..via dell'umanità/ è un~ _strada d.i,montagna·: è piena di s1.1of te e disli-· velli,· e qual.chè volta par~ èhe, percorrendola, litica, pur tuttavia è f~cile riconoscere che quest,0. procedimento non, ha niente di comune . •. r cpn gli apriorism,i ,ed i dottrinarismi degli utp-, pistì. Il principio libertario in verità è espres– ~ìone di un ,dato 1 di fatto, ma .. essend0 l'imme- . " • J . si torni indietro, ma non. è ve1;0 : essa sale se1nP,r~. ìrENAN .

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