Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

La Principessa Letizia di Savoia Napoleone _ 7 0 9 pregarla di desistere dall'uso di quel!' « imperiale >i. Infatti le p r i n – cipesse usano i l titolo della casa in cui entrano e non della casa donde escono. Maria Adelaide madre di lui, nata Absburgo-Lorena, quando vivente C a r l o Alberto era ancora duchessa di Savoia, l'avean sempre chiamata A l t e z z a Reale e non A l t e z z a Imperiale e Reale. I l personaggio nel far la commissione, naturalmente non aggiunse quel che Umberto gli aveva aggiunto : « eppoi mia madre proveniva da una famiglia imperiale per davvero ». La Principessa L e t i z i a a s c o l t ò attentamente i l messaggero, rifletté alquanto, finché tranquillamente gli disse : « E se io di questa richiesta del R e non ne facessi niente? » . L ' a l t r o replicò : « C i ò esce dal mio mandato, Vostra A l t e z z a p o t r à trattare col Re direttamente ». Se queste ultime trat– tative ci fossero o no lo ignoro. So unicamente che ella c o n t i n u ò imperterrita ad adoprare la doppia qualifica. Quanto si sarebbe doluta a immaginare che i suoi primi necro– logi l'avrebbero chiamata Bonaparte! « Che Bonaparte! » aveva esclamato i l Principe suo Padre nel leggere i l rogito di nozze fra lei e i l Principe Amedeo, steso da Crispi che aveva usato quel cogno– me. « Secondo i l Patto di famiglia del primo Impero, i l nostro co– gnome è Napoleone. Quello di Bonaparte, per i rami ammessi alla successione dinastica, non esiste p i ù ». E p o i c h é C r i s p i stentava a rettificare, egli m i n a c c i ò di non firmare e d'andarsene. B i s o g n ò dargli ragione, e l'aveva. S e n o n c h é venne un giorno in cui anche la questione dell'Im– pero fu oggetto per lei d'amabile e scherzosa conversazione. A d un tè che essa offriva sedette ad una stessa tavola col fratello or ora defunto, L u i g i Napoleone, e con F i l i p p o d'Orléans, quello che se fosse diventato R e come portava la sua primogenitura nel ramo borbonico francese, si sarebbe fatto chiamare F i l i p p o V I I . C o s ì si trovarono insieme i rappresentanti delle due Case che un tempo si disputarono i l trono di Francia, e se lo disputerebbero ancora se esso non fosse oramai nelle nuvole. I l colloquio cadde, e piacevol– mente si protrasse, sopra il naturale contrasto fra le due dinastie, finché la Principessa concluse sorridendo : « Per ora contentiamoci di trovarci qui, dove possiamo essere pacificamente amici, p o i c h é , qualunque delle nostre famiglie ritornasse sovrana, la prima cosa che le toccherebbe di fare, sarebbe di scacciar dalla Francia la fa– miglia rivale e non potremmo p i ù prendere i l tè insieme ». A h quel trono! perfino dalla memoria di chi v i avea « sfol– gorato » esso era sparito. U n a mattina a Parigi la Nostra traversava a piedi coll'Imperatrice Eugenia YAvenue des Cbamps-Elysées per

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