Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

I l ritorno del padre 2 8 3 L a sua intuizione f u giusta. I l padre si sottrasse d i sotto a l u i e lo lasciò solo sulla seggiola. L'argento del portasiga– rette balenò di nuovo fra le sue mani. Sotto la malinconica lampada a petrolio, la ricchezza di quell'oggetto era come i l riflesso d'un mondo fantastico, tutto diverso dalla misera realtà a cui i l fanciullo tornava i n quel punto con umiliata rassegnazione. Avrebbe mai conosciuto quel mondo così bello? •— V e r r a i con me al circo, — disse i l padre. L'odore ca– ratteristico del circo, i cavalli a criniera spiegata e, sopra, le ballerine dalle gambe snelle, coi corpetti di raso stretti a l se– no anelante, gli si presentarono alla memoria. A l l a r g ò le n a – rici e gli occhi gli sfavillarono. I l piacere elementare, animale– sco, che gli aveva sempre procurato i l circo! I l fanciullo non sapeva che cosa fosse i l circo: immagi– nava u n grande cerchio misterioso dentro i l quale avvenissero delle cose meravigliose e anche pungenti; ricordava che sua nonna, quando uno faceva ridere con qualche trovata, gli d i – c e v a : sei come i l Toni del circo. M a se suo padre ve lo con– duceva, voleva dire che i l circo era bello e che faceva parte di quel mondo sognato. — E ora bisognerà andar a letto, — soggiunse i l padre con u n altro tono di voce. I l fanciullo rabbrividì. L a testa cominciò a pesargli; men– tre i l male diventava acuto. U n a trafittura gli fece contrarre dolorosamente la faccia: la fronte gli si velò di sudore. -— Dovresti mettere dell'altra m a l v a i n bocca, prima di coricarti, •— disse i l padre. I l fanciullo sentì che questa volta i l suo stomaco n o n avrebbe resistito; tuttavia intinse le dita tremanti nel pento– l i n o ch'era rimasto sulla tavola e mise i n bocca alcune foglie, viscide e fredde. Scese pesantemente dalla sedia. I l suo pen– siero era già nella camera appresso, buia e deserta. Q u a n d o , per andarci, fu vicino all'acquaio, lo stomaco gli si r i v o l t ò . I l padre accorse, gli fece sciacquare la bocca e l'accompa– g n ò nella camera. — L a s c i a , ti spoglio io, — disse, dopo aver acceso una candela, . . fi"-' • n:p <- - : vp : j- ' J.ft m I l figliolo tremava visibilmente: tutto i l suo corpo sus– sultava. — Coraggio, — esclamò il padre, — i l male di denti ti

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