Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

quanto i raggi del sole a rischiararne l ' i n t e l l e t t o » , è ispirato. A proposito di antiche iscrizioni sacre interpretate capotica- mente dal V a l l a r s i , esce in questa pagina meridiana: « E d io m i ricordo che un giorno, passeggiando bel bello con un certo villano chiamato J o h n n y Blockhead lungo le rive del bel fiumi- cello, che scorre nell'amenissima valle di Dove-dale nella provincia di Derby i n Inghilterra, quel villano che m'era ito additando, come a c u – rioso forestiere, questo e quell'altro oggetto, si volse di repente a me nel girar d'un canto e m i gridò con molto trasporto d ' a n i m o : Look there, sir, look to that lion : Guarda, signore, guarda là quel bone. — C h e bone, sangue di me? V i son eglino de' boni i n Dove-dale? — E h , non dico un bone v i v o , — riprese stizzosamente i l villano, — ma non ve– dete v o i là quella rupe, che è esattamente fatta come un bone? I o guardai la rupe, e poi tornai a guardarla; ma ella aveva l'aspetto di rupe e non di bone. Eppure i l villano si voleva sbattezzare perché io vedeva la rupe in forma di rupe, e non voleva vederla i n forma di bone; e poco m a n c ò che, secondo i l costume della canaglia inglese, colui non m i sfidasse a' pugni perché io non vedeva i l bone ch'egli vedeva. I l signor abate V a l l a r s i in questa sua eruditissima dissertazione mostra d'aver molto del J o h n n y Blockhead ecc. I pastori arcadi, a n z i i diciottomila settecento sessantasei pastori arcadi, i bernieschi, i versiscioltai, gli antiquari gli sug– geriscono un vocabolario pittoresco, i cui termini i l ringhioso padre A p p i a n o Buonafede a d u n ò tutti : balordi, s c i a m a t i pue– r i l i , bislacchi, animaleschi, bestiali, matti, cenciosi, scipiti, me– schini, plebei, laidi, scimuniti, insulsi, seccagginosi, gonzi, bag- gei, chiacchieroni, scioperoni, cacasodi, ingegni bovini, anime di lumaca, villanacci, stupidacci, buacci, senza grano di sale, senza invenzione, senz'èstro, senza grazia ecc. ecc. E d era una franchezza di vocabolario che doveva strider forte in tanta ar– cadia di celebri, impareggiabili, immortali. T a l v o l t a i l suo generoso buon senso gli desta subiti e sa– pidissimi furori, come quando contro la voga che avevan preso i n F r a n c i a le arti cinesi, la morale cinese, la legislatura cinese, prorompe : « Come però si possono menar buoni ad alcuni spensierati scrittori di F r a n c i a , e a Voltaire i n particolare, que' lunghi panegirici ch'egli fa ad una nazione, la quale è stata, sono pochi anni, debellata e soggiogata quasi senza stento alcuno da quaranta o cinquanta mila mascalzoni di tartari, che sarebbono stati ridotti i n salciccia da tre o quattromila gra– natieri francesi, se avessero avuto a fare contr'essi? Sarà vero che i cinesi

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