Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

3 2 4 F. Crispolti etano rotte non solo molte vecchie amicizie, ma persino rela– z i o n i nascenti da parentele. L a Principessa, nonché sdegnarsi di chi le si teneva lontano, mostrava una grande curiosità delle persone, dei sentimenti, degli usi della nera, e aveva raccolto u n a l b u m di fotografie dei principali componenti di essa, u o m i n i e signore. Q u e s t ' a l b u m uscì poi m o l t i anni p i ù tardi dalle sue mani e potei vedere quanto la collezione fosse accurata. L a delicatezza occorrente i n una città così divisa doveva essere tanto maggiore, i n quanto la divisione n o n si era fermata all'aristocrazia, ma aveva scisso i l popolo di R o m a i n due p a r t i incomunicabili, e n'erano venuti perfino episodi gravi a cui i l nome di lei era stato indebitamente mischiato. R i c o r d o che pre– dicando una volta nella chiesa del Gesù i l celebre gesuita P . C u r c i , e avendo questi infierito contro i giovani che perdevano la testa dietro a sgualdrine, ci furono alcuni, o m a l v a g i o stolti, che lo accusarono di aver alluso ai gentiluomini aspiranti ad appartenere alla C o r t e della Principessa Margherita. L ' o l t r a g – gio ad essa veniva n o n dal predicatore, i l quale protestò s ù b i t o contro la balorda accusa, ma da quella sorte d'interpreti, i q u a l i della loro interpretazione si vantavano poi come di zelo verso di lei. A d ogni modo, nei giorni successivi alla predica ci furono dimostrazioni, collutazioni e bastonate. Senonché la delicatezza le f u aiutata dalla b o n t à . R i c o r d o che i l bambino d'una signora mia parente, la quale appartene– va alla società non solo nera, ma nerissima, f u morso da u n cane che si temeva idrofobo, e allora non c'era la cura Pasteur. L a Principessa lo seppe, si ricordò d'un certo specifico che era un segreto d'alcune monache della S a v o i a ; se lo fece immedia– tamente mandare, e con gentilissima carità lo fece giungere i n proprio nome alla signora avversa. L'interesse che la Principessa, poi Regina, poneva a cono– scere le cose non solo degli aderenti al V a t i c a n o ma del V a t i – cano stesso, le fece cercare anche documenti importanti. A l – l ' E s p o s i z i o n e del 1 8 9 8 a T o r i n o nelle sale del Risorgimento figurava l'autografo della lettera con cui P i o I X i l 2 0 settem– bre 1 8 7 0 , s ù b i t o dopo alzata la bandiera bianca, aveva scritto, parmi al fratello M a s t a i Ferretti, per dirgli che tutto era u m a – namente finito e ch'egli era nelle m a n i di D i o . L a Regina M a r – gherita, che nella mostra lo aveva notato, ne desiderò copia e incaricò u n personaggio, da cui ebbi i l racconto, di chiederla agli eredi del destinatario. E s s i invece le fecero tenere i n dono

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