Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
• Campeggiando in Bretagna 1 7 7 re i n nessun modo. Ogni francese è un'isola, u n mondo a sé, u n ciclo che conclude i n sé. Bella è certamente l'intelligenza che t i senti vibrare i n t o r n o rapida e brillante e a volte così poe– tica e felice e gentile, ma, come italiano, perché io sento così p r o – fondamente la mancanza d i larghi contatti umani che regna i n t u t t o questo? Seduti sulla sabbia facevamo la nostra siesta quando un tale ci si appressò chiedendoci alcune informazioni sulla ma– rea. Era u n omacciotto rude, d i largo v o l t o , con una gamba d i legno. A v u t e le spiegazioni del caso ci n a r r ò che sua mo– glie se n'era andata con un amico a pescare lungo le scogliere e ch'egli ne aspettava da u n pezzo i l ritorno. I l p o v e r u o m o là i n mezzo a quell'arso sabbione, affamato com'era, s'aggrap– p ò a n o i come ad un'ancora d i salvezza. N o n volle nulla pe– r ò d i quanto g l i offrimmo: raccontò ch'era uno chauffeur i n pensione d i una D i t t a d i Brest, ch'era lì a far campagna con la famiglia. M a io compresi dalla sua strana ansietà ch'egli doveva essere un po' geloso d i quell'amico ch'era là a pescare con sua moglie. — Et moi avec ma jambe de bots que je ne peux pas y allevi D i tanto i n tanto s'alzava e camminava zoppicando per i l sabbione. L a sua gamba d i legno consisteva i n un unico moncone terminante i n basso con un breve manicotto d i gom– ma. Ogni tanto egli si fermava, la puntava nella sabbia, ma sentendosi tosto affondare riprendeva i l cammino, e allora si vedeva la sua tarpana persona vacillare su l ' o r o infiammato del lido come un uccellaccio d i palude che avesse rotta una zampa. M i venne i n mente la figura d i Achab, i l Capitano del « Pequod » nel romanzo d i Henry M e l v i l l e quando per d i – fendersi dagli assalti della ciurma, o per fare qualche sforzo pianta la sua gamba d i legno i n un foro nel pavimento del ponte e così, fermo su quel perno, manovrava e combatteva. P a r t i t i p i ù tardi d i là scendemmo a Saint Brieuc, i n una sorta d i golfo a forma d i triangolo e risalimmo velocemente d a l l ' a l t r o lato attraversando, senza fermarci, a l t r i borghi, a l – t r i v i l l a g g i marinareschi, circuendo altre ctiques, filando per altre coste. D i questa rapida corsa compiuta nella nebbia e nella pioggia sopravvenute quasi subito dopo ch'ebbimo lasciata Sables d'Or, ho i l ricordo d i Portrieux Saint Quai, borgaccio 12, — Pègaso.
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