Pensiero e Volontà - anno I - n. 8 - 15 aprile 1924
il 10 PENSIERO E VOLONTA eiqu.ivate a_ negarlo per tuttJ.i, poichè non vi · pu.ò esser diritto peir aleiµni: chè sarebbe, pri– vilegio. Sicco,me, .crune riconosce an~he1 Leo– ne XIII, · ,col monopolio della produzione e deil commercio, « un picoolissimo num,ero di straricchi ha imposto all'infinita moltitudine di proletari un giogo pooo men ,ehe servile», è natura.le -che i nullatenenti sfruttati voglia.– no a1bolito il d.irjtto di proprietà priva,ta, ,del · quale .gode ·una .esigua minoranza di privile– giati, •per trasme,tt-erlo·· a tutta lJL società dei produttori.L'Enci·clica papale, .inveice d,eHa volontà cla-ssista ed e:gua,litaria consiglia ai poveri d{ -sopportàre pazJ,entemente le, « ine– vitalbili » disuguaglianz.e, ·,sociali, in :quanto le fatiche e i patim!ent,i sono cons,eguenz,a dellà colpa originale! E vorrefbbe ·predicare a.l ricco i dorverj inerenti all'uso· dieJle, ricche,z,z.e. · E pr-etende che ricchi e poveri si riconc.iliino, ·cioè ohe lt1a21z.aro ha,ci i piedi ad Epulone,, che è .•così \generoso di lascia~e cade-re Le briciole dalla tavola,...,;ben imbandita. i1 Papa dice ai rfo0hi di dare agli operai la, « giusta, » m•er-cede,, giusta mer:cede, · · ehe iè così inde,tetrminata, quanto il « quod isupteire.st » dorvuto al pove,ro. Gli operai debibono 1«pre.sta;re intie,ramente e fedelmente, l'opera che liiberamente- { ?) e secondo eiquit,à { ?) fu pattuit,a: non re,car dan– no aJla Tofba nè orff es·a alla persona deti pa– droni: nella dif.esa stessa· dei propri diritti astener.s.i da atti. v!iolenti, nè. ma,i tra,sforma,r1a in un ammutina:rne.:r).tOi, non mes-colar:si con uomini malvagi, pro.IR -éttitori drl. cose, gran.di , senz 'aJt;ro· f_rutto cihe. di inutili pentimenti e . di perdite rovinose, ». Lo Stato deve .« proteg:ge~e la proprietà, prjvàta », facendo sì che « le plelbi ·siano te-· nute a dove,r,e ». nero sopraffatti dai rivo1luz..ionarinel Congresso <li.' Bologna de,l 19Ò4, 1o sciopero· gienell'ai1e di quello stesso anno assunse un ~petto rivolu- zionario. Questi avvenjmoo.ti aooentu~ono • la tendenza del partito oattoilico verso destra, e pell'misero a Pio, X, salito al poter.e nel 1903, di iniziaJ:e la rea,zione oontro la demoorazia cr:istiana, invisa oltl'. 1 0> ch:e per mime,tismo so– oialistoid,e anche pe,r il modetrnJismo, minoo– , cia.nt, e l'integrità dei .dogmi cattolici. Pio X sciolse, l 'organiz,zazionei ·dei Congressi catto– lici; nei quali i democristiani a,vevano la ..pre:– valenza, ei ne,l 1905 e nel 1906 la, demo1craLZ.ia cristiana ,elblbe a s'U!bire ùna spietata re,aLZione eocle,siastica. M 1 a il Vaticano noin:' tornava del tutto indietro. Nelle elei.zioni politiche, d~l 1904 gli ·e.le1ttoiri cattoù~ci ,e!bber·o il pérmesso di pa,rt ~cipa.re alla vota.2/ione,, pe,rchè ·votassero per i ,conservatori liberali, e.a.so: per ,caso; se– guendo, cioè, le-·istruzioni delle 1ooali autorità -eeclesias:tiche. Ne,llle eie,zioni del 1909 il.