Pensiero e Volontà - anno I - n. 1 - 1 gennaio 1924
PENSI'ER,O E ViOùONTA 15- - tutti i :raffinati. E ~oi il N~ie-tz:sçLe,oome.socit– tore, è uno di quelb che, anohe t,r~dot~, fanno sentire a chi li legge. ' il _calore latenté, che µ-e penetra il pensiero e 1~ sua espr,e.ssione,, per quanto elaborata, con I arte. « P.ectus -est quod · diJSertue·fooit ». In lui è m01lto deH~ logica ap– passionata del. Rousseau, del quale alcuni tra i suoi primi scritti tradiscono la lunga l~ttura. E· di Art;uro Schopenhauer - dalla cui dottri– na ;si avviò alle proprie, sebbe.ne- poi lo rinne– gasse, chiam·andolo· ,« il grande falso monetario di Fr.ancoforte- » ·_. egli ebbe l 'audaciia affas.ci – naQ.te d,el paradosso geniale ,e; a Ir).om,enti, an– ohe la « ,splendida bilis ». ,-. («Nuova Antolo– gia», 16 ottofue 1900). . Piaoçrue e piace. Ma fu ed è cornpreso? Fissiamo, per risponde,re, ire punti di -esa– m·e: « il super-uomo, la, guerra, il socialismo». ' *** I Qual'è il •segre,to della ,filosofia «eroica,» del Nietzsche?' L'ha notato acutam-ente Giovanni Papini : la debolezza. Questo maestro di ener– gia si tiene in vita a forza di m~icine. ì\ilentre la sua dìloso:fia scoppia di salute-, la .sua vita pu_z.zadi clinica ,e f~ pensar~ di frequente: al' manicomio. Mentre egli saetta l'um-Mlità e s,c-a glia il Super-uomo sul ;ile greggie dei deboli implora le cure della pietosa :sor-ella corno un bimbo nwlato quelle d1:;.Ua, n1adre. Come sorse la filosofia del Super-uomo? Fin da giovanetto il Nietz:sehe, appassionato cultor.e di studi classici, pensa la civiltà gre0a come la. più :bella,, la più ampia ed umana. L'immoralismo si -sviliuppa, in lui col contatto con lo spirito dionisiaoo greco. M:a un~altra passione lo ispira: quella, per gli eroi. 1 L'Emer– ~, col suo culto pei grandi uomini e- per la sua. e-saltM;ione · liriea d-eill 'energia, -e della· vo– lontà, è, coi ,classioi greci, la sua·lettura pre– ferita. Student.e, nel 1862 e nel ] 866, sostiene cp.e I 'uomo di g-enio è superiore alle le.g 1 gj. e al– la. morale ordinaria. Sotto l'influsso dello Schopenha.uer ooncepisce il mondo -come vo– lontà, ed accetta l'etica, della simpatia, giuri– ~endo a porre. il santo mooioo.va1e accanto al filosofo e ali' artista. e a pa.rlare con rispetto del eristianP,,Simo come uno dei :fattori diella civiltà. Dopo n 1876 si distaooa, dal suo maestro, r.. 1 a non oompletainente. Infatti è il pessimismo dello Schopenhauer che. lo porta, insie-mè ai suo ellenismo immoralista, alla negaz.ione- :-.{ 3 I la. pietà. Egli. giunge a scrivere: « Il supe.r-1.1O– mo mi sta a cuore, questo è il mio primo è l'u– nico e non l'uomo, non il prossimo, non !t riù povel:'o, n.on il sofferente ». Il super-uomo, 0 «la ' sp1endida :be,lva,ful'Va che gira attorno lasciva– mente in cerca di vittoria e di preda». Nellc:1- p-1~efaà;ione alla s~a « Genealogia della morale »,. · svolg.e, la sua. idea sull'origine dell 'etioa. Ecoo il riassunto ,che.ne fa, il Noirdau: K<_ A c'apo de,lt':umana civiltà ,egli vede unfu fiera., una bellissima bestia .bionda desiderosa di preda ,e di vitt-0ria. Que,ste belve, sguinz,aglia– te erano scevre. da qualunque, coercizione ·so– ,cia1e; nella innoeenz.a della loro coscienza di helve, commisero, come altrettanti mostri pie– namente contenti, una serie. di assassinii, di incendi. di- att,i vituperre,voli, di martir1i, con una ba,ldanza. .e iuna tranqtùllità d'animo tali, ' come -se si trattasse soltanto di qualche tiro da studenti. Le, bestie fbiionde:cos,tituivanoi le ra.z-- 7.-esuperiolf'i. Si g,ettatono sulle razze, inferiori, le so,ggioga,rono, e ·1e trass,ero ih schiavitù. Una frotta di belve bionde, una, raz-za di conquista– tori e dominatori guerrescamente, organizz.ata fondò lo Stato. ·Quell'entusiasmo col quale si da,va principio ad una Stato mediante, un trat– tato ebbe termine. Chi -è in grado di -oomanda– re, chi è dominatore per natura, chi cO!IIlpie 1.e opere sue colla. forz,a deve forse occuparsi dei trattati?» - (« Degeneraziione », Tooino, 1896). 1 L'uomo ,che eonce,piv_a·il -super-u0imo come una h8lva era J.o stesso ohe ammirava ed ama– va il Mazzini. Narra l'Ilàlivy .,che nel 1871, Nietz;sche e Mazz.ini si trovarono, insi.e.me , in diligénza, ,sulla ·via del Gottardo. Il viecchio umanita.r~o e il giovane schiavista si intesero. Mazz,ini citò una frase di -Goethe: I(< Niente transazioni: integrità, pienezza, bellezza, vi– vere risolutamente ». E ii Nietzsche ricordava con commozione. • • < l'uomo che l'aveva pronunzi~ta, ed ama.va gli - parlassero dell'apostolo. Nel 1877, a Sorrento, si fa-e-eva. narrare da l.lil'· ami.co le gesta del Maz– zini e diceva « l'uomo che più venero è. Mazzi- ni ». Ma non esaltò Boinaparté ed il Borgia? Per il Nietzsche il S\lper-uomo non è soltan– to la bel va bionda. É' aI;1.cbe l 'eroo ohe non cer– ca. la felicità, ma il dolore ohe nobihta. Zarat– hustra chiama i suoi discepoli al oom:battimen– to, ma ancihe al migHòramento di loro stessi. L'immoralista· scrive: « Al buon gue,rriero s_uo- · na me-glio il - tu devi -- che l' -. io voglio ». Alla, sommità della vita oresce il freddo. L'uo– mo deve sforzaJ'Si nella lo,tta per ii dominio, ma non rer i vantaggi materiali del dominio. J\,{a in q~anto questa lotta l(? porta a dominar– ~i, a suoorarsi. Se Nietzsche e$alta il del.i.riquente,· la « bel-
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