Pensiero e Volontà - anno I - n. 6 - 15 marzo 1924

.) . ' 10, PENSI:ER 1 0 E VOLONTÀ .. delJ'attuale soci€ltà oaipitalista.. L'àltr.a. scuola . ra.ppflesenta 1a co,c)cperaziO:ne· socialista ed ha per scopo di _cr,ea'.rein ·seno rulla società bor– ghese dei ~uclei di la_vor:atori capaci -di g,ui– darsi e d1 .amministrarsi senza· tutele superi-O--: ri. Le coop,erativ,e, se-co_ndo il conoeito sociar lista, dovreJbbero -essere ,focolai· d' es·peri~-nza · e di addestrame,n,to1 p~r la. futura società. Se- . I guaci della prima scuola - -e cioè della_ coope- razione dem•ocratioa borghese .- sono- i ·bor-' ghesi di Jarghe v:edute,. i riformisti p~rtiigi.ani delle conquiste graduali, i filantropi .ctall'ani- .mo-. sens.ibile. Seguaci della · seconda SC1Uola, , inv,ece sono i socialisti v,eri, quelli ,che ere~ ' . . dono nella lotta di classe ,e che giudica.no ·che r,emanci,p.azione dei ,lavoratori deve : ess-e,re opera dei lavoratori stessi. ' E' un !atto che in que 1 sti ulitimi tempi la c-oop.erazione socialista ha deviato. Per delle ragioni variooili a. seconda dei casi, mo'lte piccole oooperative sorte a scopo socialista vollero ingrand'irs.i, assumèr,e proporzioni di grande azienda, -e-perçiò si sono imborghesite. · Dura11te il. periodo del 1919-20, il pes-o-di que– ste aziende troppo c,qlossali ha .avuto- non po– che influenze nel movim-e-nto sociale, e cre– diamo di non -esag,er.are aff.ermando che que– sta -inf,l-uenza·non fu. del tutto ,estranea a:l fal– limen.to ·-de-U'a.zionesorvvertiva di quegli ·anni. Vi era un 1e:game di inter,essi fra capi ·p 1ar– tito, .o,rganizzàtor.J ,e, coope~ative; · altri lega– mi -e$istevano fra coopèratìvf ed -ordine co– stituito. Lè c,ooper.ative imborghesite avevano paura di naufragare; i ·s-o•çiprivilegiati· e gli_ impiega.ti - che perce,p.ivano ' s,tipend'i .temev~o ohe ,le conseguenze _de-itumulti do-v-essero ~v,er r.i.p-ercus\SÌODi negli inter-es~i. delle azi~nd,e 1è– gate,. per questioni d.i cr,edito, alle banche oor– g1h€si. Questa funzione di .c.aJmier-e.P:erò non è valsa a nulla: gli incendi -e le bomb-e fa– sciste ·hanno . ridotto aziende fl(?ridissime in ùn oumulo di maè,e,rie! 'Le co.operative rimas~e superstiti han dovuto .accodar,si ·a.i vincitori e ' ·, diventare cooperatirve borg1h.esi. ' _I.a distr~zione di una o di. mille aziend:e non' è però l!a distr,uzione dell'idea c,ooperatiyista ! un'idèa· che ha. dietro se una tradizlone e che ha-'d-ava:ati u:0: .avv-enil'.'e. 1 01 presto -,~,-·tardi' eoo– p·eratiw -socialiste ne sorig.era.nno, -Mc-ora e sor-· . •. . , \ g.era'nno specialmente nelle, z6n1e· , rurali dov·e, oramai, sono d'i 8$soluta neç,e.ssi_tà:E' appunto in vista dì questa r,esurrezione che no-i ·dob.:. · . ' . b.ia1no precisare i nostri :~tteg,giamenti. La ·qu~Sltione del cooperativismo v•en~,egià. di– •cussa. molti anni ,or sono- in senq, alla Pri 1 ma Jn,ternazi•onale. Anche allora - come og·gi - .il , 1 m-0vimento cooperativo ,era diviso iITT due s_cuole b€n distinte: quella· borghese· e quella sociali– sta.