« flirt » ,eJ .etto:ra.lecle ,ri.oo, -moderato ,si fec-e più intenso. E nelle, -elezioni-del 1913, coil patto' 1 Gentiloni, il « non ,expe.dit » :fu ·me-sso decisamente in soffitta: sì chei un nume,ro _sempre più grande di -candida.ti · clericali ri'UJscla supeirare la pro– va delle urne, raccogliendo i voiti dei liberali'; in cambio di ,quelli ,c.attolici ,che, mandavano alla Camera i c,andidati conservatoti-liboci!,li. L'Italia pare,va arvviata. verso .una _mag:gio– ranza parla,mentar:e 0Le 1 ri-00-li)be;rale, con pre– valenza cle,deaJe,; ma, il· moltiplicarsi di dieip•U.– ta,ti olericali impire1s~ionò i conservatori· anti-– cle:ricalì. Di qui un nuoivo ·diissidioi, che il . Sal– veimini ~ipinge molto hene.,: « Il parr<?co del vilrlag;gio è lod~,to come ottimp 'sa,cextdoibe, e riceve laute -elemosine per' la :rn.essa; 1ed è ma– gari invitato a pranzo àlla. vill~ di Donna Paola * * * . Tra;vasa, ,finchè predic:a la ras.segnaLZi<me -ai Da.to lo spirito. conse,rvaiboil.\e, della Chiesa, contadini e raooomanda nelle elezioni il can– non fa meravigilia ohe n· 189-8 s-egriasse runa didato dJ Don:ria 'Paola,; div:einta un pofilicanfu nuova politi,c:a del partit9 c 1 aittolico. Gli . e.le- volga~e, ,e non ricerve ·più nè messe nè inv;iti, :rpenti più mode·r~-ti deUa demo&a,zia cri.stia-. da:l mom,ento che pre,tende pensare, colla, sua na 1 c·om.e l' on. M,eda., si avtvica.na.rono a.i con- . testa, nelle ,e[ezioni, ruriche • se. non è uno di servatori, e gli eJemìeinti 'PÌÙ .giovani ·e: com- qù,e,idemocrìsti che. « me,ttono ·su» i oontadini ba,ttivi, capitanati da Romolo Mudi, volendo Così, ace-ettaT1e· r voiti .oat,tolici per i candiaati COin.tinuare. la: loro, pr:9,pagandra, .democratic.a liibell"ali contro, i socialisti, era -buona cosa e. fr~ le masse prole.ta ,de, si trorvar.ono .continua- utile•;.· ~edere ,sparirei. i candidati P!opri, e, do- mente inceppati .dalla ·gerarchia ,eicclesiastica, vere acoodarsi ~i clericali per pau1-:a deii ·so– f.ed :ele alla nuova,· pairola d'ordine del Vaitica- ci.aÙsti, era imlbara:z:z·ante- e peri-coloso. I Itbe– ~o. N er Congresso Ca,t-tolico di Boloig.na. (n,0 1- rali avreiblbfiro voluto r~teg-are i clericaai neil– vembr.e 1903) i, dem·o-icristiaru, .ohe r~vendioa- l'ufficio di s•e,mplicì a.usiliari,· metn.o 'che :di àl- - · vano l' a,utonomia de,l laic:a,to c-atto!1co doJ._ le,a,tL I 0leiricali non S B. oontentava.no dli essere . ., . . . clero, ·sul terreno politiooi, trionfarono. Ma la - allieatj, e non aippena ·potevano, la fooe.vano loro pre,valeng;a du[rb bTeve, tempo. Fra-il 1901 da padroni». (1). '. I' . . ' .... - ,e il 1912 '.9 1 Coppfa,rono :fr~iqu.ein1ti e coloiss•aJ.i aigtitaiz.ioni opetafe, 'i socialist~ :riformistt ven- (1) vedi G.· Salvemini, Il Parti.to Popolare·· in < Rivoluzione Liberale·> 12 marzo 12 marzo Hl22. · ' .
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