Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
i 6 8 C . Linaii del mare che subito v i sorge alle spalle una turba d i baliosi giovani che v i i m i t e r à colle vostre stesse parole, che esprimerà i v o s t r i medesimi entusiasmi. Penso a Flaubert quando, per– correndo pedetentim, com'egli ci ha descritto, le coste del M o r - bihan, si fosse trovata tra i piedi una simile folla d i filistei! • Punta Grouin. Fortuna che n o i potevamo sempre salvarci nella Tebaide della nostra tenda, e la bellezza della notte nessuno poteva rubarcela. Come la notte che passammo a Pointe G r o u i n , dopo aver percorso la baja d i Cancale, fertile ostricaja. — Bonjour, Messieurs. Vous ètes italiens? Vive la belle Italie! Et si vous voulez venir à diner dans mon petit restau– rant là bas, vous y serez regus comme des princes. En atten- dant vous pouvez aller voir le pano, vous aurez une très belle A vae sur la Còte d'Emeraude, sur le Gap Fréhel, sur le Iles Chau- sey, la Còte Normande et le Mont Saint Michel... Voici, Mes– sieurs, une paire de jumelles. Tenez. Et à bientót, Messieurs. Con t a l fiume d i parole, appena a r r i v a t i su l ' a l t o sprone della Punta verso le sei d i sera, una donnetta vispa e b r u t t i n a ci aveva assaliti venendoci incontro f u o r i da una misera ba– checa i n legno su cui stava l'insegna pomposa d i u n Restau– rant. P o i ci aveva messo i n mano con u n binoccolo u n fogliet– to-reclame, e se n'era tornata correndo alla sua baracca. N o i ci aggirammo u n poco su l ' a l t o sprone marino, luminoso d i tramonto. U n a rude aggrovigliata falaise l o terminava i n punta precipitando e affastellando massi rovinosi al mare m u g – gente: ma, alla nostra destra, t u t t o nel sole, come u n decre– p i t o leviatano accovacciato ed i r t o d i creste, l'Isola d i Landes si allungava nell'acqua d i u n azzurrastro e l i q u i d o oro. I n quel sole schiattante che la dardeggiava si scorgeva dell'isola o g n i pietra, ogni fil d'erba. M a laggiù, dietro lei, a oriente, si ve– deva ancora la piramide fatata del M o n t e Saint Michel l a – sciato poco fa, che veleggiava sola n e l l ' i n f i n i t o mare, e p i ù su, ancora, la costa normanna t u t t a macchiata d i c i t t à e paesi. Scegliemmo uno spiazzato erboso a riparo della roccia e v i piantammo la nostra tenda. Quella sera fu tra le p i ù gioconde del nostro viaggio. D o p o aver cenato nel piccolo restaurant d i legno finimmo brindando alla fortuna del nostro cammino con una b o t t i -
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