Pensiero e Volontà - anno I - n. 2 - 15 gennaio 1924
Nota lo Spen.C'~ (Educazione inteU,ettuale, morale e fisica, pp. 170-172) iehe 1e voglie lun– ~mente contria,riatf/si risolvono in ecçess-i che si potrebbero evitarne -oon quaJçihe oonoessi~ne. Nelle Epistole di San Girolamo (Ven~zia 1775, pag. 241) Sii.i legge ~he er.riano coloro che, desti– nando alla ve~ginità un.a !fanciulla, la v 1 e.stono .di .scuro, ,e IIlJOD. le permettono alcun -ora:mento. « Le ,donn:~ natwaJ.mente amano ,gli o,rnamenti; e sappiamo ·che molte, anche di eccehliente pu– dicizia, boocmè non per pi;aoer,e a.d alicuno, pu– •re ,p,e.r soddiSfaJre :aJ rp:r,opl'ilo gento, v.olentiJeri sj adox.nano. Anzi, piiuttosto con- l'aver.e_ tali or– name:nti, · se ne\ sazii, e v1egga ~he sono lodate 1e -alt.T<e Lequali ne 1sonopiriV1~. Ed è meglio che , · saziatesene li disprezzi, che non avendoLi b'l".a- 111d i averu >>. E S. Giil'lo1am,o ~ita come -esem!I)io la leggieinda biblica che :na,,r.r.3: come Dio guJaTi il popolo !isr8Jelilta della avidità -di ca·me, dandogli una quantità co:si grande di uccelli che se ne nau– seò- fino' al vomito. Ed ,osserva aJncora: « Ri– troverete molti uomini privarsi più facilmente dello spieriinentato <!Orpomalepila.cere, .di qUJelli che dra fanciulli non hanno avuto della libidine •çognizione ». Un'altra .açc.msa: fI pensare continuam,oote .aJ male ~er sfocza;rsi ,a fiaJre il :bene è un ,f>r– rcwe, perohlè, ,o()IDje ossev,a lo Stuart Mill (.Es– sais sur la reli'gion, p~g·. 223) « quando si p!as– sn, la vita a contem1Pl8Ar.e J,e miserie, non si può mantenere il proprio spi,rito Illel1eregioni el,evate >). F,r.ance-s~odi 1S-aJesha pi,ofondlam,ente capito questo; jMatti consigli.a : <e Non vi date troppo fastidio di gulari:rte fil vostro cuor-e; .gi1açchè la vootl'l8i pena lo r,end-e iJl'iù im,ermo. N Qln vi sforzate troppo a v:iMere le vostre tentaztoni; giacchè questa vioLenza le forti-fica: disprezza– tele; non ·Ci pensate ». (Lettere spirituali, II. pag, 202). L'acutezza psiìoolog.i~a dei v•~rhi .trattati ascetici non "B inf.erio 1 re a quella -dei trattati di psico1:qgi3r,e me>l'ale d:i oggi. L'ini;bizione, come auto-suggestione eduoativa, .era ben: cono~iut;1 da Francesco di 1 Sales. Una frase che ricorre finequentemente nelle sue opere è « possedere l'anima propria >), rispondente ;a.Liabella frase evangelica. « L'am.ima mi-a sta sempre nelle mie m&ni n. Egili scrive, nell'Introduzione del~ la vita devota : « Considera.te di tempo in ~-. 'PO quali- 1)18.Ssioo.i dominano nell'animo vost~o, , ed avendole scoperte, piglia.te una maniera di ~vere che sia loro ~I :tutto oontraria :in pen sietj, parole ed opere... Pad'late sovente contro la vanità, è, anCOll'Chè vi paia che ciò sia coP · - 15 tro vostra voglia, non lasçiate per questo <tì dispr,egiar.Ia assai, p 1 ei:r,chè in questo modo an– ohe ;per v,ostra reputazione v'attac-cher.ete alla parte contraria, 1 ed a forza di ragionar,e contro q-ualche cosa, noi ci moviamo ad odiarla, an– corchè al prin_c:Lp,i,p, le f,o,ssim,o,aif:fozzionati n .. « in tempo d1 paoe, ctoè allora ·che la tenta– zione del peçcato... non vi darà fastidio, fate !Iniolti atti della virtù contra;ria e se non. s1 presentano o_ccasioni, andat~ ad. inèontra:rl.€; perchè -a qiue~to modo vi .rif o~z,er,ete il vostro cuore contr:o la futura tentazi~ne » ( Opere di I S. P. di S..,, Venezia, 1769, tom. I, p-p. 274-275j. Vi ·è qui una acuta teçnica dell'inibizione, che troviamo ,anche nello Spirito del Cristianesimo del P. N•epven (Cfr. Colazza, op. .cit., pipi. 95-98), e nel 1Boss.uiet e .tn Alfonso de' Ligu,ori che mo– strano la neoe,ssità di p.rief.erire ai, grandi e straordinari sforzi, i· piccoli sacr:Lfi.ci , che, r.1- petuti, si trasf O'nnano in abitudLni e per.rnetto– no di vinc,ere le passioni p.iù impetuose. Non possilamo, però, conc0,rdare ·oon S. Gregorio, chle cons.igha di aste 1 nersi anche dai pi.aceri le·• citi, pe-r vinc-er,e le tendenze illecite, poichè la vita quobdiana è così ricca di possibilità di sfo 1 rzo .che non occorre s,ac.rifiic.arequ:el poco di bene ,che Iia vita ci _oonoede. Ciò ohe, neJ dMillpo m•etodologi.c,o,, .acç,etti8Jm.n, .m1con-dizionatamente, dell'asç.etismo, è il prin– cipio .dello sforzo. ·Facçi-amo nostr,a l'-eso-rtazio– ne di Paolo ai Corinti : di iniziarsi alle grandi , cose, a mirare sempr.e più i,n alto. « Que.sto mei:zo è di ·grande i:mportanza; pe11chè è necessario che passi.amo molto .avan– t · coi nostri disegni e desid-e,rii per potere, con lie opere, arrivare almeno 1a quel ohe è ragio• ne-Viole e conveni,ente >>, ' E la racoomanJd.az.i•oiile va1e anche ,PeT i de· boli, ~r j .p,riincipianti: « Th1 ddci che, per es– sere -debale non ti dici-amo cose tanto aJte : e ' - . . io ti dfoo che -per esseire tw debole bisogm.iara- gionarti e proporti queste cose ~eviate e di' gran perf.ezione, ruociòpon-en do tu gli occhi in ,esse., arriVi alm:eno a queL che -è ragionevole e non te ne 1resti tan~o basso ,e- addietro nella virtù. * *·* . . L'ascetismo ,religioso, .aJtravierso aberrazioni dì indirizzo e artifuiosità di metçdo, rivela un3r notevole grandezza ·moral,e ~ ci offre. espe– riien~ ,e massime di cui rpossia,mo iener conto . con grande utilità per la nostra elevazione spi– rituale. Ogni educazione della volontà presuppone lo sforzo, il quale non è morale~ non in. quanto
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