Pensiero e Volontà - anno I - n. 1 - 1 gennaio 1924

P.ÈNSI!EIROtE V10LONTÀ 5 J \ .1 , 1 , 1 , \· r ' . l / f I<( ... 1 mooertui e del pt}nsierqi liQero, ;fii;i~ al 1914, ,gi~ d_elle 1 opùii9~ fo!fmate pr~a della gue,r- 3i trovi~o oggi alla ...pari d',unia riaztione, ·~o~me ra. N;on dtoo, int~-n(jiam.ooi, ohe ,'tutt•ru la_ gio– la Sp0igna, che da quasi, tr~ ,S€!colinon iha p~ù ' veqtù oggi sia d~a parte deU~- istituzioni e una stòria degna,' di que.sto, nome, e nelle sja ,nem1ca d~lla libertà; no! anche -queUi che soien!le, nelle arti,. n-ella let,teratur:a, · ,e nE1lla ·, son p&$sati. al di là sòno una minoranza. Ma tUosofi_a vivi@cJ'uiil.-a, yita pjù -che, rµqdésta, ri- · il gùaio, appunto è che la maggioranza dei .fle,sso1 della vita -di J?iarigi; di 1 Lond,ra ,e di B,éir,- giov3:ni; oggi; non s\ nte.re~ sa. nè pro nè con– lino: di '.un paese-. in g;ùi, ~in p;jeno seeoloi ·ven- tr:o, .è senz.a _ìdee, s'ent-usia~ma tutt,'al più , teisinlo, potevano: rin:q:ovarsi gli orrori in.qui-; per lo sport, e vuole sòpì-atutto star b1enei,di- sitoriaH-dei secolo XVI. ·, · ve.rt }irsi,' g,odere nel senso più miateriaJ.e_deHa ';N~ .è· <quj il ·~ a.so -di 'e'.saminare: i grandi fe- parola. . . I nomeni stotjci, di Qa,ratte,re çlegerte;rativo,•1 se.a- N.e,l 1 dir .ciò tengo presente in ,special modo • I I turi ti ,dalda 'g,ue;rra, .coµie il' lbrols,ee 1 vi:smo r'llissoi, la ,gjoventù op-eraiia; ma molto. di -simile 1 si poi- jl faisei,sm.o ita,Iiooo,· la de·m-e,nz,aimperialista treihhe dire per la gioventù studiosa, per' quan- , france-se -~ le va.rie f~,pn~; di :cie1ip6 . 8 di di- . to questa· fo~se lo~tana · dalle ìdee rivoluziio– spe1.9az,ione der, popoli. vinti - per ciascun de,i ria.rie,· ;sopia.lisfa~,anarchich~ anche prima 4e1- q_U;~i ...,non ,un. •.a~icolo 1 , nia più volumi hi~o- ' la gue~a. ~a gioventù studiosa non ave.va pe– gi;l,eir-ei~!be s-criveré .. ~o guarcto fa.ttii minori, più -rò neppure delle ~dee. opposte, .tr~nne una in- . alla· portàiit .4,eU-' osservaziope çl.i ,ciascu~o, .e ~a ~inorànza: .fu. la guerra che1in e,s,sjpre- :foirse per· c~ò-meno ·,à~ertiti dati 1 più, ed ,ai s-e- il posto d'ogni fede e riempì tutt,ì i 1oro quaJi i più si .vanno deplorevolmente , abri- giorni ,ed ,i lo,ro pensieri, .impedendp lmo ogni • fuando. _. . , - al~ra visi-q~ della yita. _ E,' ciò c:he ha pro- , Una ·cosa che, rat,trista è l',atteggiament.o dotto il doloroso- fenomeno dell'adesion-e· al fa- imdiffieren~1,sceit.tico, · .« m,e, ne fr,eghi~ta}) di sci~II?