Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933

20Ó M. Moretti fatta donde veniva. Contenta? Scontenta? Sì, qui c'era del verde, molta aria. Qui c'era dirimpetto un canale con le rive verdi, una comoda passerella, e al di là della passerella una scor– ciatoia che portava alla spiaggia; e non bisognava dimenticar che la spiaggia se in inverno è dei poveri, nella grande estate è deiricchi.Una simile modernità quasi l'attraeva e la respin– geva, e non poteva credere che un uomo come Nondo avesse potuto lasciare le stanzette buie e sbilenche in cui vivono per solito Ì pescivendoli e la gente di mare, in vecchi borghi dove si stendono le reti e si allineano gli ossi si seppia, per costruirsi una casina nuda e bianchiccia, con lefinestreaperte ai giochi del sole e del vento, fra la magrezza sparuta di qualche albe– rello, di qualche ciuffo di tamerici mezzo bruciate. Ciò che Nondo le aveva offerto di meglio nella nuova dimora era una monumentale poltrona che doveva essere il trono della padrona di casa, e così il brav'uomo aveva creduto di rendere omaggio alla signora Andreana, ancora un po' imbarazzata, non ancora « felicemente regnante ». Alla vigilia della cerimonia nuziale Nondo aveva visto in una vetrina di negozio a Bologna uno di quei modesti apparecchi con cui si possono incidere « in casa propria » piccoli adorabili dischi d'una lega metallica morbida: e, da quel voglioso ch'egli era, acquista il prezioso congegno dall'aspetto di piccolo trespolo e, giunto a casa, ci si prova in segreto esibendosi, dinanzi all'imbuto difibranera, con barzel– lette canzoni monologhi in lingua scelta e in dialetto di pesche– ria: finché gli vien l'idea di nascondere un grammofonino di proporzioni minuscole nell'interno proprio del trono domestico in ricordo della bizzarria di certe vecchie poltrone con carillon che suonavano le canzonette sotto il sedere. Egli insistè con ogni garbo: — Siediti, riposati, via; — e la sposa sorrideva e obbe– diva, ma faceva col suo peso agire una piccola leva avviando mi– rabilmente il grammofono : -— Buon giorno, buon giorno, ben– venuta, signora Andreana: Slungatevi bene, slargatevi bene, state comoda, appoggiate il capo, stendete le gambe, siate felice, si– gnora Andreana.... — L'Andreana si rialzava di colpo, impau– rita e sgomenta. Che voce è questa, che augurio è questo, che le viene di sotto il sedere? Nondo non aveva permesso che la donna portasse con sé troppa roba, ma aveva insistito con una certa energia perché i mobili più grandi, inutili, vecchi, decrepiti fossero venduti su– bito, in blocco, come lui aveva venduto la sua roba tarlata ve-

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