Pensiero e Volontà - anno I - n. 2 - 15 gennaio 1924
14 PtENS.IEIRO E VOLONTÀ 1ersi purificare totalmente, firul'lono nena ri"\ nuncia inumana ed ,antisociale. Ma ,delle mo~– bosità alle quali ha dato lungo l'ascetismo ne– gativo non e n~,cessario trattare qui, ,ess,encro ampia e sufficiente la letteratwa _che l 1e· ·ri– guarda. ,Bastino alcuni ,aicoenni, che ci p•er– mettamo di ~Hevare, nei suoi caratteri -anta– gonistici più salientli·, il duailismo ascetico. Vi ,è, .com•e aJl)bi.amo acc,enna~o, un asceti– smo che ved8 in ,ogni .appetito, in ogni stirriolo, una tentazione, una ~•roibahilità -di pecc1ato. Lo stoi_co S.eneca diceva ,che p,arsinnocentiae' est caecitas, •,eAlfonso dei Liguo;ri ne concludeva che dobbiia;mo renderici ,ciechi .col chiuder gli ocoot, per non veder.e ciò che .può spingerci al male. S,. Gi ,aco.mo ETemita non vo1erva vedefle al101111a doillI1a e S. PietJ'lo d'Alcantara si aste– nev,_aperfino dal -guard!are i suoi fratelli l'leili– giosi. A quali deviazìollli del senso moraile ab,– bi1a[)Ortato, questo 1asc,etismolo -dimostra il caso di s. Luigi Gonzag.a che « .abborrl s,empr.e :iin tutta la sua v.ita ,et tim iutti i luo,ghi ov,e ab.i-tò, • il ipa.rlare .etratta-rie con donne, ,eneppure oon Ja ' I signora 1\1:a.rohesasua madre gustava di 1ragio- naxe da solo a sola; onde ·se f,osse aiooaduto che, m 1 entre stava ra.gLornando con Jie-i, .o,in sa– la, ,o .in .càme.r.a,g1i altri, che, v'.erano pii,esentj, si fossero P?,rtiti, ·o 0e1'!Cav,a .ancoJ"a egli ooca– sione di ,andar~ene, · -o, n.on potendo ciò f.are, si Tìoopriva 1$1l.lbito nel v,oUo d'un cc hroesto r,os- · sore >>_ (1). Anche se quest 'asic.et: Lsm.o, non g,iung,e sempre a deviazioni morali. di -taLe gravità· è sempre condannabile in quanto accirescenido il nume•ro delle tentaz~oni, fino a ,c-omp-r ,ende.re .in ,ess-agli !impulsi più naturali. ,e i. s•entimenti più nobili, v•iene -a por-tare di ne:c,es-S:ità allo sforzi◊ di an– nullamento totale delila volom.tà. · N-ei Vang,eU rico.nre spesso il pirincipio ohe la volontà di . Di,o sia oon-os,crlJbHe , d ,osservahiJ.e con ·r.a;n 4 ni,entamento .della p,r,oipriavolontà (Isa, 58, 13; Mattia, 26-39). E questo principio si ritrova negli soc\tU di :rµoltì; sainti •e nene Teg.ole -~di molti o.rdini religiosi. Simone idi S. P.aiolo dice che « è importante la mo,:ri:Ji.tfìoaz.ioiilie della p,r,o– p,:ria vo-Lontà di quella dei sensi e deL c01·po ». S. Giovanni CJima.co dice ·ohe chi vuol ·ess,èr-e di .Dio de've r.inu(l}JGiarie ial1e il"o-be,agli onor.i, ai· parenti « e sopra tutto, a!La p,ropria volow- , t ' . ,;, )) .. Cosi ,s. -Bonavent'Ujlia ed! altri molti. La ·Re4' goLa di San Benedetto p.resçrive di -odiia1.re 1~ . (1) P. VIRGILrn CAPARI :· Vita del Beato Luigì Gon- zaga, Roma., MDCVI, pag. 20.' .. propria vi0100)tà 1 un quanto la v•olontà umana deve annulJ:airsi in quella divina. Non bisogna lasciarsi ing,arunare -d&J.Le spres– sionii e met~el't~ in blocco con qUJeste, afferma.·· zioni molte simili. Alcuni ,saJ11ti -conid8.illnano la volontà, m.a in ·es~a vogJiono condanna:r1e sem- _plioemente il .cattirvo volere. Qu1ando il N~pven di,ce 1che cc la JI)J{)lrtific-azione 1go,v:ernala volontà, ohbli.gandola 1arinunziar.e alle sue inclinazioni naturali >> bisogna tener i)resente la conciezione pessimita del cristianesimo suLLa natura del– l'uomo. La -posizione _del sanoo atieta, _c.o,:m,e lo dice Dante, è ,quella di colui 1clie (l')Jellav-oJonfn.nega il ·mal vol,er,e, e si ruff,exma negandosi, e si ·su– blima. Costutil ;n,on teme il p,e,cca,to, e · fa suo,i questi ipassi p~ofondi -deUes,ac;re sc:rittur,e : cc E' ne~essç1.rioche vi $iano tentaz1oni, perchè n001 .sarà 1coronato, se non quello che combat– terà visiblil:m,ente -» ; <e 1a virtù e la fortezza non si conoscono quando vi -è dev,0:zione e quie– te, ma .quando vi sono tentazi,oni e ttaviagli ». Il -santo rnon si rattrista per .le t~ntazioni qel 1nale, ma se ne r ,alleg.ra; come il buon ,guer– ri,er.o si .aUegra 1del nem1.co 1chegli permette di rr.J!etter,e a prova iii. ,suo c0iriaggio e la sua f.orz,a.. .San Doroteo n,8.!I'\ra ,che, avendo ,offèrto u;n .sa :q.to maestro, impi,etosito dalle mortifi:cazioru ,e maltrattamenti .di un ,asiceta, di pre,grure Dio atffinchè 1o ,liberasse d!aùle tentazioni, il diooe– poJo ,rispos•~ eh~ quel grande sforzo faceva st ohe ,egli più apJ)'I'.Ofittasse. E iSan Giov,anm.i. Cli– maç.o racconta di Sant'Eil'lem ,che tr:ovand.osi il{ istato idi. pace prega;va Iddio che gl{ r.i\nn,o,.. va.s,se l 1 e .antiche battaxglie ·deHe sue tent::1-zionj. *** Da quanto ,rubbiamo detto sin qui, .appare evidente che il dualismo, 3is_c,eticosi risoJvie, praticamente, itn m·eto·.didiversi. L'ascetismo negativo miira. all'anni,aia.tamento deRa volontà, q111~0 positivo, al p,otenziamento di essa. Il primo è assoJJU.tonèl suo aprioristi 4 co angolo vj 1surale e si .risolve ·in UJI1ap;r,a,tica unil-ateralie, il secondo tl'la-edalle sue· possibilità di scelta illlll maggi,o~e equilibrio, sia nella sceil– ta .dlegli ostacoli, sila DJ~ll'eoonomia dleg.Ji sf?o,rzt per sru.pierM'lld. . , Esamin~aimo oro -questo s·ècon<Clo tipo di asce– ~ismo come e'<;onomia debl'inibizione. Un'aiccusa ohe si m1uov,e-a}l'.ascetismo è ba– sata silli/nu~·Fosi casi ,di ex::coosoche sono con– segro.enza drel sistema esrugerataanente restrit– tivo.
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