Pensiero e Volontà - anno I - n. 1 - 1 gennaio 1924
I 16 PiENSI,ERO E VOLONTÀ va fulva.» dell'umanità, si è che vede- in lui dell,e.doti di ,ene,rgia che, manc,ano all'uomo co– sì de•tto normal,e. August Strinher.gh, il poe,t,a e drarruna,turgo sved€1se,•scriv ,e.ya a l Niet z-sc.he : « Eppure mi ,sernbrai che, con tutta, la Sua franche:zza, Ella ahhia un po' aidulato1il tipo del delinquente. Osserv•i le centinaia, di foto– grafie, •che illustrano l'uomo criminaLe di Lom– hroso, e conv,errà che il deEnquente è un ani-, male, basso, un degenerato, un debole,, ,che non posisied.e la ca,pa.c,ità ne,c,essaria per ,elu~ dere, i parag-raifi della le,gge, i ,quali oppoogo– no forti ostacoli alla sua volontà ed alla sua :forza». E il Nietzsche rispondeva · « Il delinquente èreditario è deoadente, per– sino idiota - non c'è dubbio! 1V(a la -sto1ria dei delinqui3nti 1comuni, per la quale st:otria,l'in– gleise -Galton (H-ereditary genius) ha ra.ccolto il più copioso materiale riconduc,e sempre ad un uom'o troppo forte per un ,certo livello so– ciale: L'ultimo grande- caso criminal-e a Parigi, il 1 Ca_soPrado, ha dato il tipo .classico. Quanto a domin:o di se steisso, spirito e. sicur,ez,za,,Pra,– d,o era -superiore a.i 1suo:igiudici ed anche, ai suoi avvocati ~>. Il -super-uon10, nella sua sovru.manitti, 1qua– si s•e.mpre è inumano. Eppur:e il filoisod:01 del– l' «Uebe-rme1s,ch » ha scritto: « Chi, sente la istoria dell'uomo come• propria storia;· chi, ·s,ent.e, tutta la miseria d:eil malato ohe ha pe,rduto la salute, del v,e·cchioche rim– piange la pro,pria giovinez,z,a, I detll'a,mant,e a cui fu rapita l'amata, del martire che, ved~ a te,rra il suo ide,a.1e,dell '.eroe,·alla 'se,ra ai una battaglia non d~cisiva che pu~e gli ·è .costata una ferita, e: la pe.rdita deH:ami001,_ che sa sop– porta:re tutto questo cumtÙo di sventure, ed .essere pure l'eroe che nel s.eièondo giorno,· di battagli_a saluta l'aurora di nuovo tempo e, la sua fe.licità; -chi,rappre.senta l'uomo che ~a, a– vanti ,e dietro di sè un orizz.onte di secoE, ·che è l'erede di tutte le grandezze dello spirito passato 'e pure il primo di una ·nuova nohiltà il cui eguale -nès:sun te,mpo ma,i vede. o sognò;' chi -sa acoogli,ere tutto questo nell''nnima, sua,, il più viecc.hio,e il più_ nuoyo, 1e perdite, ,e le speiranz.e, le conquiste,. le, vittorie, ·dell'mhani– tà., ,e tutt.o ciò riunirlo in un ·sentimento solo , ' proverà di e.etto una f-elicità che finoira ne,ssun uomo conosce:, una divina fe!i.cita piena di for– za .e d.'amore, di lacrime e di sO'l"risi... Questo divino sentimento si 0hia.ma un1an1tà ». Ma ,il pessimism~ 10· portavi a rinnegatr·e qu~sta ·umanit~ che era in lui e che era quella che gli suggeriva di sconsigliare ad una gio– vinet.ta la 1ettura deri. ,S}UOU. lihri, come danno– ~a. Quando avverune, la terribii1e •catastrofe del t,er.rie,motodi Krakattoa ,Ghe fe,ce peir:ire a, Gia– va dueoeh~omila pe,rs 1 one, il filosod:o pe,ssimi– sta ne rimane ,entusiasta, ed 1 esclama le,gg~n– do i dispaic,ci: « QuaintO' è bello! due.c:erntomila e,sseri annienta.ti di un colpo l E,' m~ginifioo l ». E trovandosi a N:iiziza,,manifesta ad un amico il suo vivo d-e•sid-eriodi potteir ais-sistere ad un mairemoto « -energi,co » che ,sopprima i<< almeno Niz,zra e il suo popolo». 4ll'amico 1 che gli· os- ' serva che in quel caso sa"ooibberosoppressi an– che essi, risponde,: « Ohe' impo~ta ! sarelbibie pur così bello!». In tutta ìa vit,a del Niet,z,sche l 'esteti,smo ,ed il pess1misrno dominano s.ull 'uo- · mo, ,che nella sua vita intima :era notbile e ' ge.ne •roso. E' inutilé voler cercare l'unità, ne11e sua produzione frammentaria e -contradditoiriian.Lo vediamo anche per ·la guerra. L,a guerra che ~< è per la civiltà quello. che è il ,sonno e, l 'in– verno » dai ,qua:li l'uomo ,e,sce « più foirte. al bene e .al· n1ale », la guerra che è ne,cie,ssaria ' allo Sta,to « c@me 1a schiavitù alla s-ocietà », ' «rende ·s.tupido il vincitore e maligno il vinta». Il Nietz:s·che· esalta la guerra, -coim,esprigiona- ~ m~~nto di energ1ia, ma non ~ scùovinist-a-. 1 Per lui la guerra ·non è ne.c~.ssaria. a ,questa o a quella nazione, ma a tutte. Egli non .è un «te– de:sco». « Lo 1spirito t-ed.esco,,esce da· brudiellia ingorr~hre », Di que3te, bot~ate, ant,itede~e se ne potrebbero ,eiitare a centinaia. Im'Peiia– lìsta -,e cosmopolita, nazionalista ed ~nti-~a,– triota, Nietz,siehe anche, in ·questo camp,oi -è. sjm- g,olare. · I , Anche, nella sua conceziòne · ·aristocratioa egli si differenzia. Firn 1 dalla prima,,gioviniez,za il poet~ greco T,eognide di Megar:a l'av,eva ool– pito per _l'uso ,che -egJ( f.a detlé 'parole «huono» · nel ·senso di aristocratico ie di :«cattivo» nel · I .__ senso di ple:be,o. • Aristoicraztia, per, lui, vale {(,èlit,e)}. ' 1 / • <<1 1Gli op.e-rai deibbon0 viv.ere. un giorno1 CO!ffie gli a,ttuaJ.i 'borghesi, ma, &Ì· di sopri di e1ssi, ,es.~sterà. ·una. cas.ta· superiore•, ,cihei ,si distingue•– rà pB.;rmancanz.a di ,his9igni, sarà -quindi più pov-e-ra, più, semplice;. ma in pos,s-esso deilla po,tenza »· . · .,.S.e que,sba pot~nza ·è « porv,era· » pePchè. « la schiavitù è ne,cessari~ .alla, C'ultura? ».. I:q uno s1éritto,dell'epooai di « Umano, trop- · po -q,n1ano >>, il ·Nietz-sche, ha tontato: una criti– ca del socialismo,. Eeico oome la riassurrne l'O- restano: ·
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