· Il pensiero .dei socialisti libertari aderentì alla Prima Internaz.ionale venne ·espresso in uno- scritto· pubblieato nel gi,ornal,ei L'~gatité ne-J, • se-ttembre 1860, .s_critto·.çh.e si attri-buisce a . . Bak.ounine ,e che venne· riportato rrell'ed.izione franc~e, ~d in quella.i· italiana deJJe· op-ere di questo 110s_tro: -co-mpagnò. Nello scritt-o in que– stione l'a:Utore, do•po -di a.v-èr fatto rilevare i pe– ricoli della cooperai.i-onei borghese, arriva a. ' queste conclusioni : « . Anehe· noi vogliamo la cooperazione; siamo convinti che essa, nell'av- . venire, sa;rà la fo-:r:ma·prep<>nd·e11antedell'orga– nizzazione sociale .. Ma sappi.amo anche che la cooperazione wtrà soltanto p~osp,era;re ,e .svi– lupparsi pienamente ·f;' liheramente abbraccian– do tutta l'u1nana industria~ allorquando. saiià .~ondata- sull 'eguagli-am.za, quando tutti i capif. tali, tuttf gli strumenti d'i lavoro, la; terra GOm– pr.esa, saranno r.esi à .titol,o, di proprietà collet– tiva,. al lavoro stesso. N,oi consideriamo, dun– que, prima di tutto· questa rivendicazione:· la organizzazione della potenza internaz1onalè d~i lavoratori di tutto .il mondo_, ,c-omè il fine prìn– .cipale d.e~la nostra associazione. • I « ,~Ciò amm,esso, · lontani -d'al:l',~s·sere · •gli - av- v-ersari delle presenti impr•ese -cooiper-ative, Ié r-inono_sciamo necessarie sotto moJlti .rapporti·: esse aibitua:no g~li operai ad ,organizzare, eon- ' durre -e diriger.e da soli i loro lliffa~i senz.a-· i:n- , ' tc-~ve,nt;o, di capi.tai,e ,e,di .direzione borghese. « E·'.-da auguràrs'i che quando suonerà ,l'ora d'eUa l:Lquidaz.i-one sociale·,, essa trovi .molte as– sc-ci_azioni coop-erative, ~parse ovunque, '1e· quali -_ se saranno ,f,oindate-sui principiii della solitia– r.ietà ,e della collettività. ,e non sull'esclt.JBi;is'.lnO borghese -' renderanno più facile il . t:riapasso della· so~ietà dal suo stato attuale a ,quello della egurugliahza' e de11a giustizia. .- · · « . Ma. _a.ffinchè -esscepos~àno ,còmpi-er~ que,eta: .m~ssi:One,_bisogna che l'Associàzione Inter:nià- ~ 2ii0nal-e protegga soltanto que.llè ass-ocia~ioni · · o?ope-rative che a·vranno. p,er·· b~~e · i suoi pri:a- - C~pl ». Da qu,este conchJ.sionì ·risYJI_ta ',evid,ente, ehe il pensier<? d'ei.- m:òst_ricompagni _ della- Prima lii- - t,~rna~iona:le, dopo .cin.quant'aTu.··1J° di ,esperì~~, 'v1ene cornfe-rm•atò · da noi. Coop,eraz.ioh.e sì; ma cooper~zione ·so~i~ista, senza deviazi,oni- bor– ghesi per.Chè .la deviazto:ùe bor.gh( ese dell'id.e~ . _cooper{l,tivista, -a~zichè creare dei· nuclei· cli l•a- .v,orat0r1 ca 'pa.ci _di· amm,mist~arsi d'a soli, Atrèe~ r~bbe nucl•ei di privilegiati -che avr.etbe, 1, 0 ihrlte. l~~teres~e -~ p-e~petuare, io S'tat 0 di .ineeua– gllanza ,econ0im1ca e politica che è il . fo:ìt(ia- I" \

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