Pensiero e Volontà - anno I - n. 8 - 15 aprile 1924

f PENSIERO E V0LONTA .,.. 19 -------------· --··-----------.--~-"-----·-------------- ,. .,.. ~ioisfa delle ROBERTO MARV ASI: Vili siamo~.)noi .... . (Scint-illa, Napoli - n. 923 del 29 mal'.• zo _1924)- L'A. -esamina il dis·COrsoelettoT.ale ai. sindaci d~Italia tenuto da lvlus$olini al Co.stanzi di Roma · il 23 marzo e, ponendolo in oonfro;nto con q.u-ellodi A'mendola, tr,'ova che se .il prin10 - aveva ragi,op.e _disostenere çhe ia costituzione non è stata vi-olata cpn l'adozione della nuova legge elettorale, .per_chè tutte le forme lega-lì . • I. esteriori per atroce .lbeiffa fur-o_noosseTVate,· il secondo- nQn aveva torto di os-~erva;re che vio– lazione v'è stata< ,e _comlpùeta nella sostanza e n ~l.lo s:pirito. N-el discorso ,dell'AmendaJa, s·econdo il Mar-· vasi, è notevole il più alto• tono moral,e; e se è poco spiegabile la pr,ptesta « per la le~alità_ n che vi si riPete da·l ç·apo ·dell'opposizione e.osti- , tuzionale nelle circostanze' che -egli n,on può ignorare, :pur-e dalla lettura s-iha la sensp,zi~ne_ di un s·ano, igieni-co, provvidenziale s-offio di eresia che s-embra spingerè questo avversario - del socialismò vers,o zone dii progresso a lui fin qui pr.ecluse dalla tradizione, d.al costume p~– liti-co e_dagli stuld'i suoi. Al _ç,ontrari,o il discorso di Muss-olini è stato banale, con tutte le sue .non più nuove battute, che vorrebbero essere. sp°fr.itose e s·O!).O soltanto · paccl;l.iane, contr,o la libertà. Egili dimostriava il suo uinor ner,o; e infatti ,egli non aveva tr-oppi 1notivi per star~ene allegro. Egli ~a bene che npn ci e· un sc;>lo i~be~ille, non dicia·mo in Italia,. ma in Europa· e nelle altre· parti del mondo, che non sappia che il governo italiano, attuale è il ·governo dell 1 arbi– trio e della violazione q.'i tutte ·le legg:i e di tutte le libertà, pur se 1al punto di vista della forma1ita, daHa chiamata al Quirinale fino alla · votazion:e spontanea d,ella legge ,elettorale, la costituzione sia rimasta intatta. Il duce non ignora che non c 1 è italiano, e nemmeno congo– lese,' che immagini esista ancora ..un parla– mento, do1po che una _carneval_esca legge e1et– tora:le l'ha sopPr,esso di fatto e più lo soppri– mono le violenze .inaudite di questa _che vuol gabellarsi, forse peir gioco, lotta ,elettorale . . Tutto ciò che avviene dà ragione, purtroppo con ritardo, ·ana tenace campagn_a per la asten– sione, che il Marvasi rioorda di aver fatta ne] suo foglio di battaglia. Jeioisfe lVIa se sono spiegabili -~ cattivi umori del nuov,o collal'.e . deila Santissima . Annunziata, :qqn si spiega perchè poi se la vada a _pfenùet·t) con GioUtti, ~he è_, alla pa;rf di Bonorni- e di Orlando ,e di Facta, uno dei_ beneme•Ì'.iti· fàu– toiri del movimento fasci$ta. Anzi il Giolitti "è in mi~ura maggipre artefice · d.i tale rnovi-– mento-, che -osòfi,nanco di es-altare ·all'indomani della .mar_c-iasu Roma. • Chi 'invee-e merita i fulm'ini del nume irato - c9nclude l'A. - siamo noi, perchè c-o•sì c~echi da non ve,de·re lu'ci · di tanta gloria :.r. così in– sensibili 'da non sentire la brama .di. accettare il 1'àtto com1piuto. :Ce graz.i-~ a noi non oonc-e– dono certi baci, i baci d,el ris,catt_o -e del penti– rnento. E ben .fece Mussolini a minacçiare in nostro confirònto di fare ciò che non fec-epirima per :q;,onavere ane spalle ùn corteo d'i giusti– ziati. , Egli most_ra un gran coraggto,- forte, di due ,e'seDcitie di tutte 1-esolidarietà· •bancarie e in– dust~iali, a parlare così. I -y.ili ~iamo noi che, _ sapendolo capace di fare .quel che ~inaccia, inermi.e senza presiidi0, deyoti al nostro dovere ed al n9stro ideale, rinno-viamo cont;r.o di lui la nostra censura ,e la p~otesta· riosira per il socia1ismo e per la libertà. I ·• ;,.- ::,:,:-r.,.~ APER = Lenin e gli Anarchici - (Prometeo, ~il~apoli - 1:1-· 3 del -15 marzo 1924) . C,01 solito tono dt ,gente che .guarda tutti i suoi simili dall'alto, Aper sf -o-ccupa anc-o-ra .una volta dell'atteggiamento deg.li anarchici a proposito -della morte di Lenin. L'importanza che si dà alla cosa "cd fa s-or– ridere; . peDchè "l'atteggiamento anarchiço. _pèr la morte -di Lenin non -è certo argomento •pr,o– grammatico, d'i dottrina -o di tattica; ed ognuno ha detto la sua con p.ien_alibertà di spirito ·e senza annettervi troppo va.l,ore. Dai più indul- , . . . .g-enti, e magari ammirato,ri, fino ai più aspri, tutti quanti •più •~e a.· Lenin persona, han guardato al1 1 opera sua:· Ed. è su questa soltanto che è possibile la discussione.· Las-ciam<?quindi andare per· la· sua _china la breve prosa irritatà e da superuomo di Aper, ' . che· tr,ova non essere il movimento anarchioo• intirnaziona1e troppo imponente!... ·Gli_ anar– chie.i non ci tengono all1impo~enza ed a figù • trar-e dì pii ù di, quel che sono; _ma è certo che se il 1oro movimento, inveçe di vivere eselusi– vamente ,oon le soìe risorse dégli operai che vi ,,

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