Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933

1 7 4 C. Linati spogliarci, gittarci i n corsa lungo i l l i d o dorato, entrar nel– l'acqua.... M a ecco che mentre stavamo lì esitanti sul da farsi, u n grande e bel vecchio udendoci parlar italiano si mise a scambiar qualche parola con n o i . Era u n uomo sulla sessantina, alto, d r i t t o , robusto, ve– stito i n modo succinto ed elegantissimo d i u n paio d i panta– l o n i d i flanella bianca e d i una camicia d i seta. Era p i u t t o s t o rosso d i capelli, ma aveva u n viso largo e forte da vieux mar– chette, pieno d i v o l o n t à e d ' i m p e r o : u n vero bel maschio an– tico d i quelli dei quali i l Lawrence lamentava la scomparsa nel mondo. Aveva una calda voce baritonale e u n t r a t t o aristo– cratico, d i una cortesia grave e perfetta. C i disse d i sapere u n poco l ' i t a l i a n o per esser stato m o l t i anni a T u n i s i , come p r o – prietario d i grandi miniere d i fosfati. G l i parlammo del no– stro viaggiare con l ' a u t o e la tenda. — Boti, — disse semplicemente. P o i ci a d d i t ò , a sinistra della spiaggia, sopra una d i quelle alte spalle d i roccia che la fiancheggiavano, alcune tende. — Anche q u e l l i lassù alloggiano nelle tende. Mais, pau- vres enfants, ils n' ont pas le sou. Sont de la suite du Prince Cirillo. — I l Principe C i r i l l o ? — domandai i o . — Naturalmente egli alloggia al Grand H o t e l . M a chi era questo Principe C i r i l l o ? Stavo per chiederglie– l o quando una signora piccola e bionda, i n costume da ba– gno, si appressò al nostro interlocutore e l o i n v i t ò ad una par– t i t a d i pesca. Cosicché egli ci s a l u t ò cortesemente e ci lasciò. w Sables d'Or Les Pins. L o trovammo i n f a t t i dopo altre cinque ore d i viaggio i l desiato sabbione ideale su cui anelavamo correre a distesa : dopo aver percorso i l t r a t t o d i costa che da D i n a r d e Saint Brieuc conduce alla bellissima e solitaria rada d i Sables d ' O r Les Pins. A questa meravigliosa spiaggia arrivammo verso i l tocco sotto u n sole bruciante, disfatti dal lungo correre e vedere, ac– caldati e stanchi. C i spogliammo e ci gittammo su l'ardente sabbione per raggiungere i l mare lontano. Ambedue eravamo appassionati n u o t a t o r i . I l gusto e i l d i v i n o piacere dell'acqua assumevano t a l v o l t a i n n o i , i n quel– l'agosto, l'aspetto d i una vera follìa. G i o r n i prima avevamo •

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