-O I di ta,nti . &tudenti, almeno nella prima tap.ta part·e della· Il/Uova •giov,e,ntù di fron:te ora.: essi no:n ,vì vide,ro ohe un modo di· far,e ·aii pr~b}emi ,più do~or~si ~ e più gravi de' noi- all'interno la guerra, che: non av-e,va.nopotuto stri t~~pi. Chi. ·bene- osservava -L gioyani Jan- fa.re alla- frontiera. che :µel tumult-uo,so periodo def d~ gu0tfra, ' Dalle frontaere insangiuinatei .s'era ~ffusa vied-eva che il l&to inte['fe,ssarriento alla causa all'int,erno la su;gigie.stiouedella violenz1a, del 1 ,:ivoh124ona1rja,e~a· nella' :gt~neralità. molto tie- diritto del più fçirte. Chi -vince,· col pugno o · pido;. o 'ecces·siv~ente Ìll?-P~lsi'voi,oppure d.e,- c-0n .l'arma, ,è lui ,cl;ie ha ragione· ! E. gli uni termina,to d~ utilit~rismo personale : -tròppi, sqgnarono di far.e, « pe,r :fOlrza » i( bene del pro– inoiltre, e:ra,n quelli che. Viède,v.anoin una pro- letariato; gli altri di -fare « p~r foxz.a » il be– ~albile tiv.olù.z.ion-~ ·semplièem,ent-e la pos.sihili- ne, della patria; ma· tanto dove vmssro g.li uni 1 · rtà di ·sostitutrs.i ai signo\ri ,e, di èomàn<l:are. un come -dove ·vinsero gli altri, è il hene esclu– po' ànche loro .. E~ una delle· 1 ragioni, questa, sivò -ed e•goistioo d'una ~----,crusta,, d'un partito, per cui l'idea seimpJicista ,della dittatura de.I d'µna pioooila minoranza - se p~ò chiamarsi ,pro1etariruto a.veva1 tà.nto ·atte,echito, appunto l'.ln « 'bene » il privi1eg~o del poterei - ohe ha , pe!'lchè promette 1 alla olasse 1 operai\.a un pe- trionfato a <ianno di tutti,_ là a danno anc.hè riodo di dominio assoluto. Ed è la medeiSima del proletariato, qua a· danno anche dèlla pa- . ragione _' una d,~lle ragioni - per ;Cui tanti tria,. J\;{a 13:. lezione non sembra aver giovato, <li quei giovani sonQ cooì facilmente p~,ssati · perchè la violenza degli . uni a~iinénta negli al f~,s-cisn:io,'appena fu· chiaro, che 1 il giorno altri il desiderio d'una· violeinz:a opposta, - della, vittoria era lontaoo ancora e, éilie }nv-ooe non soltanto· quella. sacròsantamente. legittima · era ·suonata i ',ora della soff,erenz.a, del sacri- della diie:sa e._ della liberazione, ma ancihe · · :6cio, del pericolo _e della fame. l 'al~ra qrribile ~bench~. oomprensil:>ile, e uma- Io, non voglio fare offesa_ a tanti giovani, na} d,ella r~ppr:esaglia, della sopraffazione, del- ehe pure 'Sono rimasti fedeli a.lle idee aJbbrac- la sostituzione 1 d'una. tirannide. ad un'altra. eia~ verso la fine deUa guerra' 0 pooo -dopo. Purtroppo è il successo ohe· agli oochi dei Ma essi stessi debbon convenire che,, Cbtmpu-· più legittima qualsiasi· malà a.zionei. - iSi son.o tando anche quelli che si sono piegati per for- inventate per riahilitare questa veoohia teoria. za., pon sono in molti. La grande maggio- che l'Ariosto scolpiva in due· notissimi versi: ranza Cjlegli aderenfti ai vari partiti d'opposi- « Fu iì ·vincer sempre mài -laudaibil ·.cosa., zi~ne alle ist.it.uzioni attuali, rimasti ·redeli al- . Vincasi per virtud~ o per ~nganno » Je loro ifl,oo, è composta ~ gen~ che avevar delle parole nuove, dalle apparenze pompose I '

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=