Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
i p 8 — Poche chiacchiere. Bisogna pensare a spiccare le carte. — Oh oh, che aria! Pare che il battesimo vi abbia ina– sprito invece di.... — 1 E calma sia. Però voi non pensate, la mia Andreana, che se il mio Evardo arriva fra uno o due mesi, noi dobbiamo essere sposati « da un pezzo ». Al mio progetto io ci tengo. I l mio Evardo deve trovare una famiglia già avviata, ed è così che la vicinanza.... si, dico, vivere a tu per tu con l'Anita.... — Ma ci credete sul serio? — Voi dite così perché non volete bene allafigliola.Voi p r e f e r i t e . . . . ' . — Ascoltate, Nondo. Non cominciate a esser geloso del mio Fortunato e a prendere le parti della mia Anita contro il mio Fortunato. Promettetemi una cosa, e poi sifisseràil giorno dello sposalizio. — Ho capito, — fece serio il brav'uomo. — Il vostro For– tunato non avrà a lagnarsi di me. Basta solo che non faccia cento facce come il garbino. — Dio sia lodato. Era questo. In verità, da qualche giorno l'Andreana pensava con osti– nazione al suo Fortunato che non sapeva nulla di questo pro– getto di matrimonio e ne ignorava le cause, Ì sacrifici, i compensi. Ma come informare il ragazzo? Come si scrivono certe cose? E lei doveva sposarsi, cambiar casa, cambiar condi– zione, perfino cognome, all'insaputa di lui? Ora aveva scritto una pagina intera; stava per voltare la pagina dopo averla tutta brillantata di bel polverino, quando qualcuno le si avvicinò per di dietro e fece proprio come gl'innamorati che copron gli occhi chiedendo chi è. — Il mio Fortunato, — rispose d'impeto lei. E il bellissimo marinaio parve mandato su da una molla. -— Come? Il tuo servizio è finito? — Una licenza-premio di cinque giorni, più due di viag– gio. A chi scrivi? —- A chi? (No, no, non voglio, non leggere....) Cos'è que– sta licenza-premio, soldato di mare? — Non te lo scrissi? Mi han passato marinaio-furiere, ec– comi al protocollo, siamo arrivati al numero duemilacinquecen- tosettantaquattro di protocollo, e perché siamo arrivati a questo bel numero di protocollo mi han dato la licenza-premio. Hai capito, o autrice dei miei giorni? — Autrice dei miei giorni, —ripetevala madre beata e
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