Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
M a là, d i colpo, erano costrette a fermarsi su l ' a l t o b u r – rone dall'indeclinabile, leonina maestà del mare. • Cófe d'Emeraude. • D a l l a Punta G r o u i n i l nostro cammino si volse decisa– mente a l'ovest poiché ambedue avevamo i n animo d i per– correre t u t t e le coste bretoni da quella parte, quelle della C ò t e de Granit, i l T r é g o r r o i s e i paesi del Pays de L é o n . I l p i ù pos– sibile, insomma, atteso i l poco tempo d i cui disponevamo. D i buon'ora abbiamo raggiunta la spiaggia mondana d i P a r a m é e da questa attraverso una lunga schiera d i v i l l e a r r i – vammo, risalendo uno stretto passaggio detto Sillon, a Saint M a l o , la caratteristica città marinara fondata su una scogliera. Naturalmente la visita a questa c i t t à fu fatta u n p o ' alla svelta, ma fu abbastanza lunga, t u t t a v i a , per lasciarci penetrare dal fascino ancor t u t t o marinaresco e feudale delle sue strette viuzze, delle sue romantiche spiagge, dei suoi bastioni sul mare. D a Saint M a l o uscirono monaci, guerrieri, marinai e p i r a t i . Essa fu patria del romanzo d'avventura marinaresca. I l solo nome d i Saint M a l o evoca alla mia memoria t u t t o u n mondo d i scene e d i episodi fantasiosi che avevano tanto appassionata la mia giovinezza : p i r a t i come Surcouf che correvano i M a r i del N o r d predando, vecchi pescatori alla L o t i dediti su velieri alla pesca del merluzzo, splendide figure d i guerrieri capitani v o t a t i ad un'eterna guerra contro la vicina I n g h i l t e r r a . Percorsa un t r a t t o della strada che corre sui bastioni della città, arriviamo, poco dopo, su una piazzetta e ci fermiamo, poiché da quel p u n t o la vista sul mare appare davvero stu– penda e sgombra da t u t t e le p a r t i . D i e t r o d i n o i era la statua d i Chateaubriand, d i modeste p r o p o r z i o n i , i n una bella posa tranquilla, ma davanti, sotto uno strapiombo a picco d i una trentina d i metri, i l mare spaziava i n t u t t a la sua ampiezza ventosa e desolata. L a bassa marea veniva scoprendo laggiù, p r o p r i o i n quell'ora, una q u a n t i t à d i scogliere, d i secche, d i i s o l o t t i che giallastri goemoni ricoprivano qua e là come stra– n i m a n t i o cappucci l u c i d i e s t i l l a n t i . P i ù i n là nel mare, d i fronte a n o i , si ergeva i l p i ù grosso d i quegl'isolotti, i l Gran Bé, a forma d i piramide e i n vetta al quale l o Chateaubriand si era fatto seppellire i n una tomba d i granito, sormontata da una croce: poiché i l grande scrittore legittimista ha v o l u t o
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