Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
2 o 8 M. Moretti era stata essa stessa, sì che gliene restava in fondo all'anima un disgusto infinito, a cui sentiva di dover reagire, un senso come di raccapriccio dell'intimità del suo sposo. Quando la mattina apriva lefinestree usciva sul balconcino, respirava a pieni pol– moni per purificarsi, rifarsi più onesta, e lasciava che l'aria en– trasse, che il sole inondasse la stanza per purificare anche quel– la, parendole che l'aria e il sole sapessero ch'era una stanza di vecchi, che purificavano un talamo di vecchi. Rifaceva il letto con un senso di colpevolezza ed anche di pena e di disgusto, benché si- rifacesse di questo disgusto cambiando le lenzuola spessissimo: e allora le venivano in mente la leggerezza, la fa– tuità soddisfatta con cui aveva acconsentito al banchetto nu– ziale, alla compagnia dei pescivendoli, all'allegria di quel che diceva: «Nondo, chiama un'altra bottiglia.... ». Era stata arrendevole in tutto, ma questa volta aveva conservato almeno il diritto di lavarsi i piatti, occorrendo, da sé: d'essere insieme serva e padrona: e le si desse pure, come a una serva, il mensile ch'ella avrebbe regolarmente versato a sé stessa. Quando pensava a danaro da metter da parte, pensava immancabilmente al suo Fortunato, sì che nella sua mente osti– nata anche il mensile della serva doveva spettare un giorno al figliolo. Ora quasi quasi si rimproverava di non pensare al fi– gliolo, nella sua nuova vita, abbastanza : e le pareva che lui la irridesse, e le dicesse ancora : « sposati, venditi » ; e si rimprove– rava di non aver immaginato abbastanza ilritornodi lui, che veniva per rimanere. Come lo avrebbe accolto la sorella? Come lo avrebbe accolto il patrigno? Lo avrebbe accolto bene, questo era certo, l'« autrice dei suoi giorni », la mamma. Egli s'era in Capitaneria sacrificato per tutti; pareva quasi che si fosse sotto– posto più a lungo a una simile disciplina per dar tempo a sua madre di salvar la famiglia, e adesso che la famiglia era salva non si riconosceva il merito suo. Ecco qua : tutte le stanze a posto, tutte le stanze pronte, meno la sua.... Nondo gli aveva asse– gnato uno stanzino che sarebbe andato bene appena da riposti– glio, con la scusa che i giovanotti dormono anche in soffitta, in un sotterraneo, in una cuccia qualsiasi, data la pesantezza dei giovani sonni: ma in questo stanzino tutto era ancora di– sordinato, ammassato, indifeso, come se non valesse la pena di trattarlo da stanza da letto prima che vi giungesse quella quantità trascurabile del legittimo suo proprietario. Allora la mamma si chiude misteriosamente in quello stanzino dopo aver-
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