Pensiero e Volontà - anno I - n. 6 - 15 marzo 1924
I .. I PENSIERO E VOIJONTA. , · men.tò della soèietà capitali-sta. E'<l; è · à:p·p,unto .p-er ques'te ragi<oni- çhe !la c~Jtica anarc~1ca in questi ultimi .anni 11-0((}. ha r.isparm~.ato certe oooperative che :di so·cialista non avevano-- più nulla. azietnde colossali che· inv,eòe di preparar.~ . ' ia società f1a.tura 1 c'onsolidqvano la ~oci.età_ pre- sente. ., * * * Abbiamo già d'etto che ne 1 1le z-oil1e rurali l' i<}ea cooperativis,ta ripr,end'erà pr€sto la su~ marcia ....e-d allargherà l,e propri-e I c-o::ng_uiste. ,Sarà, que– sto, ùn frutto natura)•e p,ei~chè,q,assato l'attua~e periodo di marasma e di _avvilim€nto, . morti contadini 'torneranno a pensar,e seriamente; ai / . lOi['O interessi. Non b_isogna però credere _che _i. c,cmtadini; abhr,accerann9 facilmente -i-d!€ie,-iestre– me e cveeranno ~ooperative •pr,ettam€nte. soçià– Jiste:. Le venia te~ di ribelli-one d'e,gli anni del ·dopo guerra haillno Ja~ia-to i 1nro g,eri!n.i, è ~ero, ma_ non 1bisogna dilnent.ica:r,e che1 quelle ribel– lioni ebber-o p-ro1~ondè radici ne:llo stato d'irri– tazione ,ér,eato da;l to:rménto. e ,{Jlalla delus.io' ne d,ella guerra e non nella. C•06Ci•enza 1nàturata ~ - d~all'idea. D':a1~ronde1 ne,g'li artic-~li _ precedentì, nei. quali facemm,o, la ,critica all'-econon1ia. ia,gr•a> ria · della sòcietà capitalista, dhnostramn1.o qù'alre è, in via di rr1-~s-sin1a, la psko1o,gia. ~e l lavorator,e della ,terra, ed un.a ps.icolqgia così ' . mjsone-ista non si •V,Uò -cambiar.e in brevB temp,o. Comunqu~ è pDev,edt-bi1e che, la piccola pro– prietà, stanca di •essere sfruttata ·ct:ai ne:go2.ianti -e· dai 1nediiartori, cerchi_ scampo·· nei, consorz.i. L',esempio dei p-rirnì, l'esperienza f,elic-emente oondotta dai piiù auda;ci, trascin;erà··altri ll,.1ngo la ·bu001a via. E' p,revedi,hiLe anche che la ne-· cf.ssità di dov,er indu,stria.lìzza:-re l'a.gricoltura, spinga pi.còoli propri,etari., p_ic:coÌi affittuari e fIH;ZZadri a cr,eare cons-orzi per l,e :macchiµe. ' ' . . Un ese1npjo vi è· già (-o almen9 vi fu) colle trahbiatrJci rosse d,ella Romagna ,e· d-eJl'E1nilia .. Questè trebbiatrici oggi ·so'no inerti ps-rchè ·l'ip.:– civtltà -e l'·odio di p,ar.tito l•eha condannate ana , ( . inerzia; ma -sarà i;nerzi.a cihe non dur-erà ,e.terna.. Saranno questi d€i fatti che·più d'ogni propa– gamà-a scritta o parlata Viarranno a 'sne·bbiare t cerv,elli dei lav,o,rat_ori d 1 eUa terra. I piccoli pro-· , prietari -cominc-eiranno ad uscir-e dal cerchio della loro grett.ezza, potranno co·Ìnprendere che 0ltr'e i confini del loro campo vi è tutt?, una urr1.a.nità ·che vive e che lavora. L'ide.~ d"i soli– èari,età comincerà a farsi strada nelile aniine chiuse, e, for~, il èontadino si piersuade..Tà che la vita um&na non ha bis01gno sola.111~ntedel lavoro diella terra, ma anche di ·quello delle inciu~ri-e: du.e nec,essità èihe si· iù.tegrano e si corifondoQ1:o- nell'-~rn1onia, ,jel lavoro 'lÌniv-ersaJe .. Snebbiati · i cerve:111, ·sarà m-eno diiffici1e get~·· tare nell'animo dei contadini i 'primi g1e·rmt de,Ile nuov,e idee. Sono i. figli dèi ·oontadint . che devono portare nel cuore d 1 ella (( class~ ,))- i,1 soffio rfg,enerator-è, i figli. che -em,igràn?,- che , vànno. all'-este:ro :in ,qualità· di ster_ratori o in città a la vo-rar.e comie ,operai ."e .che tornano · pe110dioam-ente in fa;migJia à gpdersi qualche · giorno, ·O quatl,che ,settimana di ripo$o. Essi lÒ/ posso-no 1~erchè co.ntro di Jor-o non v'è diffid,enza - alcuna. 1 . Poi . aper:ta Ja prima.· ibveccia, l'idea passerà. ' ' Le .cooperative, si· moltiplicheranno, si•· riuni- ral1!Ilo in f-ederazJoni; la solidarietà. al,lar-gher~ il r.,a,1npo ~, si p,otrà prooed,er,e· oJtre. . Perchè la cooperazione non· è il nostro fine. I Potrà ess-ere un ponte di passaggio, una balza . s34ita, ma non la mèta. La risOlluzione del p.r,o ... blema agrario, per noi,_ è n€'1 comunismo liber- " . tario .. E" di ciò ne parleremo, nel p.rossim,o atti- oolo. CARLO ·MtOLASCHI. . '' Conservate in tutto i'ina:ipendenza del ·vostro spirito~ Rispettaoo i vostri maestri ~ gli au.tori. . ' ' dèi vo~tri libri di''st1tdio, ma non giurate mai su,Ua parol~ dello scrittore o del' màestro. Do– vete léggere gli ·uni ed ascoltare gl{ altri, esa– m,ina.ndo · se le idee che vi comuni-eano sono .con– fo,rmi al vostro· pensiero e'd alla vostra cf)– scienza. Se non lo .sono dovete cQmbaf>terle, sé , I - io s~nio. dopete rispettarle. È non vi spàventàte se '.Vi vedrete soli nella vostra: opiniorc~; in tu.tte le g_randi crisi della storfa un uomo solo ha avuto ragione contro tu.tta quanta l!umanitd. PY Y MARGALL. ,. « E' utilissimo il Ìegg~re, quando si. medita ciò che si l'effge: quando ci si sforza di trovare . . . .. rnediante conati' d'i.nbeZli_genza, la soluzione del- . ~~ ,., le questioni contenute nel lib.ro . . ·MALEBRACHE (·Recherehe ._de la v·e!ité) . . << Nessuna deUe assurdità consa~rate a'.l)trebbe. potuto man_teri,ersi, s~ l'uomo ·non avess.e sàe- · gnate le òbb·iezioni del fanciullo ». . MICHELET . ' . '• ..
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