Pègaso - anno V - n. 4 - aprile 1933

t o r i d i teoria e di critica, filosofi e persino economisti. C o s ì nel p r i m o libretto subito dopo B a l d i n i trovate L u i g i L u z z a t i , A d r i a n o T i l g h e r sta t r a O j e t t i da V e r o n a e d ' A n n u n z i o , M a r c o P r a g a tra Soffici e B o n t e m - pelli, P a n z i n i v a a braccetto con G e n t i l e , A c h i l l e L o r i a tra L u c i o d ' A m – bra e G i o v a n n e t t i . N e l secondo tomo, G u g l i e l m o F e r r e r ò M i s s i r o l i G i u - l i o t t i alternano l a loro storia o filosofia o critica o polemica alle fiabe alle fantasie a i giuochi e alle squisitezze degli U n g a r e t t i dei P a p i n i dei T r i - lussa dei V e r g a n i dei C e c c h i dei C a m p a n i l e . . . E se dovessi dire io q u a l i parodie rivelano meglio l'ingegno e i l ca– rattere del V i t a F i n z i , ricorrerei senz'altro ai p o l i t i c i agli economisti e a i filosofi. I n compagnia di questi i l V i t a F i n z i si sente meglio a suo agio; la sua parodia si fa p i ù acuta e pungente... A l t r i parodisti, f p i ù , p u n t a n o m o l t o o tutto s u l l a f o r m a ; e moltissime parodie i n f a t t i si riducono a u n esercizio di assonanza dove anche le stonature, anche le stecche t r o v a n o i l l o r o impiego e servono al ridicolo. A l t r i trattano p i ù liberamente col l o r o autore, ci scherzano su, l ' a m m o n i s c o n o u n po' con lo stile p r o p r i o , u n po' con l o stile di l u i ; e sono sempre scherzi di p a r o l a . . . A differenza d i costoro, nelle sue parodie riuscite meglio i l V i t a F i n z i è u n « conte– nutista » : la sua attenzione v a d r i t t a a l l ' i n t e l l i g e n z a dell'autore, s'inte– ressa ai suoi pensieri, c o n t r o l l a le cose che l u i dice; e, scoperto i l mecca– n i s m o d i quel pensare, l o smonta e poi ve lo r i m o n t a sotto gli occhi a p – pena deformato. P i ù piccolo è q u e l l ' « appena » , e p i ù elegante la p a r o d i a . B a s t a che i l difetto p r i m a nascosto d i quel pensiero, sia ora scoperto e accusato e che ne nasca i l sorriso. T r a le parodie concettuali del V i t a F i n z i , piacciono quelle d i T i l g h e r d i G e n t i l e d i A c h i l l e L o r i a e d i G u – glielmo F e r r e r ò ; ma i l capolavoro resta i l Diario di un liberale d i M a r i o M i s s i r o l i . . . A n c h e quando si tratti d i scrittori piuttosto artisti e poeti che pen– satori, o di q u e l l i i n cui l'intelligenza e i l pensiero restano tuttavia i n funzione dell'arte, i l V i t a F i n z i sarà sempre m o l t o p i ù felice nel cogliere e parodiare gli schemi ideologici, i pensieri e le cose, che non p r o p r i a – mente gli s t i l i e i loro i m p a s t i . D i B a l d i n i , di C e c c h i , di P a p i n i , di P i r a n – dello... degli scrittori i n s o m m a p i ù difficili, egli ci d à lo scheletro esatto, quasi radiografato; m a l a l o r o p a r o l a , i l calore personale, la polpa n o n sempre sono c ò l t e . ! A v v e r t e d'altronde lo stesso autore : « C i sono le serrature alla b u o n a , dove s'entra subito, con la p r i m a chiave del m a z z o ; e quelle i n – glesi, a m o l l a , a segreto, p i ù difficili da aprire... » . A n c h e avverte che n o n tutte le sue parodie vecchie (quelle della p r i m a serie) gli sembrano oggi s o m i g l i a n t i all'autore : « C h i n o n s'è accorto che M a r i n o M o r e t t i da u n paio d ' a n n i ha mutato i l codice d'uso? C o m e è p i ù d u r o , p i ù bef– fardo, come è poco rassicurante i l mite M a r i n o . . . » . E viceversa « a l t r i scrittori, — per esempio P a n z i n i , — h a n fatto p r o p r i o i l contrario. S e n z a accorgersene, sembra che si siano messi a imitare quell'immagine esa– gerata che ne dava l ' A n t o l o g i a » . E q u i è adombrata u n ' a l t r a u t i l i t à del parodista : i l quale p u ò anche essere paragonato allo schiavo che seguiva i l vincitore nei trionfi r o m a n i e tratto tratto l o a m m o n i v a della morte. P i ù allegro e anche p i ù utile, i l parodista avverte i n tempo lo scrittore di che morte egli rischia d i m o r i r e . . . M a c'è d i peggio nella prefazione del V i t a F i n z i alla seconda serie

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