Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
tra parte ricordo pure d i aver sentito eseguire con effetto asso– lutamente travolgente, l'allegro della sinfonia del Guglielmo Teli, ben graduato i n u n lunghissimo e colorito crescendo, nel– la Grande Parata, là dove i l protagonista, lasciata nei boschi la contadinotta francese u n p o ' ritrosa alle sue premure, si avvia lento e indispettito verso i l paese e improvvisamente ode s q u i l – lar l'adunata, e carri, cannoni, soldati si muovono, s'agitano, accorrono d ' o g n i parte e i n u n crescente trambusto d i grida, d i polvere, d ' o r d i n i e richiami, ecco la colonna è formata, i l reg– gimento s'avvia, i pesanti carriaggi rotolano sulla strada, ed ai l a t i le donne salutano piangendo ed i b r a v i Tommies se ne v a n – no cantando, ridendo e masticando i l o r o confetti d i gomma. Certo, celebre o meno, al cinema ci v u o l musica facile, che non s'imponga predominando sull'attenzione dello spettatore. L a p a r t i t u r a completa, espressamente preparata e meglio se t u t t a originale, non guasta mai, specialmente se si valga dell'a- busatissimo espediente dei m o t i v i c o n d u t t o r i . U n ben riconosci– bile m o t i v o , che segua con accorte evoluzioni armoniche e s t r u – mentali la vicenda dei protagonisti, è sempre u n efficace ele– mento emotivo, u n coefficiente che per sé p u ò essere bana– lissimo e volgare, ma adempie ottimamente i l suo ufficio: sono i b u o n i film che fanno la buona musica. A l cinema questa deve stare sopra t u t t o attenta a non disturbare, a se– condare agilmente, a modellarsi elasticamente sulle vicende sentimentali dell'opera: q u i n d i p i ù che la vera e propria ma– teria musicale, conta l'accortezza e l'aderenza delle v a r i a z i o n i dinamiche e timbriche e delle combinazioni tematiche. Ricor– darsi quanto sia rialzata dalla musica la scena del finale secon– do d i Ombre Bianche: i l corpicino del piccolo selvaggio affo– gato giace inerte sulle ginocchia d i A t t a Loa, i l grande amico bianco, che si accascia a v v i l i t o dopo i n u t i l i sforzi tentati per salvarlo; una lacrima scivola nelle occhiaie del padre, i l vec– chio re dell'isola; la mano del consigliere, l'amico, i l coetaneo, si protende sulla sua spalla i n atto d i conforto. I m p r o v v i s a – mente la fibbia della cintura d i M o n t e Blue si appanna al fiato del piccolo: è u n g r i d o : e i n u n a t t i m o i l b i m b o è afferrato, scosso, strigliato, si muove, respira, apre g l i occhi, è salvo e sorride, tra i clamori della folla e i l pianto d i consolazione e d i gioia. M a la meravigliosa potenza emotiva d i questa scena è dovuta per tre q u a r t i alla musica, che, d i per sé insignificante, si fa nel movimento stretta, convulsa, spasimante, e t'afferra z
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