Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933

sere Utinam, hariferitomale interi periodi dei nostri articoli. Gli avversari di Utinam hanno in genere sostenuto che i pro– grammi della Scuola Media così come furono promulgati nel ' 2 3 sono buoni perché hanno una linea, sanno dove vanno, che cosa vogliono, donde muovono; e hanno detto anche che una ulteriore riforma di quei programmi sarebbe dannosa quanto e più deiritocchidel ' 2 6 e del ' 3 0 , i quali, a giudizio loro, avrebbero turbato non poco gli appena inaugurati ordi– namenti scolastici. Naturalmente, essi hanno anche combat– tuto le osservazioni nostre sul Liceo Scientifico e la proposta di un ritorno all'Istituto Tecnico qual'era prima del ' 2 3 , ed infine la nostra decisa opposizione alla scuola privata. L'Esame di Stato per la maturità classica e scientifica e per l'abilitazio– ne magistrale e tecnica rimane un punto fermo per essi che pur riconoscendo almeno in parte giuste le osservazioni nostre, sembra propendano piuttosto a una piùrigorosaattuazione di esso che alle possibilità di modificarlo; né in verità hanno fatto "altre proposte che non siano la discutibile sessione unica. Questo hanno detto gli avversari di Utinam. Ed io ri– spondo non perriaffermareil mio punto di vista già esposto nell'articolo dello scorso marzo, ma per dimostrare l'insuffi– cienza di alcuni argomenti addotti contro le mie osservazioni. Non ho mai negato che i programmi del ' 2 3 avessero una linea : ho detto soltanto che essi erano pletorici, e dimostrato, citando le relative frasi del Decreto, che esigevano dai giovani cose che i giovani non sono in grado di capire. I programmi del ' 2 6 e del ' 3 0 , sono una conseguenza dell'incertezza con cui furono ritoccati quelli del ' 2 3 , poiché se si fosse operato il ta– glio con più coraggio, se si fossero ridotte le proporzioni di quei programmi sùbito e senza ambagi, si sarebbe, io penso, interpretato meglio e più coerentemente lo spirito della stessa Riforma. Ripeto anche che la Riforma sarà davvero attuata se i famosi programmi saranno una volta tanto sfrondati del troppo e del vano, e lo dimostrerò con un caso concreto, par– lando dei programmi di greco per la maturità classica, rimasti pur dopo iritocchidel ' 2 6 e del ' 3 0 quasi in tutto simili a quelli del ' 2 3 . Questi programmi comprendono due libri di Omero; una tragedia; parti di commedie con Teocrito ed Eronda, oppure una larga scelta dai maggiori lirici greci così fatta : tre frammen– ti di Tirteo, tre di Mimnermo, tre di Saffo, tre di Alceo, due o

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