Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

Apostolo 7 0 1 T u r i f e r a r i o che era la mìa passione, perché farmelo fare una volta in quattr'anni, come per caso? A l l e volte anche i preti sbaglia– no : se turiferario mi facevano p i ù spesso, chi sa che in seminario non ci fossi rimasto, e che a quest'ora non fossi anch'io un monsi– gnore con tanto d'anello gemmato e di stemma coi fiocchi. Quella volta nella lista degli eletti il mio nome c'era, e non era nemmen l'ultimo : apostolo completo e niente Giuda. T u t t o felice corsi ad informarmi dal prefetto. I l prefetto era buono, per quanto avesse un viso rosso e due occhi saettanti che pareva ti volessero mangiare; non per nulla si chiamava Comandini. Quella volta mi prese in giro : — O h tu non hai proprio da far nulla! devi lasciar fare; i l piede te lo lava lui, i l vescovo, e te l'asciuga. S i capisce che te lo l a v i prima da te... E r a una frecciata che non la meritavo : in tutto i l seminario ce n'erano p i ù eleganti di me, p i ù raffinati, ma nessuno era inna– morato come me dell'acqua ghiaccia. Estate e inverno, quand'era i l g i o v e d ì , il giorno delle grandi pulizie, — rifare i l letto e la stanza toccava a noi : P i o I X , fondando il seminario, aveva detto : « V o – glio fare dei bravi curati di campagna » ; me n'è venuto che adesso, se vedo mia moglie o mia figlia o la servetta che si vergognano di avere la scopa in mano, perdo le staffe e impreco a tutte le donne, — dopo aver pulito ogni cosa, lustrato, riordinato, pulivo anche me stesso, dalla testa ai piedi, pezzo per pezzo, a gran catini d'acqua successivi... D a questo lato dunque ero tranquillo : avrei potuto dire al vescovo come san Pietro, quando alle sue proteste i l Maestro disse chiaro che, se non si lasciava lavare i piedi, non avrebbe avuto parte con L u i nel regno celeste: « O h Signore! non i piedi soltanto, ma le mani lavami e i l capo » . T u t t a v i a , quando fui solo in camera, v o l l i vedere... No, i l mio piede destro, n o n c h é pulito, era senza difetti; come le mani, era sottile, slanciato, quasi bello... Nell'uomo innocente torna qual- chevolta la letizia dell'Eden : i l corpo va d'accordo con lo spirito, non son nemici, son due parti indivisibili di un tutto che è armo– nico, che canta. I n quei rari momenti non è bestemmia dire che siamo innamorati di noi stessi; io quella sera ero un poco inna– morato... del mio piede. B I A r r i v a la mattina, siamo in chiesa, ecco i l buon patriarca, p i ù esile che mai, p i ù lacrimoso. L a funzione si svolge come sempre.

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