Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

i letterati barattano, alla sua opinione sui sogni; dalla difesa della bellezza delle donne, all'avverbio « lunghesso » male ado– perato dal Boccaccio; da una pagina contro i l v i t t o pitagorico (vegetariano) a u n commento sul B i l a n c i o di M i l a n o ; fino alla gran difesa della Frusta fatta in otto numeri contro i l padre A p p i a n o Buonafede ed a l t r i avversari. * V i a g g i o v a r i o e v i v a c i s s i m o : u n motto, una considera– zione, una bravata allegra, una collera ben temprata, u n ri– tratto, una n o t i z i a briosa ( d i quelle che lette oggi fan pensare quante cose che paion contemporanee siano acqua di antichi molini), e sempre nell'agile prosa, una qualche « trovata » : e sempre una prontezza lucida, sgombra di sottintesi, se parla di v i v i o se parla di consacrati scrittori del passato, giacché i l suo frequentare i grandi uomini n o n è mai u n modo di servi– lità e di adulazione e di bigotteria, e sebbene egli n o n manchi di intimo rispetto, coi grandi si permette la confidenza delle vecchie parenti di S a n Gennaro che a u n dato momento non esitano a chiamarlo « faccia gialluta ». I n u n periodo di ipocrisia stilistica e sociale, la sua s i n – cerità è già di per sé una forza immensa. L a sola morale del– l'arte è la sincerità, e questa morale egli possiede i n grado emi– nente: perciò nella polemica, pur mentre inveisce, è i n t i m a – mente sereno, e i suoi avversari invece perdono i l u m i . E g l i ha poi u n gusto avventuroso di finzioni che diano sapor romanzesco alla sua figura di critico, e perciò sapida– mente accentua i toni dell'orco e del cannibale, che poi n o n farà male a nessuno, e si piace del turbante alla turchesca, della sciabolata sul labbro di sotto, della gamba di legno e dei cani e dei gatti e degli s c i m m i o t t i : « u n o solo ( d i t a l i s c i m m i o t t i ) ne genererebbe cento i n p o c h i s s i m o t e m p o , se A r i s t a r c o lasciasse fare; ma egli ne annega a l c u n i de' p i c c i n i d i t a n t o i n t a n t o , ed a que' che sono d i razza grande fa fare u n o scherzo d a l n o r c i n o ; e così intende d i c o n t i n u a r q u i n d i n n a n z i f i n c h é a v r à fiato e v i t a . A o g n u n o d i quei s c i m m i o t t i che A r i s t a r c o lascia v i v i , e g l i ha ca– pricciosamente p o s t o u n nome d i poeta o d i prosatore m o d e r n o , secondo i l carattere c h ' e g l i crede scorgere i n questo o i n q u e l l ' a l t r o s c i m m i o t t o ecc. » . I temi conduttori della Frusta (antiaccademico, antipa– storale, antiarcheologico, anticinquecentesco, principio dello stile naturale e della moderna metafisica, lotta alla « morale

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