Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933

L'Andreana 2 0 7 nendo ad abitare il villino. Così l'Andreana vedeva sparir la sua casa : gente misera, genterella minuta veniva a chiederle la carità d'una sedia, d'un panchetto, d'un tavolino, come alla morte del primo marito le avevan chiesto gli spogli che appar– tengono ai poveri. Credeva seriamente che una volta spogliata di tutto la vecchia casa si sarebbe potuta affittare, voleva anzi che Nondo non l'affittasse per poco dato il numero e la como– dità dei locali. Nondo dovette dirle che la casa era mutuata.... ossia ipotecata.... ossia c'era una cambiale garantita da un mu– tuo (difficile spiegar certe cose a una donna) sì che, uscito l'ul– timo mobile, uscita l'antica seggetta, la poverina era già bell'e sfumata. — Come? La mia casa? E chi me la sgraffigna? Che cosa sono tutte queste cambiali, tutte queste ipoteche? Allora, Nondo, se non avessimo trovato voi, un giorno o l'altro, ci avrebbero mandate via? E dove saremmo andate afinire?E . . . . la conserva? Nondo sorrise dolcissimamente, alzò la palma d'una mano, grassa e larga come la pinna d'un pesce gigantesco, vi soffiò sopra con delicatezza. — Mutuata, ipotecata, anche quella? Oh, oh! e che cosa avremmo fatto io e la miafigliolasenza casa, senza conserva, senza amici, senza parenti.... Avrei dovuto darmi alla dispera– zione? Dite la verità, morire, affogarmi? Infine Nondo alzò le spalle irritato. — Tutti lo dicono e nessuno s'affoga. Come se non ci fosse un mestiere anche per le donne. Non sai che al mercato all'in– grosso di donne che comprano ce n'è sempre tre o quattro e son quelle che fanno più chiasso? — È vero, — disse la donna sopra pensiero. — A questo non ci avevo proprio pensato. Volle distrarsi, non irritare il suo Nondo a cui continua– va a dare rispettosamente del voi. Guardava con stupore quella stanza matrimoniale semplice e chiara dove lei si trovava col secondo maritoriconoscendoviappena qualche ricordo del primo, qualche oggetto della sua prima felice esistenza, qual– che ingenuo bonario relitto di quel suo grande naufragio : quel minimo di ricordi sentimentali che le aveva concesso il magna– nimo suo salvatore. Riconosceva ancora nella sua grande one– stà che le vedove passano con troppa disinvoltura da una stan– za matrimoniale a un'altra stanza matrimoniale, e disinvolta

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