Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

3 5 4 M. Moretti d'umile origine, figliola di pescatori, servetta e l a v a p i a t t i fino a undici anni, ma d'intelligenza v i v i s s i m a , sì da diventare ben presto una persona che sa molte cose, benché lavorasse solo coi piedi, quasi u n ' a u t o r i t à , una « curiosità » del paese.... L a vecchia non si degnò di rispondere, ma non lasciò cader l'argomento. V o l s e i l capo verso la donna incinta che finiva di bere u n altro sorso e versava i l sorso avanzato nella pitera, e parve lieta d ' i n – terpellar l'ignoranza. — C a r m e n , cossa te disi ti de na baerina? — U u u h ! — m u g o l ò la donna alla pitera facendo l'atto di nascondere i l viso straziato dietro i l pentolino. P i ù tardi le donne uscirono e s u o n ò una campana. E r a una campana che non si sapeva se suonava una funzione o una semplice avemaria o una festa di d o m a n i ; l ' A n d r e a n a r i c o – nobbe la voce e fu trasportata nel mondo strano, antico e n o v i s – simo, dov'era entrata in bragozzo, col materasso a bordo, e si sentì giovane e incinta. — L e Muneghette, — avvertiva siora à m i a . « L e Muneghette », ripetè l'altra i n segreto. Q u e l l a notte stessa siora à m i a ebbe un accesso e l ' A n d r e a – na capì ch'era venuta a Chioggia per qualche cosa. — Coliche epatiche con colecistite ricorrente, — così ave– v a spiegato i l dottore, come se lei se ne intendesse, come se a lei si potesse parlare meglio che alla caorlina, serva-infermiera. I dolori p i ù violenti, a coltellate, erano al margine inferiore del fegato, ingrandito e indurito, dove si palpava fonda e sensibi– lissima la cistifellea come una mela. A questo punto l'inferma gridava come un'indemoniata, esigeva le punture salvatrici, re– clamava i l suo p à n t o p o n . . . . ( C i s t i f e l l e a , pantopon, tutte voci d'un linguaggio spaventoso che sorprendeva e i r r i t a v a l ' A n – dreana venuta, se mai, per assistere agonie rassegnate e gentili). A l l a p u n t u r a sopravveniva i l d i v i n o assopimento che durava ore e ore e l'Andreana accanto al letto aspettava ore e ore s p i a n – do nel volto della malata i sogni gradevoli, le beatitudini del pantopon misterioso. L a M i a Felice, svegliandosi, ammetteva molto volentieri che, dopo tutte quelle coltellate, aveva goduto mille delizie. — O h , — diceva affannata e tutta i n sudore quando l'ostinata infermiera l i m i t a v a l'uso del farmaco, come v o – leva i l dottore, affermando che i n tutte le farmacie cittadine

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